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Economia

Allarme Airbag Takata: Stellantis ferma 441.000 Citroën C3. Rischio esplosione e class action milionaria

Un incidente mortale innesca il panico. Stellantis ferma 441mila Citroën C3 e DS3 per gli airbag killer di Takata. Rischio esplosione e una class action milionaria in Italia. Scopri se la tua auto è coinvolta

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Lo scandalo globale legato agli airbag difettosi della giapponese Takata torna a scuotere il settore automobilistico, colpendo duramente il cuore della produzione europea di Stellantis. Il gruppo ha annunciato il blocco immediato, con la direttiva “stop drive” (non guidare), di ben 441 mila veicoli a marchio Citroën in tutta Europa a causa del rischio mortale associato ai dispositivi di sicurezza.

La drastica decisione arriva in seguito a un tragico incidente mortale avvenuto a Reims, in Francia, dove una donna ha perso la vita a causa dell’esplosione incontrollata dell’airbag della sua Citroën C3. Questo evento ha riacceso i riflettori su un difetto industriale tra i più gravi nella storia dell’automotive.

La causa del richiamo e i modelli interessati

Il problema risiede nel propellente chimico utilizzato negli airbag prodotti dalla Takata, azienda giapponese fallita nel 2017 proprio a causa di questo scandalo. Con il passare del tempo, e in particolari condizioni di caldo e umidità, questo agente chimico si degrada, rendendo l’airbag una vera e propria bomba a orologeria. In caso di attivazione, il dispositivo può esplodere in modo violento e anomalo, proiettando frammenti metallici letali verso i passeggeri.

Il programma di richiamo e l’ordine di fermo veicolo non riguarda i modelli più recenti. I veicoli coinvolti sono specificamente le Citroën C3 e le DS3 prodotte in un arco temporale che va dal 1998 al 2019. I modelli più nuovi, inclusa la C3 attualmente in produzione, sono esclusi da questa campagna. Dei 441 mila veicoli interessati in Europa, circa 82 mila si trovano in Francia, mentre la situazione in Italia è considerata meno critica poiché il gruppo aveva già avviato gran parte delle sostituzioni l’anno precedente.

DS 3

Le conseguenze legali: una class action da 285 milioni di euro

Oltre al danno d’immagine e ai costi ingenti per la gestione logistica del richiamo, Stellantis deve affrontare pesanti conseguenze legali. Lo scorso aprile, il Tribunale delle Imprese di Torino ha dichiarato ammissibile una class action promossa da Codacons, Adusbef e Assourt contro il gruppo per il difetto degli airbag Takata installati su circa 190 mila Citroën C3 e DS3 prodotte tra il 2009 e il 2019.

La richiesta di risarcimento è monumentale: 285 milioni di euro complessivi. La cifra è articolata su due fronti: un indennizzo di 30 euro al giorno per il fermo tecnico del veicolo e un risarcimento di 1.500 euro per il “danno morale”, ovvero il disagio psicologico subito dagli automobilisti consapevoli di guidare un’auto potenzialmente pericolosa. La prossima udienza è fissata per novembre 2025, quando il giudice dovrà iniziare a quantificare l’entità del risarcimento per ogni consumatore.

Il caso evidenzia ancora una volta la lunga scia di questo disastro industriale, che ha coinvolto negli anni quasi tutti i principali costruttori mondiali, da Honda a BMW, da Ford fino a Ferrari, e che oggi presenta un conto salatissimo a Stellantis, impegnata a gestire una crisi di sicurezza che è al tempo stesso una complessa partita economica e legale.


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