Seguici su

Danimarca

Sotto il ghiaccio, 13 miliardi di barili. La Groenlandia prepara le trivelle per il 2026

La Groenlandia naviga sull’oro nero? Una nuova valutazione conferma 13 miliardi di barili di petrolio: perforazioni al via nel 2026.

Pubblicato

il

Mentre in Europa ci si interroga su come alimentare le auto elettriche (magari con centrali a carbone, come in Germania), il mondo “reale” continua a cercare idrocarburi. E, a quanto pare, a trovarne in quantità colossali.

Una valutazione indipendente delle riserve e delle risorse ha appena confermato un potenziale petroliferoworld-class“, di livello globale, nel bacino di Jameson Land, in Groenlandia.

Lo studio, condotto dai tecnici di Sproule ERCE per conto di March GL Company e Pelican Energy, non usa mezzi termini: si stimano 13,03 miliardi di barili (P10) di risorse petrolifere recuperabili lorde un-risked (non rischiate) solo negli strati stratigrafici superiori. Esiste inoltre un potenziale aggiuntivo nelle formazioni permiane più profonde.

Questa valutazione, di colpo, posiziona Jameson Land tra le province petrolifere non perforate più significative al mondo. Per la precisione, secondo il rapporto, si tratta della tredicesima accumulazione di petrolio non sviluppata più grande a livello globale.

Terra di Jameson Groenlandia

Chi c’è dietro questa operazione artica? La 80 Mile PLC (che detiene un interesse del 30% tramite la sua controllata White Flame Energy A/S) è in partnership con March GL, che finanzierà e gestirà la campagna di perforazione. I preparativi sono già in corso per due pozzi esplorativi, e non si parla di un futuro remoto:

  • Obiettivo: Due pozzi da almeno 3.500 metri di profondità ciascuno.
  • Tempistica: Inizio previsto nella seconda metà del 2026.
  • Partner Tecnici: Per i lavori “pesanti” sono già stati ingaggiati colossi come Halliburton (servizi di perforazione e logistica) e IPT Well Solutions (gestione del progetto).

Roderick McIllree, Direttore Esecutivo di 80 Mile, ha usato toni entusiastici: “Il rapporto segna una pietra miliare per Jameson Land e ne valida il significato globale… Con un partner statunitense in joint venture che finanzia interamente l’operazione, siamo pronti a perforare e a dare una risposta a una domanda rimasta irrisolta per più di sei decenni”.

In pratica, si sapeva da 60 anni che lì sotto c’era qualcosa, ma ora si fa sul serio.

Lo studio di Sproule evidenzia la presenza di molteplici serbatoi sovrapposti, trappole strutturali e stratigrafiche di alta qualità e un significativo potenziale esplorativo nell’intera area di licenza (circa due milioni di acri). La Groenlandia si candida così a diventare una delle ultime grandi frontiere dell’Artico per l’esplorazione di petrolio e gas su larga scala. Con buona pace di chi pensava che l’era del petrolio fosse già finita.

I problemi di sfruttamento non saranno pochi, e legatri alla durezza del clima polare alla necessità di tutelare l’ambienbte artico, ma queste risorse, in un’area così remota, fanno comunque gola a tutti.

Domande e risposte

Cosa significa “risorse prospettiche P10”?

È una stima geologica. “P10” indica che c’è una probabilità (stimata) del 10% di trovare almeno quella quantità (13 miliardi di barili). È una stima ottimistica, ma standard nel settore. “Prospettico” significa che i pozzi non sono ancora stati perforati. Le risorse sono “un-risked”, ovvero la stima della quantità non include il rischio geologico di fallimento; il vero test per confermare la presenza e la commerciabilità sarà la perforazione del 2026.

Chi finanzia un’operazione così costosa e rischiosa nell’Artico?

Il rischio finanziario per 80 Mile PLC è coperto. L’accordo (“earn-in”) prevede che il partner statunitense, March GL Company, finanzi interamente (100%) i costi della campagna di perforazione dei due pozzi esplorativi. March GL agisce anche come operatore del progetto. Questa struttura è comune per “de-rischiare” progetti di frontiera ad alto potenziale ma ad alto costo, permettendo ai partner più piccoli di mantenere una quota senza esporsi finanziariamente alla fase esplorativa.

Perché questa scoperta è così importante a livello globale?

Perché classifica Jameson Land come la tredicesima accumulazione di petrolio non sviluppata (ancora da perforare) più grande del mondo. In un’epoca di crescenti tensioni geopolitiche e di cronico sotto-investimento nella ricerca di idrocarburi convenzionali, una risorsa potenziale di questa portata in una giurisdizione stabile (Groenlandia/Danimarca) attira inevitabilmente l’attenzione globale. Se le perforazioni avranno successo, potrebbe alterare gli equilibri energetici futuri dell’Artico.

Google News Rimani aggiornato seguendoci su Google News!
SEGUICI
E tu cosa ne pensi?

You must be logged in to post a comment Login

Lascia un commento