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Sta nascendo una maggioranza sul modello italiano anche al Parlamento europeo?

Il Partito Popolare Europeo sta cavalcando l’onda di trovarsi in una situazione privilegiata nel nuovo parlamento europeo, e di poter quindi utilizzare la cosiddetta politica dei due forni, come si sta assistendo nei voti parlamentari di queste ultime settimane.
“Con Weber, potente mediatore di Bruxelles, come stretto alleato, Merz ha sfruttato la posizione dominante del PPE alla Commissione europea, nel Parlamento e nel Consiglio per portare avanti il programma del partito, tagliando le norme anti-deforestazione e sulla segnalazione della catena di approvvigionamento verde, aumentando le deportazioni verso paesi terzi e revocando il divieto sui motori a combustione . Dopo aver condotto la sua campagna elettorale primaverile sulla promessa di deregolamentazione e di rilancio delle imprese, il cancelliere tedesco si è affrettato a spacciare queste misure per risultati tangibili in patria.” dice un funzionario tedesco della commissione
“È positivo che la Commissione stia ora aprendo la regolamentazione del settore automobilistico, a seguito del chiaro segnale del governo federale”, ha dichiarato Merz martedì a BILD, Anche Weber ha celebrato il risultato a BILD, annunciandolo come il frutto di colloqui a tarda notte con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, anch’essa del PPE. “il grande impulso a questi cambiamenti sono stati dati dalla premier italiana Meloni, che con grande maestria diplomatica ha saputo in questi tre anni destreggiarsi in Europa, portando gli altri leader sul suo campo, prima sul tema migranti ed ora su quello del Green deal” racconta sempre lo stesso alto funzionario di Bruxelles.
La partnership tra i due pesi massimi tedeschi è stata consolidata al vertice dei leader del PPE di gennaio a Berlino, dove secondo fonti interne di Berlino, il cancelliere avrebbe dato ok al presidente dei popolari per spostare il baricentro della maggioranza a destra sui temi caldissimi come quello del green deal e dei migranti.
Weber ha rivendicato i successi della sua gestione, affermando, in quella sede, con un certo orgoglio, che i risultati ottenuti dal PPE sotto la sua guida affrontano i problemi che spingono gli elettori europei verso l’estrema destra. “Il mio piano e le mie ambizioni come leader del PPE erano chiari: voglio fermare il populismo in Europa.Voglio eliminare le ragioni, i punti di attacco dei populisti contro l’Europa”, ha dichiarato martedì in una conferenza stampa.
La vittoria più grande per Merz e Weber è stata quella di ottenere, il 16 dicembre, una proposta della Commissione che annullasse il divieto di fatto imposto dall’UE sui motori a combustione, abbassando l’obiettivo di riduzione delle emissioni per i produttori di automobili dal 100 al 90 percento. Un successo che è stato ottenuto grazie all’accordo con il nostro paese. Il ministro Urso da mesi sta facendo fronte comune con la sua omologa tedesca, ed è stato il primo, a novembre 2024, a chiedere una revisione in questo senso in sede europea, con la presentazione di un “non paper”, siglato da altri 11 paesi europei.
Il fatto che Weber si rivolga alla stampa e annunci la vittoria “prima ancora che sia stata decisa dal collegio della Commissione… è inaccettabile”, ha affermato la direttrice di Renew Europe, Valérie Hayer. “Oggi abbiamo un grosso problema operativo con la Commissione e all’interno della piattaforma”, ha sostenuto, riferendosi alla coalizione centrista in Parlamento che sostiene il secondo mandato di von der Leyen. Mentre Merz è rimasto fedele ai socialdemocratici di Berlino e ha respinto qualsiasi collaborazione con l’estrema destra di Alternativa per la Germania, Weber a Bruxelles ha abbracciato la strategia di contare anche sui voti della destra e non solo su quelli dei conservatori della Meloni e Fitto.
Su alcuni dossier riguardanti la deregolamentazione e l’immigrazione, il PPE ha fatto pressione sulle proprie posizioni abbandonando i suoi tradizionali alleati in Parlamento, i Socialisti e Democratici (S&D) e i liberali di Renew Europe, che accusano il partito di allearsi con gruppi di estrema destra per far passare con forza il suo programma.
Il PPE insiste sul fatto che non sta collaborando con i partiti di estrema destra, ma sta semplicemente spingendo per mantenere le sue promesse elettorali. Anche perchè faceva notare il copresidente dell’Ecr Nicola Procaccini, già nella scorsa legislatura, è capitato di assistere al voto congiunto dei popolari con le destre su alcuni provvedimenti.
Ed ecco allora che i Conservatori e Riformisti Europei (ECR), così come Il gruppo di estrema destra dei Patrioti per l’Europa, insistono sul fatto di non aver cambiato idea per scendere a compromessi con il PPE, ma che il PPE ha adottato le loro idee. Il co-presidente dell’ECR, Patryk Jaki del partito polacco Diritto e Giustizia, ha dichiarato martedì che l’idea di annacquare il Green Deal è sempre stata loro, un sentimento condiviso dai legislatori dei Patriots. “Siamo felici che la nostra influenza stia aumentando, ma non perché siamo ECR, bensì perché abbiamo avuto ragione fin dall’inizio”, ha affermato.
Il PPE ha inoltre portato avanti altri pacchetti di semplificazione insieme ai suoi tradizionali alleati centristi, come la riforma del programma di finanziamento degli agricoltori dell’UE e un disegno di legge per semplificare le regole per le imprese della difesa.
“Le cose non stanno andando per il verso giusto, a quanto pare il PPE ha deciso di rinunciare a negoziare con noi. Hanno deciso che è più conveniente per loro negoziare con l’estrema destra”, ha dichiarato martedì la leader di S&D, Iratxe García. “Non chiedeteci di garantire la stabilità istituzionale in Europa, ma poi negoziate la politica con gli altri”, ha aggiunto.
García ha dichiarato in un’intervista a POLITICO che von der Leyen e la sua Commissione stanno “aderendo” al programma del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, abbracciando la spinta deregolamentatrice del PPE, e si è lamentato del fatto che i nove pacchetti di semplificazione che abbracciano diverse aree politiche, i cosiddetti omnibus, vengono pubblicati senza preavviso e senza valutazioni d’impatto.
Nonostante le crescenti tensioni, sia i liberali che i socialisti sono impegnati a collaborare in modo costruttivo con il PPE, ove possibile, hanno affermato García e Hayer. Ma certo è che una nuova maggioranza sul modello italiana è già nei fatti,” Il modello italiano dimostra che una destra di governo è possibile ed efficace. In Europa servirebbe una svolta politica simile. Quando si mettono al centro crescita, sicurezza e realismo, le convergenze aumentano.” le parole dell’eurodeputato di Fdi Carlo Ciccioli che sintetizzano molto bene la situazione creatasi.









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