Economia
Toscana sott’acqua: tra fondi inutilizzati e scelte politiche, Chi paga il conto delle alluvioni?
L’inchiesta sull’alluvione che ha colpito la Toscana nel 2023 rivela una realtà sconcertante. Non il cambiamento climatico, ma decenni di mala gestione, con oltre l’70% dei fondi statali per la sicurezza idrogeologica non spesi. Emerge l’ombra di interventi frenati dalla “convenienza elettorale”.

La Toscana, una regione di inestimabile bellezza e storia, si è trovata nel novembre 2023 a fronteggiare la furia delle alluvioni, un disastro che ha lasciato dietro di sé otto vittime e migliaia di cittadini in ginocchio.
Mentre i pubblici ministeri di Prato chiedono il processo per gli amministratori toscani, la domanda sorge spontanea: si poteva evitare questa tragedia? Le evidenze emerse dalla commissione d’inchiesta regionale dipingono un quadro inquietante, rivelando non solo lentezza e inefficienza, ma anche preoccupanti scelte dettate dalla convenienza politica, che avrebbero lasciato il territorio impreparato di fronte agli eventi climatici.
Un bilancio amaro: fondi dispersi, sicurezza ignorata
Contrariamente a quanto spesso si sente, la commissione d’inchiesta regionale della Toscana ha dichiarato che il cambiamento climatico non c’entra nulla con l’alluvione del 2023.
La vera causa, secondo la relazione, risiede in decenni di lavori eseguiti su strutture non necessarie e, soprattutto, nella mancata spesa di ingenti fondi destinati alla messa in sicurezza e alla manutenzione idrogeologica del territorio.
I numeri parlano chiaro e sono sconcertanti:
- Degli oltre 850 milioni di euro ricevuti dallo Stato per la messa in sicurezza e la manutenzione, solo circa il 30% è stato effettivamente speso dalla Regione.
- Per le “somme urgenze e ristori” legate all’emergenza, lo Stato ha erogato 131 milioni di euro, ma la Toscana ne ha utilizzati soltanto 42 milioni.
- Considerando i fondi ordinari dal Ministero dell’Ambiente dal 2010 ad oggi (647 milioni, più 88 milioni stanziati per il 2024/2025), solo il 26,4% dei lavori è stato ultimato.
- Nella sola Firenze, la percentuale di lavori ultimati si attesta a un misero 17,2%, nonostante le dichiarazioni del governatore Eugenio Giani di aver messo in sicurezza il capoluogo.
La lentezza e il “Ritorno Elettorale”: un danno voluto?
Elisa Tozzi, Consigliere regionale di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione d’Inchiesta, ha denunciato uno scenario in cui, oltre alla lentezza degli interventi, si è aggiunto un tema di “convenienza politica”: alcuni interventi non venivano eseguiti perché “non portavano ritorno elettorale”.
I tecnici auditi dalla commissione hanno spiegato che la progettazione e realizzazione degli interventi di manutenzione straordinaria delle opere idrauliche sono di competenza esclusiva della Regione Toscana dal 2018, il che esclude un coinvolgimento esclusivo dei Comuni nell’inadempimento.
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