Attualità
Stazioni spaziali gonfiabili, una soluzione logica alla colonizzazione dello spazio
max Space ha annunciato la realizzazione di un modulo abitabile gonfiabile che può essere inviato nello spazio con un solo viaggio e che sarebbe particolarmente economico
L’architettura gonfiabile è considerata la prossima grande novità nel campo dell’abitabilità spaziale. La logica è che il materiale espandibile può essere facilmente riposto all’interno dell’astronave, imballato in modo sicuro per occupare meno spazio, economico e semplice da dispiegare, sia sul suolo lunare che in orbita.
Max Space, una startup, ha recentemente annunciato piani ambiziosi per sviluppare robusti moduli gonfiabili simili a palloni che possono trasformarsi in stazioni spaziali grandi come uno stadio sportivo.
Questi moduli di produzione nello spazio potrebbero rappresentare un’alternativa alle stazioni spaziali commerciali su larga scala, il tutto con un numero limitato di costosi viaggi spaziali.
L’azienda punta a lanciare il primo modulo su un viaggio in rideshare di SpaceX nel 2026.
Una stazione assemblabile dopo un unico viaggio
La stazione spaziale può essere assemblata in un unico lancio L’obiettivo di Max Space è quello di creare “habitat spaziali espandibili per persone e magazzini che siano di alta qualità, di alto volume e considerevolmente meno costosi da mantenere e portare nello spazio”.
La costruzione di una stazione spaziale completamente funzionale richiede lavoro. Ad esempio, la costruzione in orbita della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) è stata completata con oltre 40 viaggi tra il 1998 e il 2011. In totale, il costo della costruzione è stato di ben 100 miliardi di dollari.
Le aziende spaziali si sono rivolte a nuovi approcci per la costruzione di stazioni spaziali orbitanti multiuso, grazie ai progressi della tecnologia. Inoltre, il pensionamento della ISS è previsto per la fine di questo decennio; quindi, la corsa alla costruzione e al dispiegamento di una stazione spaziale funzionale prima del suo pensionamento sta prendendo piede come mai prima d’ora.
“Max Space può fornire il volume cubico equivalente della ISS nello spazio per 200 milioni di dollari – incluso il lancio – riducendo il costo di oltre cento volte”, afferma l’azienda nel comunicato stampa.
L’azienda punta a lanciare l’intera struttura in un unico lancio. Questi recipienti a pressione espandibili si trasformano in strutture “rigide ad alta resistenza” dopo il gonfiaggio nell’orbita terrestre bassa. Entro il 2030, Max Space spera di avere habitat scalabili in spazi di dimensioni comprese tra 20m3 e 1000m3.
Il modulo espandibile potrebbe anche essere utilizzato per allestire un campo base lunare.
Cosa rende il modulo robusto e affidabile
Queste strutture espandibili si basano sulla tecnica dell'”architettura isotensoide”. Questo metodo consente alla parte in fibra strutturale di rimanere libera, il che significa che non è confinata o trattenuta dagli elementi circostanti. Questa libertà consente alle fibre di assumere una geometria, o forma, ideale che massimizza la loro capacità di carico.
Inoltre, l’azienda utilizza un approccio innovativo per rendere i moduli espandibili più sicuri e più resistenti all’uso umano rispetto ai tipici moduli rigidi.
In particolare, l’architettura consiste in un “sistema multistrato di schermatura balistica a base di fibre con una resilienza molto maggiore rispetto all’alluminio e al titanio”.
L’azienda prevede che, alla fine, questi moduli saranno in grado di ospitare gli esseri umani sulla Luna e, eventualmente, su Marte. Il tutto con un costo limitato e un peso di trasporto particolarmente basso.
Max Space non è l’unica a sviluppare una stazione spaziale gonfiabile.
Un altro concorrente agguerrito è Sierra Space, l’azienda aerospaziale. Entro il 2030, spera di avere una stazione spaziale gonfiabile operativa di 3 piani, nota come Large Integrated Flexible Environment (LIFE). Il prototipo dell’habitat è stato recentemente sottoposto a un test di pressione di scoppio su larga scala. Il prototipo è stato fatto esplodere deliberatamente per testare le misure di sicurezza della stazione spaziale gonfiabile proposta.
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