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Rivoluzione Lunare: la Cina svela la Stampante 3D che Costruirà le Colonie con la Polvere della Luna!
Un’innovazione sconvolgente dalla Cina: scienziati svelano la stampante 3D che userà solo suolo lunare per costruire future basi. Addio costi folli dalla Terra, benvenuta autosufficienza nello spazio! Scopri come cambierà l’esplorazione.

Immaginate un futuro non troppo lontano, dove l’umanità non solo esplora la Luna, ma la abita. Un futuro in cui le nostre case e basi di ricerca non sono portate faticosamente dalla Terra, ma costruite direttamente con ciò che la Luna offre.
Questa visione, fino a ieri fantascienza, è ora a un passo dal diventare realtà grazie a una scoperta scientifica che sta per riscrivere le regole dell’esplorazione spaziale.
Scienziati cinesi hanno sviluppato un sistema di stampa 3D che promette di rivoluzionare la costruzione extraterrestre, utilizzando esclusivamente suolo lunare come materiale da costruzione. Addio ai costi esorbitanti e alle complessità logistiche del trasporto di materiali dalla Terra! Questa innovazione apre le porte alla creazione di stazioni di ricerca lunari su larga scala, un vero punto di svolta per la nostra presenza nello spazio profondo.
Dal laboratorio alla Luna: la Genesi di un miracolo tecnologico
Presso il Deep Space Exploration Laboratory di Hefei, nella provincia di Anhui, è stato messo a punto un prototipo di stampante 3D per regolite lunare che ha dell’incredibile. Secondo Yang Honglun, ingegnere senior del laboratorio, il sistema è un prodigio di ingegneria: utilizza un concentratore riflettente ad alta precisione e una trasmissione di energia flessibile in fibra ottica per raggiungere temperature così elevate da fondere la regolite lunare.
“Questa innovazione di stampa ha validato la fattibilità di utilizzare il suolo lunare come unico materiale da costruzione, consentendo una vera e propria utilizzazione delle risorse in situ ed eliminando la necessità di trasportare qualsiasi materiale aggiuntivo dalla Terra,” ha dichiarato Yang, sottolineando l’enorme implicazione economica e strategica di questa scoperta.
Tra le innovazioni chiave del sistema di stampa spicca la sua flessibilità di produzione, capace di creare non solo mattoni, ma anche strutture complesse e personalizzate. I primi test a terra sono stati un successo clamoroso, dimostrando la capacità di fondere e modellare linee, superfici, corpi e architetture intricate. Anche la tecnologia di concentrazione solare, la trasmissione di energia a fascio di fibre ottiche e il sistema di fusione della regolite lunare hanno superato sistematicamente le prove di fattibilità tecnica.
La sfida drammatica: domare il Sole e la Luna
All’inizio, la sfida per il team di ricerca era immensa: riuscire a concentrare in modo affidabile l’energia solare e modellare la regolite nelle condizioni estreme dell’ambiente lunare, dove le temperature si alternano con picchi positivi e negativi elevatissimi. Un’impresa che ha richiesto la collaborazione di un team multidisciplinare di esperti in scienze planetarie, scienza dei materiali, ingegneria meccanica, dinamica energetica, fisica termica e ottica. Dopo test estenuanti e incessanti, hanno risolto i problemi critici legati alla cattura, trasmissione e modellazione dell’energia, aprendo un nuovo capitolo per l’ingegneria spaziale.
Oltre la costruzione: verso un futuro lunare autosufficiente
Yang Honglun prevede un futuro in cui questo prototipo potrà essere utilizzato per produrre strutture di regolite lunare essenziali per la costruzione di strade lunari, piattaforme per attrezzature e edifici, rendendo possibile un’esplorazione e un utilizzo delle risorse lunari su larga scala e sostenibili.
Ma non è tutto: il sistema valida anche tecnologie chiave per la cattura di energia lunare e l’estrazione di materiali, ponendo le basi tecniche per la costruzione di veri e propri sistemi energetici lunari. Un passo cruciale verso l’indipendenza energetica delle future basi lunari.
Il laboratorio, noto anche come Tiandu (dal nome di una delle tre cime principali della Montagna Gialla nella provincia), è una piattaforma di ricerca scientifica di livello nazionale, frutto della collaborazione tra la China National Space Administration, il governo provinciale di Anhui e l’Università di Scienza e Tecnologia della Cina. Un nuovo modello per la ricerca cinese nello spazio profondo, che opera con un’autonomia simile a quella aziendale, come ha spiegato Li Hang, capo dell’ufficio del consiglio del laboratorio.
Dal suo lancio ufficiale nel giugno 2022, Tiandu ha fornito un supporto cruciale per il successo di progetti ambiziosi come il satellite relè Queqiao-2 e la missione lunare Chang’e-6, che ha riportato sulla Terra il primo campione di sempre dal lato nascosto della Luna. Lo studio del campione lunare è stato alla base della realizzaione di questa macchina per la costruzione lunare.
Guardando al futuro, il laboratorio sta già sviluppando la prima struttura di ricerca al mondo per campioni marziani e sta aprendo le porte alla collaborazione internazionale. “Diamo il benvenuto agli scienziati di ogni provenienza, sia cinesi che stranieri, per condurre ricerche a Hefei,” ha concluso Li, lanciando un invito alla comunità scientifica globale a unirsi a questa nuova e audace era dell’esplorazione spaziale.
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