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TESLA AMMAZZATA DAL VIRUS: il Coronavirus abbatte le speranze cinesi di Elon Musk
Le due ultime giornate borsistiche di Tesla sono state, letteralmente, devastanti, dopo che i soddisfacenti dati di bilancio sul quarto trimestre del 2019 avevano lanciato il titolo dell’auto elettrica, letteralmente, in orbita. Tesla era arrivata a valere ben il 40%, in più rispetto a Volkswagen, per poi perdere, in due sedute consecutive, prima il 17% e poi il 5%.
La causa di questi cali è legata al mercato cinese, dove Elon Musk ha posto molte speranze con l’apertura di una Gigafactory nella regione di SHanghai. Putroppo le ultime notizie non sono state buone..
La caduta del titolo è stata causata da due fatti diversi, ma collegati strettamente:
- prima Tesla ha dovuto annunciare che le consegne in Cina, previste per i primi di febbraio, sarebbero state ritardate a data da destinarsi;
- ha deciso di sospendere completamente l’attività degli impianti di produzione, come accaduto a numerosissime altre aziende cinesi;
Un grave colpo alle quotazioni della società sull’onda degli aumenti nei volumi di vendita molto interessanti, anche se non direttamente legati ad un uguale aumento nei margini commerciali, che, anzi , ne risultavano ulteriormente compressi.
JP Morgan aveva aumentato la valutazione del titolo Tesla, ma anche questo aggiustamento non avrebbe giustificato l’esplosione che si è vista da inizio 2020.
Del resto la banca d’affari aveva notato come con un mercato d elle auto elettriche ancora in fasce, costituente solo il 2% del totale delle vendite, era un po’ prematuro definire la casa californiana come il “Leader” mondiale del settore, le cui evoluzioni future sono tutte da prevedere.
Poi il coronavirus ci ha messo del suo…
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