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Catalogna: fine della proprietà privata. Il governo espropria gli immobili

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Come riporta TgCom24 nella UE, in Catalogna, si è messa la parola fine alla tutela della proprietà privata. Vediamo cosa dice il sito d’informazione:

In Catalogna il governo esproprierà gli alloggi vuoti appartenenti a grandi proprietari e li metterà a disposizione di persone vulnerabili e a rischio di esclusione. La misura interesserà inizialmente 14 comuni, come Lloret de Mar e Tarragona, dichiarati aree ad alta domanda abitativa. L’esproprio, spiega l’esecutivo catalano, riguarderà solo le case incluse nel Registro delle abitazioni vuote e non occupate e non interesserà i piccoli proprietari.

In  teoria la norma riguarda solo i grandi proprietari che potranno, sempre in teoria, dimostrare che la “Finalità sociale” dell’immobilie viene rispettata, cioè che, presumibilmente, questi vengono affittati, ma quello che viene violato è il principio di base: la proprità privata può essere violata in modo ampio e secondo quanto definito dallo Stato. Anche perché le limitazioni, vaghe, sono imposte dallo stato e una volta distrutto il principio di base, i limiti possono essere sempre cambiati: oggi i “Grandi proprietari”, domani i “Proprietari medi”, dopodomani chiunque. Lo stato poi si arroga lui il dirittodi definire chi siano le “Persone vulnerabili”, termine che purtroppo spesso si traduce in “Persone che votano una sola parte politica” o “Amici del potere”.

Senza poi considerare che la crisi degli alloggi è dovuta a due fattori:

  • la scarsità artificiale di terreni edificabili;
  • l’insufficienza di investimenti nell’edilizia popolare.

Praticamente lo Stato, o la Regione catalana, prima produce la crisi e poi la fa pagare ai proprietari. 

La UE inventa diritti cosmetici e non riesce a tutelare neanche i diritti basilari che garantiscono la libertà delle persone, cioè i diritti di proprietà e quelli di libertà di parola. Il primo viene distrutto con queste invasioni sulla base di finte finalità sociali oppure con  le legislazioni legate al CO2, il secondo con le normative contro l'”Hate speech” e il “Politicamente corretto” d’accatto. In entrambe i casi si distrugge la base dell’indipendenza e della libertà dell’individuo. La sovietizzazione dell’Europa avanza a grandi passi.

 


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