Difesa
Taiwan: riparte il programma fregate. Navi da 6.000 tonnellate per tenere a bada la Cina (e la ruggine)
Taiwan riavvia il programma “Zhenhai”: navi da 6.000 tonnellate con missili cruise per sostituire una flotta ormai obsoleta e fronteggiare la Cina.

Dopo diversi anni di stop and go e ripensamenti tecnici, Taiwan ha rimesso in moto il programma per le fregate di nuova generazione della Marina della Repubblica di Cina (ROC). Un segnale che Taipei non intende più attendere, vista la pressione crescente di Pechino e l’invecchiamento inesorabile della sua flotta.
Il Ministero della Difesa Nazionale (MND) ha recentemente stanziato, nel bilancio 2026, una prima tranche di 142,03 milioni di dollari taiwanesi (circa 4,4 milioni di dollari USA) destinati alla progettazione e valutazione di queste nuove unità. La Marina ha già pubblicato l’avviso per la raccolta di proposte progettuali.
Si parla ora di navi da 6.000 tonnellate, un deciso salto di categoria rispetto ai piani originali e che avvicina questo tipo di navi più alla classe di navi più impattanti come i cacciatorpedinieri. Per fare un esempio comparativo un cacciatorpediniere classe “Orizzonte”stazza 7000 tonnellate.
La difficile gestazione: dal radar impossibile alla fregata “leggera”
Il piano originale, parte di un ambizioso programma di sviluppo della forza navale presentato nel 2016, prevedeva una fregata da 4.500 tonnellate equipaggiata con radar ESA (Electronically Scanned Array). I problemi sono iniziati quando la Marina ha alzato l’asticella, richiedendo un sistema radar AESA (Active Electronically Scanned Array), più performante e moderno.
L’Istituto Nazionale di Scienza e Tecnologia Chung-Shan (NCSIST), il principale sviluppatore di armamenti di Taiwan, è andato in difficoltà: non è riuscito a miniaturizzare un radar AESA sufficientemente compatto e potente per essere installato su uno scafo da 4.500 tonnellate.
Questo intoppo tecnico, non da poco, ha bloccato il programma. Per tappare il buco e rispondere all’urgenza di sostituire le navi più vecchie (i cosiddetti “combattenti di seconda classe”), il programma si è temporaneamente riorientato sullo sviluppo di due fregate leggere da circa 2.500 tonnellate.
Il nuovo “Progetto Zhenhai”: 6.000 tonnellate e capacità d’attacco
Ora, il progetto principale “Zhenhai” (Calmare il Mare) riparte, ma con un dislocamento notevolmente aumentato a 6.000 tonnellate. Questo incremento di stazza non solo risolve il problema di spazio per il radar AESA (che sarà paragonabile al sistema Aegis americano), ma apre anche a capacità offensive decisamente più rilevanti.
Secondo indiscrezioni della stampa specializzata, la Marina taiwanese intende equipaggiare queste nuove unità con sistemi di lancio verticale (VLS), molto probabilmente gli statunitensi Mk 41.
Lo scopo? Imbarcare il missile cruise indigeno Hsiung Feng IIE (HF-2E), un’arma da attacco terrestre (land-attack). Ciò trasformerebbe queste fregate da semplici piattaforme difensive a vettori strategici di attacco a lungo raggio. L’NCSIST ha già accumulato esperienza nell’integrazione di missili locali (come l’anti-aereo Hai Kung III) nel VLS Mk 41, e l’adattamento dell’HF-2E è visto come il passo successivo.
Una flotta che invecchia (molto)
La necessità di queste nuove navi è resa evidente da un’analisi della flotta di superficie taiwanese, composta da 25 unità principali. Sebbene sulla carta numerosa, l’età media è avanzata:
- 4 cacciatorpediniere Classe Kee Lung (ex Kidd statunitensi)
- 10 fregate Classe Cheng Kung
- 6 fregate Classe Kang Ding (basate sulle francesi La Fayette)
- 5 fregate Classe Chi Yang (ex Knox statunitensi)
Il problema principale risiede in quest’ultimo gruppo. Le fregate Chi Yang sono dei veri e propri pezzi da museo: hanno un’età compresa tra 51 e 53 anni, sono equipaggiate con turbine a vapore (una tecnologia considerata obsoleta, complessa e costosa da mantenere) e offrono capacità di difesa aerea estremamente limitate.
La nuova fregata da 6.000 tonnellate non sarà quindi solo un rimpiazzo, ma un salto quantico in termini di capacità di sorveglianza, scorta e, soprattutto, deterrenza offensiva nello stretto di Taiwan.
Domande e risposte
Perché il progetto originale delle fregate taiwanesi si è bloccato? Il progetto iniziale (2016) prevedeva navi da 4.500 tonnellate. Si è arenato quando la Marina ha richiesto un moderno radar AESA (Active Electronically Scanned Array). L’istituto di ricerca nazionale (NCSIST) non è riuscito a sviluppare un sistema radar AESA sufficientemente compatto per essere integrato su uno scafo di quelle dimensioni, costringendo a una pausa e a un ripensamento strategico.
Cosa rende le nuove fregate da 6.000 tonnellate così diverse? Oltre al radar AESA avanzato, la dimensione maggiore (6.000 tonnellate) permette l’installazione di sistemi di lancio verticale (VLS) Mk 41. L’intenzione è di armare queste navi con missili cruise da attacco terrestre Hsiung Feng IIE. Questo le trasforma da navi puramente difensive a piattaforme capaci di condurre attacchi strategici a lungo raggio contro obiettivi terrestri, aumentando significativamente la deterrenza.
Perché Taiwan ha così tanta urgenza di costruire nuove navi? Una parte significativa della sua flotta è pericolosamente obsoleta. Sebbene le unità principali siano 25, 15 di queste hanno superato i 25 anni di servizio. In particolare, le cinque fregate della classe Chi Yang (ex-Knox USA) hanno tra i 51 e i 53 anni, utilizzano turbine a vapore (tecnologia superata e inefficiente) e hanno capacità di difesa aerea quasi nulle, inadeguate a fronteggiare minacce moderne.










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