Euro
SVALUTAZIONE MONETA SOVRANA: I MERCATI FINANZIARI APPROVANO E BENEDICONO LA SCELTA DELLA REPUBBLICA CECA CHE ORA CRESCE (Salsicciaio, impara l’economia)
Nella seduta di giovedí 7 novembre 2013 il board della Banca centrale ceca (CNB) ha dato il via libera agli interventi sullo scambio tra la corona e l’euro. Il principale obiettivo dell’azione della Banca centrale ceca CNB era indebolire leggermente il tasso di scambio della corona, favorendo così la competitività dei prodotti cechi sui mercati mondiali.
Il board stabilitì come obiettivo dei suoi interventi sui mercati valutari il raggiungimento di uno tasso di cambio di 27 corone ceche per euro. Prima dell’annuncio degli interventi sui mercati valutari il tasso di cambio era fermo a 25,8 Czk/euro. Il solo annuncio contribuì nella giornata a portare il cambio a 26,9 Czk/euro.
Dal sito della CNB si legge quanto segue:
“Abbiamo una capacità illimitata di intervento per indebolire il tasso di cambio della corona. Ciò significa che possiamo intervenire per un periodo sufficientemente lungo per il raggiungimento del tasso di cambio desiderato e del tasso di inflazione annuo fissato al 2%,”
“Cesseremo gli interventi sul tasso di cambio soltanto in presenza di significative spinte inflazionistiche,”
(Miroslav Singer – Governatore della CNB)
Egli sottolineò a suo tempo che l’intervento sui mercati valutari sarebbe durato probabilmente per tutto il 2014.
Ora direte voi: SI MA SAI CHE BRUTTA FINE NEI MERCATI INTERNAZIONALI! Ed invece i mercati la presero davvero bene, tanto bene, anzi, l’auspicavano proprio una bella e sana svalutazione:
E cosa accadde?
Come potete notare, i consumi sono ripartiti schizzando verso l’alto in corrispondenza dell’ultima svalutazione (parte finale della linea blu tratteggiata).
Con la ripresa dei consumi è stato possibile far ripartire il PIL della Nazione BEN OLTRE QUANTO FITCH RATING RITENEVA (circa 2,6% contro la previsione di 1,6%):
Notate come il PIL riparte più o meno da fine 2013 dopo che è stata data una bella spinta al PIL.
La Current Account è migliorata ma ancora non in modo sufficiente:
E quindi il Board della CNB che decisione avrà preso? Fare austerity alla maniera Spagnola-Greca-Portoghese-Irlandese ed Italiana? Certo che si, questo si può fare quando si hanno in mano le leve del tasso di cambio e del tasso d’interesse, ed infatti ecco l’austerity:
Nonostante la riduzione del deficit di 2.5 punti, la svalutazione ha aiutato a far salire comunque il PIL della nazione. L’austerity si può fare MA SOLO SE LE LEVE DI POLITICA ECONOMICA CONSENTONO DI TROVARE UNA VALVOLA DI SFOGO PER L’INDUSTRIA AFFINCHE’ RIESCA A SATURARE LE PROPRIE RISORSE, UMANE E TECNOLOGICHE.
E i tassi pagati dalla nazione? Saranno folli verrebbe da pensare vero? Diamo un’occhiata:
Tassi bassissimi applicati ad u debito estremamente contenuto rispetto al PIL (e parzialmente compensato dall’inflazione oggi allo 0,55%)
Insomma, abbiamo ora la RIPRESA OLTRE IL 2%,uno 0,5% D’INFLAZIONE e come elementi negativi solo un DEFICIT DI 1,5% DEL PIL e interessi pari all’1,35% su un debito pubblico che è meno della metà del PIL…..
…..L’EQUAZIONE MATEMATICA DEL RAPPORTO DINAMICO DEBITO/PIL E’ GESTITA ADEGUATAMENTE ! ! !
Ma questo ancora non soddisfa a sufficienza il board della Banca Centrale Ceca (CNB) che, nella sua seduta di giovedì 31 luglio, ha lasciato senza modifiche il regime di intervento sul corso della corona.
(Tomas Zimmerman – Portavoce della CNB).
Il board della CNB ha ribadito che l’intervento sul corso è unilaterale tramite acquisti di valuta estera. La CNB continua quindi il suo impegno a lasciare il corso della corona sopra al valore di 27 corone/euro. “Il board della banca centrale ha preso nota che non concluderà il regime dell’intervento sul corso prima del 2016”, ha annunciato a sorpresa il governatore Miroslav Singer. Sono rimasti immutati anche i tassi d’interesse di base che si trovano allo zero tecnico. La CNB ha anche pubblicato le sue previsioni macroeconomiche. In miglioramento le previsioni di crescita del PIL, che quest’anno dovrebbe aumentare del 2,9% (la stima precedente parlava di un aumento del 2,6%), mentre le previsioni di crescita del PIL per il 2015 calano dello 0,3% arrivando al 3%. In rallentamento anche le previsioni sull’andamento delle spinte inflattive nella seconda metà del 2015, con un’inflazione al 2,3% nel secondo trimestre del 2015 e al 2,2% nel terzo trimestre del prossimo anno.
L’ho sempre detto: I CECHI HANNO QUALCOSA IN PIU’ DEL RESTO DEL MONDO!
Non è vero?
E ops:
“Un fallimento è l’opportunità di ricominciare in modo più intelligente”
(Henry Ford)
Maurizio Gustinicchi
Economia5Stelle
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