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Sta arrivando “Arkhangelsk”, l’ultimo titano silenzioso della Marina Russa

Sta compiendo le prove in mare e sarà presto consegnato il K-564 Arkhangelsk, il nuovo sottomarino strategico e da attacco della Marina Russa, in grado di agire in funzione anti-nave o come lanciatore di missili ipersonici e che può viaggiare fino a 35 nodi.

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Secondo le informazioni pubblicate da fonti russe il 6 dicembre 2024, la Marina russa si sta preparando a potenziare le sue capacità di guerra sottomarina con l’aggiunta dell’Arkhangelsk, K-564, un sottomarino multiuso a propulsione nucleare, la cui consegna è prevista per l’estate del 2025. Questo sottomarino, che fa parte della classe modernizzata Progetto 885M Yasen-M, viene costruito da Sevmash, una divisione della United Shipbuilding Corporation (USC).

L’Arkhangelsk, sottomarino avanzato a propulsione nucleare russo di classe Yasen-M, entrerà a far parte della Marina Militare nel 2025, equipaggiato con missili Kalibr e Oniks. (Fonte: Paluba Media)

Attualmente in fase di collaudo, l’Arkhangelsk rappresenta l’ultimo ritrovato dell’ingegneria e della tecnologia navale. Il sottomarino è entrato in prova in mare nel giugno 2024. È stato varato il 29 novembre 2023 dal cantiere navale Sevmash di Severodvinsk per l’allestimento finale e il completamento del galleggiamento.

In caso di conflitto militare tra la NATO e la Russia, il sottomarino Arkhangelsk, in quanto parte della classe Yasen-M modernizzata, potrebbe svolgere un ruolo centrale nello spostare l’equilibrio di potere nel dominio marittimo e oltre. Le sue capacità avanzate lo rendono una risorsa in grado di raggiungere diversi obiettivi strategici e tattici:

L’Arkhangelsk è dotata di missili da crociera Kalibr-PL, in grado di colpire obiettivi NATO a lunga distanza, tra cui infrastrutture critiche, centri di comando e basi militari. Questa capacità funge da forte deterrente, in quanto la minaccia di attacchi di precisione può dissuadere gli avversari dall’intensificare il conflitto. Inoltre, la capacità di lanciare missili supersonici Oniks fornisce una contromisura credibile alle flotte di superficie della NATO, compresi i gruppi d’attacco delle portaerei.

Operando in regioni marittime chiave come il Nord Atlantico, il Mar Baltico o l’Artico, l’Arkhangelsk potrebbe applicare strategie di negazione del mare, limitando la libertà di movimento della NATO. Le sue capacità stealth le consentono di avvicinarsi a obiettivi di alto valore senza essere individuata, rappresentando una minaccia costante per le operazioni navali della NATO. Schierandosi vicino ai punti di strozzatura marittimi della NATO, il sottomarino potrebbe sfidare o bloccare efficacemente i rinforzi navali.

Con i suoi sensori avanzati, gli armamenti e il design stealth, l’Arkhangelsk sarebbe probabilmente un avversario formidabile nella guerra sottomarina. Potrebbe dare la caccia ai sottomarini della NATO, compresi quelli incaricati di schierare missili balistici o da crociera, minando così le capacità di deterrenza strategica della NATO. I motori , alimentati da reattore nucleare da 200 MW, è in grado di raggiungere i 35 nodi in immersione. Un mezzo difficile da identifica e da colpire.

K-564 in mare

I missili Kalibr-PL a bordo dell’“Arkhangelsk” sono in grado di colpire con precisione obiettivi terrestri. In caso di conflitto, il sottomarino potrebbe lanciare raffiche di missili coordinate contro installazioni militari della NATO, nodi di comunicazione o siti di difesa missilistica, neutralizzando potenzialmente componenti critici della rete operativa della NATO.

Grazie alla sua capacità di operare nell’Artico, l’“Arkhangelsk” potrebbe sostenere le operazioni nella regione artica, sempre più contesa. Il controllo di questa regione è cruciale sia per la Russia che per la NATO, in quanto contiene rotte marittime strategiche e risorse naturali. Il sottomarino potrebbe pattugliare sotto i ghiacci dell’Artico, senza essere individuato, proiettando potenza e assicurando le rivendicazioni russe nella regione.

Il sottomarino russo a propulsione nucleare Arkhangelsk (K-564), appartenente alla classe Yasen-M, rappresenta un cambiamento nella guerra navale. Progettato per rafforzare il dominio marittimo della Russia, vanta una capacità stealth, una potenza di fuoco e una capacità multiruolo ineguagliabili. Le sue missioni comprendono operazioni antinave, antisommergibile e di attacco terrestre, che le conferiscono un vantaggio decisivo sia in difesa che in attacco, in particolare nelle regioni dell’Artico e del Nord Atlantico.

Quindi nell’Atlantico del Nord arriverà un nuovo cliente molto problematico per le Marine NATO.


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