Cultura
Tokio schiaccia Hollywood: due dei tre film più visti negli USA oggi sono giapponesi
Questo ina: per la prima volta, due film giapponesi sono entrati nella top 3 del box office statunitense. “The Boy and the Heron“, “Il ragazzo e l’airone”, prodotto dallo Studio Ghibli, ha guadagnato un weekend di apertura di 12,3 milioni di dollari, segnando la prima volta che un film anime originale ha conquistato il primo posto e stabilendo un record aziendale per il distributore di animazione indie statunitense GKIDS. Però fra i primi tre è entrato anche un altro classico della narrativa nipponica “Godzilla Minus One“, che riporta il classico mostro, ma in una visione storica diversa.
“Heron” e “Minus One” sono stati in grado di ottenere questo weekend da record grazie a un mix di riconoscimento del nome, forte acclamazione da parte della critica e del pubblico e tempismo intelligente da parte dei distributori statunitensi GKIDS ed Emick Media.
Il successo di entrambi i film dimostra come lo Studio Ghibli e Godzilla, due delle più note esportazioni cinematografiche giapponesi, si siano affermati più che mai negli Stati Uniti e stiano sempre più marginalizzando quelle che un tempo erano le grandi produzioni come “Wish” che invece, al botteghino, non ha soddisfatto le aspettative.
Mentre Miyazaki, cofondatore dello Studio Ghibli, si è fatto un nome tra i fan americani degli anime negli anni 2000, il suo film di maggior incasso negli Stati Uniti è “Arriety”, un film da lui scritto ma non diretto che ha incassato 19,1 milioni di dollari nel 2012. “The Boy and the Heron” è destinato a sbancare il botteghino, avendo incassato lunedì un milione di dollari, segno di un forte passaparola tra gli spettatori d’essai. Miyazaki è in grado di offrire sempre opere molto poetiche e con un fondo di cultura che è in grado di affascinare grandi e piccini.
Nel frattempo, “Godzilla Minus One” ha guadagnato ben 8 milioni di dollari nel suo secondo weekend, conquistando il terzo posto in classifica. Prodotto dalla Toho di Tokyo, il film kaiju del secondo dopoguerra è diventato un cult negli Stati Uniti e ha incassato 26,4 milioni di dollari in due weekend di programmazione, dopo averne guadagnati 23 milioni in Giappone. La storia è molto complessa e mescola diversi temi classici della filmografia giapponese, come il mostro, l’energia atomica, ma anche questioni scottanti come i kamikaze e il post-dopoguerra, in tutto con una fantasia che in Italia non riusciamo ad avere. Vedere questo film al fianco di alcune, anche lodate, produzioni italiane degli ultimi tempi fa capire benissimo perché non siamo il Giappone.
Due storie particolari, originali, che hanno mandato in soffitta i film multimilionari dei supereroi Disney, le cui trame solo ormai l’impero del banale, del noioso, dell’assurdo e del politicamente corretto
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