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Economia

Toscana regina del Farmaceutico: il suo boom dell’export verso gli USA trascina l’Italia, ma c’è l’incognita Trump

La Toscana è il cavallo da tiro nell’export del vivace e importante settore farmaceutico italiano, in crescita sino al 2024. Gli USA sono uno dei nostri principali mercati, ma ora Trump rischia di metterlo a rischio

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L’Italia si conferma un attore di primo piano nell’export farmaceutico globale, posizionandosi tra i primi dieci paesi al mondo.

Gli Stati Uniti rappresentano il principale mercato di sbocco per i farmaci italiani, e in questo contesto, la Toscana sta emergendo come una regione chiave globale, registrando una crescita significativa delle esportazioni verso gli USA nel periodo 2023-2024. Questo sino a ora è stata una benedizione, ma rischia di dventare una minaccia, a fronte della politica dei dazi di Trump.

Questo dinamismo regionale si inserisce in un quadro nazionale di solida espansione del settore, con aziende italiane leader che contribuiscono in maniera sostanziale al flusso commerciale transatlantico.

L’Italia nel Gotha Mondiale dell’Export Farmaceutico

Nel 2023, l’Italia ha consolidato la sua posizione come sesto esportatore mondiale di prodotti farmaceutici. Le esportazioni hanno raggiunto un valore di 48,2 miliardi di dollari (o 50,32 miliardi di dollari secondo un’altra stima), superata solo da colossi come Germania, Svizzera, Stati Uniti, Belgio e Irlanda. Questo dato evidenzia la competitività e l’attrattività del farmaco made in Italy sui mercati internazionali, anche in virtù di una lunga tradizione.

Gli Stati Uniti si confermano la destinazione principale per le esportazioni farmaceutiche italiane, con un valore di 7,97 miliardi di dollari nel 2023. Seguono a distanza Svizzera (7,19 miliardi di dollari), Belgio (6,62 miliardi di dollari), Cina (4,15 miliardi di dollari) e Germania (3,4 miliardi di dollari).  Questa concentrazione verso gli USA sottolinea la strategicità del mercato americano per le aziende farmaceutiche italiane, e su questo torneremo in seguito.

Abiogen Pharma – Stabilimento in Toscana

Il settore ha mostrato una notevole vitalità, con una crescita delle esportazioni del 6% tra il 2022 e il 2023. Un trend positivo che si è ulteriormente rafforzato nel periodo ottobre 2023 – ottobre 2024, con un incremento di 517 milioni di euro, pari all’11,6%. Questi dati testimoniano la capacità dell’industria farmaceutica italiana di intercettare la domanda globale e di espandere la propria presenza sui mercati esteri.

Focus USA: un Mercato Chiave in Forte Crescita

Nel 2023, il mercato statunitense si è confermato come il principale motore dell’export farmaceutico italiano, assorbendo un valore compreso tra 7,97 e 8,43 miliardi di dollari.

Questo volume rappresenta una crescita significativa del 24% rispetto al 2022, con un incremento di 1,55 miliardi di dollari. Un tasso di crescita elevato che suggerisce una crescente fiducia e domanda di farmaci italiani negli Stati Uniti, probabilmente influenzata da fattori come carenze di farmaci, competitività dei prezzi e qualità dei prodotti.

I dati più recenti, relativi a ottobre 2024, indicano che gli Stati Uniti mantengono saldamente la prima posizione come destinazione dell’export farmaceutico italiano, con un valore di 820 milioni di euro. Questa continuità conferma la solidità del legame commerciale tra i due paesi nel settore farmaceutico.

Gli Stati Uniti rappresentano inoltre il paese con il più alto potenziale di crescita per l’export farmaceutico italiano, con un “export gap” stimato in 1,81 miliardi di dollari. Questo dato evidenzia ulteriori opportunità di mercato che le aziende italiane potrebbero sfruttare per espandere ulteriormente la propria presenza negli USA.

La Toscana Protagonista: un Boom di Esportazioni verso gli USA

L’analisi regionale delle esportazioni farmaceutiche italiane verso gli Stati Uniti rivela un ruolo sempre più centrale della Toscana. Nel 2023, l’Italia centrale, che include regioni come Lazio e Toscana, ha rappresentato oltre la metà (53,10%) della produzione farmaceutica nazionale, con un elevato Indice di Specializzazione Commerciale (RCA) di 3,43 nel settore. In particolare, la crescita delle esportazioni della Toscana nel 2023 si è concentrata proprio sui prodotti farmaceutici.

