Attualità
Totalgate: Cronaca di un fatto scomparso già nel 2009
L’articolo integrale è qua
Avevo già parlato dello scandalo della Val d’Agri e delle indagini del pm Woodcock relative al caso Total di Corleto Perticaro con le ipotesi di associazione a delinquere ecc. a gennaio del 2009. Un sistema di appalti a vantaggio di Total, il tutto soffocato da stampa e magistratura. Era il dicembre 2008 e fu tutto dirottato verso il caso della “questione morale” con gli arresti di mafiosi minori in quel di Napoli, questione di cui gli intellettuali dei talk show riempirono i palinsesti.
Vi ripresento l’articolo di gennaio 2009, che mi sembra più che mai attuale per il TotalGate soprattutto per capire come si manipolano le informazioni: non solo appalti pilotati quindi, ma media e magistratura anche. Questo perché chi controlla la Total controlla anche la moneta che prendiamo in prestito dal cartello delle banche dealer, poiché i controllori di Total (GBL e CNP, holding di partecipazione) sono in joint venture con BNP Paribas nel controllo di Total, SuezGazdeFrance adesso rinominato Angie, Lafarge e Imerys, di cui tanto ho parlato nei miei articoli passati. BNP è sia una banca dealer sia una banca che controlla la Banca d’Italia attraverso BNL. BNP è controllata a sua volta anche dalla Francia (17%) oltre ad Axa – partecipazioni incrociate – che controlla a sua volta MPS.
Quindi ciò significa che la Francia attraverso la partecipazione in BNP fa i suoi porci comodi in Italia, assieme ai banchieri che ci strozzano, sia dal punto di vista idrocarburi sia dal punto di vista monetario (banca dealer) ed economico (municipalizzate) e “politico” (Banca d’Italia).
Nella prima parte dell’articolo, sgomenta per la scomparsa del fatto dai media scrivevo (gennaio 2009):
“Poi stride che Travaglio si occupi così massicciamente della “questione morale” – in linea con il personaggio per carità – ma ciò facendo fa il gioco di disinformazione dei media che hanno inventato la questione e il “terremoto di Napoli” dal 17 dicembre scorso [2008] come metodo di “scomparsa dei fatti” che erano: le indagini di Woodcock sulla cupola internazionale della Total, arrivando su su fino ad Albert Frère, azionista di maggioranza di Suez Gaz de France e socio in affari di BNP Paribas (BNL), degli amministratori Total Italia e delle loro malefatte in Basilicata. Funziona così: i riflettori si spostano dal vero scandalo e creano una “questione morale” preconfezionata ma utilizzata unicamente come metodo per “bruciare” alcuni politici – del resto particolarmente inossidabili i nostri – il cui eventuale “sacrificio” mediatico sarà servito a coprire i veri responsabili e i veri gangli del potere economicofinanziario, spesso oltralpi, e gli stessi meccanismi del potere occulto.
Così nel silenzio e dietro le quinte, i poteri forti internazionali hanno avuto il tempo di soffocare l’affaire, non senza la complicità delle varie istituzioni politiche. Le ipotesi di reato erano: organizzazione a delinquere con turbativa d’asta nella vicenda Centro Oli di Tempa Rossa (scambio di buste per la gara) di cui Total partecipa al 50%, corruzione, concussione, e altri reati molto pesanti. Ne avete sentito parlare oltre a qualche dispaccio stampa scritto il 16 dicembre? No, oscurato ad arte dalla “questione morale”.
Prima si oscurano le notizie, che si fanno sempre più rade e sempre più nel senso di fare scomparire il fatto, il fatto mediatico e il fatto giudiziario (vedi sotto), con una concatenazione operativa e molto efficace dietro alla facciata mediaticopolitica.
Eppure la questione giacimenti idrocarburi dovrebbe essere la Questione di cui tutti i media dovrebbero parlare se non vogliamo finire espropriati della nostra terra, a marcire in un campo profughi in una qualche periferia cittadina, con gli aiuti umanitari di Croce Rossa e Onu, quando l’Italia sarà completamente fallita come l’Argentina. Si, perché le royalties (7%) pagate sono le più basse al mondo e quelle effettivamente corrisposte agli enti locali non vengono assolutamente ridistribuite; perché in Basilicata e Abruzzo vi è un nuovo esodo di massa dei giovani, un nuovo scempio territoriale ed economico per gli “indigeni” che avrebbero potuto tranquillamente vivere di agriturismo e autosostentarsi con l’agricoltura. Senza parlare della selvaggia privatizzazione dell’acqua non senza vari casi di premeditato inquinamento delle falde e dei pozzi, un modo per far risultare “indispensabile” l’intervento di un monopolio “privato” che ha i brevetti per la depurazione idrica (il duopolio che spadroneggia nel mondo e in Italia è Veolia in cartello con Suez Gaz de France).”
Quindi la domanda è: come mai adesso scoppia e nel 2009 no?
E l’altra domanda è: colpiranno solamente i politici o anche il sistema onnipresente di corruzione dovuto alla stampa moneta in capo a una casta di banchieri con il cartello delle banche dealer?
E poi, quando scoppierà anche il caso Terra dei Fuochi con le vere responsabilità di SuezGazdeFrance alias Angie nel caso Iacorossi, non vorrei dire che ve lo avevo detto 7 anni prima (cfr. qua/)…
Nforcheri 4/4/2016
CRONACA DI UN FATTO SCOMPARSO, IL CASO TOTAL
https://nicolettaforcheri.wordpress.com/2008/09/23/svendita-italia-la-toscana-trivellata-di-nicoletta-forcheri/
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