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Terre rare: la crisi della produzione in Myanmar mette nei guai perfino la Cina

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Terre rare

L’MMI (indice mensile dei metalli) delle terre rare di Metalminer ha registrato un altro forte aumento mese dopo mese. In effetti, le interruzioni dell’offerta rimangono una grave preoccupazione nel settore delle terre rare, quindi i magneti in terre rare e altri materiali hanno assistito a una rinnovata forza rialzista su tutta la linea negli ultimi mesi.

Ad agosto, le preoccupazioni del mercato sono emerse prima di un’ispezione ambientale pianificata nella provincia cinese di Jiangxi. La regione cinese funge da luogo importante per le forniture cinesi di terre rare. Oltre a ciò, gli sforzi di stimolo cinesi sono riusciti a incrementare la produzione di terre rare (sebbene ciò non possa aggiungere supporto a lungo termine all’indice).

Jianxi

Dopo questa interruzione per motivi ambientali, lo Stato Kachin del Myanmar ha sospeso le attività minerarie. Il Myanmar (ex Birmania) è un produttore di punta di terre rare e magneti di terre rare a livello mondiale e qualsiasi cambiamento nell’attività mineraria birmana può alterare in modo significativo il mercato.

Kachin

Pertanto, la sospensione dell’estrazione mineraria ha portato al calo delle scorte prima del picco di consumo e ha fatto sì che i prezzi cinesi delle terre rare raggiungessero il punto più alto in oltre 20 mesi.

Come risultato di tutto ciò, l’indice è balzato del 6,62%

In che modo la sospensione dell’attività mineraria birmana influirà sui prezzi delle terre rare a livello globale?

Da gennaio a luglio 2023, lo Stato Kachin del Myanmar ha fornito il 38% dei materiali delle terre rare importati dalla Cina. Nonostante ciò, le miniere dello stato birmano hanno chiuso i battenti all’inizio di settembre per prepararsi alle ispezioni. Questa chiusura ha sollevato l’ansia per le interruzioni delle forniture e ha spinto all’accaparramento di materiali di terre rare in tutto il mondo.

Per ora, gli analisti prevedono che la recente restrizione mineraria nello Stato Kachin in Myanmar avrà l’impatto soprattutto nel breve termine, ma, se non risolto, avrà impatto anche sul più lungo termine.

Impatto a breve termine:

  • I prezzi hanno già preso in considerazione gli effetti immediati del divieto minerario. Tuttavia, i prezzi delle terre rare continueranno a vedere il supporto dell’interruzione dell’offerta a lungo termine e delle prospettive stabili della domanda.
    Il timore di prezzi più alti stimolerà anche un aumento della domanda nel quarto trimestre del 2023, poiché i consumatori di terre rare accumulano merci da utilizzare durante le festività nazionali cinesi dal 29 settembre al 6 ottobre.

 

Impatto a lungo termine: 

  • Sebbene gli effetti a lungo termine della restrizione mineraria rimangano sconosciuti, essa potrebbe comportare una scarsità di minerali delle terre rare, aumentando ulteriormente i costi.
    La restrizione potrebbe anche portare ad un aumento dell’attività mineraria illecita, che rappresenta già un problema significativo a causa del controllo della Cina sull’estrazione di terre rare in Myanmar. Nel corso del tempo, ciò potrebbe esacerbare i problemi ambientali nella regione e portare a disordini politici.
    Inoltre, la restrizione potrebbe eventualmente causare danni all’economia del Myanmar e alla forza lavoro del settore minerario.
    Cambiamento delle dinamiche globali del commercio delle terre rare

La stagnante economia cinese ha avuto un impatto negativo per mesi sui prezzi delle terre rare, anche senza il divieto minerario birmano. Pertanto, un aumento dell’attività economica cinese potrebbe avvantaggiare il mercato. Tuttavia, recenti previsioni indicano che l’economia cinese rallenterà nel 2024 a causa delle continue sfide interne e di un settore immobiliare poco brillante.

Sebbene il settore immobiliare cinese non influenzi direttamente la produzione di magneti in terre rare, un potenziale “effetto domino” potrebbe continuare a danneggiare i prezzi dei metalli industriali che dipendono dalle importazioni cinesi.

Le politiche cinesi relative alle terre rare hanno da tempo influenzato il potere di mercato e i prezzi dei metalli delle terre rare. Le imprese private cinesi impegnate in un’intensa rivalità hanno abbassato i prezzi delle terre rare durante i primi due decenni della loro disponibilità in tutto il mondo. La Cina ha poi iniziato a ridurre le spedizioni di terre rare nel 2006, citando la necessità di conservazione delle risorse e preoccupazioni ambientali, il che ha comportato un forte aumento dei prezzi delle terre rare.

L’eccessiva concentrazione nella produzione e raffinazione di terre rare costituisce una minaccia strategica mondiale allo sviluppo, ma il riavvio delle produzioni in aree come il Nord America e l’Australia sembra rallentato dalla scarsità di investimenti e dalla difficoltà nella successiva raffinazione. Questa ulteriore crisi può essere l’occasione giusta per superare questi freni?


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