Nel 2024, il trend positivo per la Toscana si è ulteriormente consolidato. La regione del Centro (Lazio e Toscana) ha registrato un aumento complessivo delle esportazioni del 4,0% rispetto all’anno precedente. Nello specifico, Toscana e Lazio hanno mostrato incrementi significativi nelle esportazioni di “articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici”. Questo dato evidenzia come la Toscana stia diventando un polo sempre più importante per la produzione farmaceutica destinata al mercato statunitense.

Sebbene non siano disponibili dati regionali specifici sui volumi esatti di esportazione di prodotti farmaceutici dalla Toscana direttamente verso gli Stati Uniti, la forte crescita registrata nel settore farmaceutico e affini nel 2023 e nel 2024 suggerisce un vero e proprio boom delle esportazioni toscane verso il mercato americano.

Il Contributo delle Altre Regioni

Oltre alla Toscana, anche altre regioni italiane contribuiscono in modo significativo all’export farmaceutico verso gli USA. La Lombardia, con i suoi vivaci settori della moda e farmaceutico, è un probabile importante polo di produzione per l’export, inclusi gli Stati Uniti. Nel 2024, la Lombardia ha registrato un leggero aumento complessivo delle esportazioni dello 0,6%, suggerendo un suo costante contributo al settore farmaceutico.

Il Lazio, incluso nell’analisi dell’Italia centrale, condivide con la Toscana la crescita delle esportazioni nel settore farmaceutico e affini, confermando il ruolo cruciale del Centro Italia nell’approvvigionamento del mercato statunitense.

Al contrario, le Marche hanno registrato un calo significativo delle esportazioni complessive nel 2024 (-29,7%), con una forte riduzione nelle vendite di prodotti farmaceutici, chimico-medicinali e botanici, indicando un potenziale cambiamento nei contributi regionali al mercato statunitense.

Le Aziende Protagoniste dell’Export Farmaceutico Italiano verso gli USA

Un ruolo fondamentale nell’export farmaceutico italiano verso gli Stati Uniti è giocato dalle “Fab13”, un gruppo di 13 importanti aziende farmaceutiche a capitale italiano: Alfasigma, Abiogen Pharma, Angelini Pharma, Chiesi Farmaceutici, Dompé farmaceutici, I.B.N. Savio, Italfarmaco, Kedrion, Menarini, Molteni, Mediolanum farmaceutici, Recordati e Zambon. Queste aziende hanno registrato collettivamente un aumento del 14,9% dei ricavi derivanti dalle esportazioni, rappresentando un segmento centrale dell’industria farmaceutica italiana con una forte vocazione internazionale e, con alta probabilità, un’intensa attività di esportazione verso gli USA.

Alcune di queste aziende hanno ottenuto importanti riconoscimenti dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense, aprendo loro direttamente le porte del mercato americano. Italfarmaco ha ricevuto l’approvazione della FDA per il suo trattamento per la distrofia muscolare di Duchenne, Duvyzat (givinostat), nel marzo 2024. Stemline Therapeutics, una sussidiaria del Gruppo Menarini, ha ottenuto l’approvazione della FDA per ORSERDU™ (elacestrant) nel gennaio 2023. Queste approvazioni testimoniano l’impegno e la capacità delle aziende italiane di soddisfare i rigorosi standard normativi statunitensi.

Nel 2023, aziende come Baxter Healthcare e Stihl sono state indicate come attori significativi nelle spedizioni di prodotti farmaceutici dall’Italia agli Stati Uniti. Mentre Baxter Healthcare è un’azienda nota nel settore medico, uno dei maggiori distributori negli USA.

Trump potrebbe presto firmare i dazi per il settore farmaceutico

Trump e il problema dei dazi

L’Italia si conferma un esportatore di rilievo nel settore farmaceutico a livello globale, con gli Stati Uniti come principale mercato di sbocco. La crescita significativa delle esportazioni verso gli USA, trainata in particolare dal dinamismo della Toscana.

Questa aspetto positivo rischia però di diventare un boomerang alla luce della politica di riduzione del deficit commerciale degli USA: il settore farmaceuto è proprio uno di quelli considerati strategici dalla presidenza Trump e che questa vuole riportare in Patria, per cui è molto probabile, quasi certo, che verranno imposti dei dazi sul settoe. Anche se l’obiettivo principale è l’Irlanda, la Tosca e e l’Italia rischiano di cadere vittime di questo fuoco incrociato commerciale.


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