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Spagna nel caos: Il Governo tollera che i manifestanti cancellino la Vuelta. E VOX Avanza
Il governo spagnolo applaude chi blocca la Vuelta. Una mossa che indebolisce lo Stato e regala consensi all’estrema destra di VOX. Cronaca di un autogol politico annunciato.

Quello che è accaduto ieri a Madrid non è solo la cronaca di una manifestazione sportiva interrotta, ma il sintomo di una frattura profonda che attraversa la Spagna, un baratro politico in cui il governo sembra aver scelto da che parte stare, a costo di proiettare un’immagine di anarchia e instabilità internazionale. La tappa finale della Vuelta a España, uno degli eventi ciclistici più prestigiosi al mondo, è stata neutralizzata e cancellata non per un incidente o per maltempo, ma perché lo Stato non è riuscito, o meglio non ha voluto, garantire il suo svolgimento di fronte a proteste violente. Il Governo ha battuto in ritirata, lasciando l’ordine pubblico e la sicurezza degli atleti in mano a manifestanti.
Il punto nevralgico della questione non risiede nella legittimità della protesta a favore della Palestina, ma nel ruolo attivo e passivo del governo guidato da Pedro Sánchez. Le dichiarazioni dei suoi ministri e dello stesso premier non lasciano spazio a interpretazioni: non si è trattato di una semplice tolleranza, ma di un aperto incoraggiamento.
Il Plauso del Governo ai Manifestanti
Mentre la tensione saliva e le immagini dei manifestanti che lanciavano transenne contro la polizia facevano il giro del mondo, il Presidente Sánchez esprimeva “ammirazione” per coloro che boicottavano la gara. Un’affermazione sconcertante, che trasforma una protesta di piazza in un atto quasi benedetto dall’autorità governativa. A fargli eco, il ministro Óscar López, che ha definito l’accaduto un evento che “parla molto bene del popolo di Madrid”, aggiungendo una frase che delinea una chiara gerarchia di valori: “Mi dispiace per la Vuelta, ma mi dispiace molto di più per le centinaia di migliaia di palestinesi che vengono massacrati”.
Questa logica solleva una domanda cruciale: se il governo Sánchez era così determinato a mostrare solidarietà alla causa palestinese, perché non ha cancellato lui stesso l’evento in via ufficiale, evitando ? Un atto del genere, seppur controverso, sarebbe stata una presa di posizione politica chiara e responsabile. Invece, si è preferito lasciare che la situazione degenerasse, permettendo a gruppi di manifestanti di occupare con la forza uno spazio pubblico legalmente riservato a un evento internazionale, mettendo a rischio la sicurezza di atleti, staff e giornalisti. Tra i corridori, peraltro, erano presenti anche ciclisti israeliani, un dettaglio che aggiunge un ulteriore, inquietante, livello di tensione alla vicenda. A questo punto quanto sarà sicura l’organizzazione di eventi sportivi o culturali in Spagna, quando possono essere interrotti a piacere dai manifestanti?
Uno stato debole e ideologico aiuta la Destra
La percezione che emerge è quella di uno Stato che abdica alla sua funzione di garante dell’ordine pubblico, lasciando che la legge della piazza prevalga su quella dello Stato. Questa non è democrazia, è l’anticamera dell’anarchia, dove ogni gruppo organizzato si sente legittimato a imporre la propria volontà con la forza, sicuro dell’inerzia o addirittura del compiacimento di chi governa. Personalità politiche della sinistra radicale, come l’ex ministra Irene Montero, non solo hanno partecipato, ma sono state viste affrontare direttamente le forze dell’ordine, quasi a voler delegittimare fisicamente l’autorità dello Stato che dovrebbero rappresentare.
In questo clima, la reazione del leader dell’opposizione, Alberto Núñez Feijóo (leader del Partito popolare) , è tutt’altro che sorprendente. Accusando il governo di aver “permesso e indotto” la cancellazione della Vuelta, ha parlato di un “ridicolo internazionale” trasmesso in mondovisione. Feijóo dà voce a quella parte di Spagna che osserva attonita un governo che sembra più interessato a compiacere la propria base ideologica che a tutelare l’immagine, la sicurezza e gli impegni del Paese.
Qui si innesta la criswi politica della sinistra spagnola. Quando i cittadini percepiscono il proprio governo come debole, in balia degli eventi e incapace di far rispettare le regole, la domanda di ordine e autorità cresce inevitabilmente. Non è un caso che movimenti come VOX, con il proprio messaggio charo e forte di “legge e ordine”, avanzino passo dopo passo. Basta vedere gli ultimi sondaggi politici per capire quale sia la tendenza:
Spain, Hamalgama Métrica poll:
PP-EPP: 34% (-1)
PSOE-S&D: 26% (+1)
VOX-PfE: 16% (+1)
Sumar-LEFT|G/EFA: 6%
Podemos-LEFT: 5%
SALF-ECR|NI: 2%
ERC-G/EFA: 2%
Junts-NI: 2%
EH Bildu-LEFT: 1%
EAJ PNV-RE: 1%
BNG-G/EFA: 1%
CC-RE: 1%
UPN-*: 0%+/- vs. 14-18 July 2025
Fieldwork: 03-09… pic.twitter.com/NLyZts5xzq
— Europe Elects (@EuropeElects) September 14, 2025
Secondo ABC nel caso di elezioni in cetrodestra guadagnerebbe 198 seggi, ben al di sopra dei 176 che costituiscono la maggioranza parlamentare e con VOX che passerebbe da 33 a 61 seggi.
Il caos di Madrid è un regalo inaspettato per gli avversari della sinistra, che possono ora presentarsi come l’unica forza in grado di restaurare la normalità e difendere l’onore di una nazione umiliata su un palcoscenico globale. Il governo Sánchez, nel tentativo di cavalcare una protesta, rischia di essere travolto da un’onda di reazione molto più grande e potente.

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