Economia
Toyota vola, Volkswagen arranca: la casa giapponese domina il mercato globale
Toyota domina comodamente i mercati globali, Volkswagen arranca, ma ha il doppio dei dipendenti per produrre meno auto. I giapponesi sono stati anche molto più prudenti nella transizione energetica, puntando più sull’ibrido rispetto all’elettrico
Mentre Volkswagen naviga in acque agitate e cerca di trovare un senso alla propria esistenza, Toyota si gode il panorama dalla vetta del mondo automotive.
Il colosso giapponese non si limita a vendere migliaia di auto ogni giorno, ma lo fa con una redditività che fa invidia ai rivali tedeschi. Fatturato, vendite, margini di profitto: in ogni settore chiave, Toyota ha messo la freccia e superato Volkswagen, che invece continua a ripetere i proprio errori.
Più auto, molti meno lavoratori
Il segreto? Una forza lavoro snella e motivata, quasi la metà di quella impiegata da Volkswagen, che riesce a generare profitti decisamente superiori. Ricordiamo che in VW i sindacati hanno un potere notevole, legato alla loro presenza nel Consiglio di Fabbrica, potente organo di controllo, e questo, fino ad oggi, ha reso i licenziamenti, o anche solo la riduzione naturale del personale, estremamente difficile.
Un esempio? I modelli ibridi, fiore all’occhiello di Toyota, rappresentano il 75% delle vendite in Europa. Grazie a batterie più piccole e costi contenuti, questi veicoli offrono un eccellente rapporto qualità-prezzo, rispetto a quelli più costosi VW.
Gli Stati Uniti, terra promessa per Toyota
Il mercato americano è una vera e propria miniera d’oro per la casa giapponese. La Camry, berlina di fascia media, continua a macinare numeri da capogiro: 22.934 unità vendute solo nel terzo trimestre del 2024, con un incremento dell’1,7% rispetto all’anno precedente. Fate un rapido calcolo: significa che Toyota vende 833 Camry al giorno. Non parliamo di una supercar o di un SUV, ma di una sana, normale, berlina media:
E non è finita qui. Il RAV4, SUV amatissimo in tutto il mondo, ha fatto ancora meglio, con 350.331 unità vendute e una crescita del 15,7%. In altre parole, ogni giorno oltre 1.283 RAV4 prendono la strada verso le case degli americani. Un vero e proprio “bancomat” per Toyota, come lo definisce Motor1.com. Complessivamente, da gennaio a settembre, Toyota ha venduto negli Stati Uniti la bellezza di 1.729.519 veicoli, una media di 6.340 al giorno.
Una strategia globale vincente
Il successo di Toyota non si limita al mercato americano. A differenza di Volkswagen, fortemente dipendente da Europa e Cina, la casa giapponese ha saputo diversificare la propria presenza globale, riducendo i rischi e conquistando una leadership solida e duratura. Questo ha ridotto i rischi legati ai singoli mercati, mentre VW ha puntato su due realtà che, per motivi diversi, si sono rivelati in crisi: l’Europa per la permanente decadenza dei paesi dell’Unione, la Cina per la forte concorrenza dei marchi interni.
Nel 2023, Toyota ha venduto quasi 9,5 milioni di veicoli, consolidando il suo primato per il quarto anno consecutivo. Ecco i tre maggiori marchi al mondo per vendita:
La sfida dell’elettrico
.Toyota affronta la transizione verso l’elettrico con un approccio pragmatico e lungimirante., molto graduale, e legata anche alla realtà produttiva giapponese. Nel Paese del Sol Levante sono 5,5 milioni i lavoratori nel settore auto e molti di loro scomparirebbero se ci fosse un passaggio rapito e forzato all’elettrico. Senza contare che le case automobilistiche locali, tutte, ben sanno che il Giappone è in una posizione debole dal punto di vista delle materie prime strategiche.
Quindi si è preferito investire su mezzi ibridi, con diverso grado di elettrificazione, e questa strategia sta avendo successo, perché non va contro l’antipatia di tanti automobilisti per le auto BEV, ma senza dimenticare questo settore.
Pur continuando a investire nei modelli ibridi, la casa giapponese ha fissato obiettivi ambiziosi per la vendita di veicoli completamente elettrici: 400.000 unità entro il 2025. Una strategia che punta a coniugare innovazione e stabilità occupazionale, evitando brusche svolte che potrebbero mettere a rischio i posti di lavoro.
Quindi Toyota ha successo coniugando una serie di fattori critici importanti: efficienza produttiva, conoscenza dei propri punti di forza e di debolezza, innovatività, ma rispetto del cliente.
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