Attualità
Tempo di cambiare gli Ambasciatori o di cambiare il Ministro degli esteri, oppure di andare a casa
Oggi l’Italia all’ONU ha votato a favore di un documento a favore dei rifugiati denominato, Global Compact anch’esso, ma che non è legato al diritto di migrazione, bensì ai diritti di assistenza di quelli definiti Rifugiati. Vogliamo ribadire questo per non generare confusioni: il Global Compact for Migration non è il Global Compact for Refugees, ma una cosa diversa.
Questo documento sembra molto più leggero per quanto riguarda i contenuti, anche se, come sempre, dobbiamo riferirci a notizie di stampa piuttosto superficiali: infatti, seguendo una maledetta prassi consolidata, di questi temi su cui si prendono delle direttive internazionali (perchè i Global Compact non sono subito vincolanti, ma diventano linee guida per le le normative nazionali e quindi sono quasi altrettanto pericolosi) non è mai possibile avere un’informazione adeguata a priori, una discussione di carattere generale o almeno parlamentare adeguata. Tutto viene fatto passare sulla testa del popolo, viene firmato, o votato, con leggerezza.
Nel caso specifico questo patto ha visto il voto contrario solo di Ungheria e Stati Uniti, ed alcune astensioni, fra cui la Polonia. Assicura più diritti ai rifugiati in campo sanitario e dell’istruzione, ma , come abbiamo scritto prima, non siamo stati autorizzati a saperne di più , e come noi il parlamento.
Circola la voce che l’Ambasciatore italiano all’ONU abbia votato di propria iniziativa, senza una direttiva da Roma, cosa non stupefacente visto che circolano anche voci che l’ambasciatore “Italiano” (consentitemi le virgolette) a Bruxelles presenta i documenti in modo selettivo, a seconda delle proprie inclinazioni. L’ambasciatrice Mariangerla Zappia è stata prima consigliere diplomatico di Paolo Gentiloni, tanto per mettere le cose bene in chiaro.
Potremmo permetterci di consigliare alcune soluzioni:
a) se gli ambasciatori agiscono Motu Proprio, cambiare gli ambasciatori o trasferirli dove non possono fare danni: ad esempio Isole Marshall, Vanuatu o le Falklands meriterebbero ambasciate e consolati;
b) se il ministro Moavero agisce per i cavoli propri ignorando il governo o mantenendolo all’oscuro, cambiare il ministro;
c) se il ministro gode di coperture tali da non poter essere cambiato, andare tranquillamente a casa.
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