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Sinn, dalla sua propria voce: non è possibile che l’Italia risolva il proprio problema nell’euro.

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Le critiche sull’euro sono molteplici, ma sentirle di sua voce, da parte di uno degli economisti guida della Germania, che la moneta unica è un progetto fallimentare ed irrimediabile fa ancora un po’ effetto

Hans Werner Sinn, membro del centro studi CesIFO, Membro delle Accademie della Scienza di Baviera e della Renania Nord Vestfalia, è partecipato la scorsa estate ad un prestigioso panel economico a Monaco. ed ecco quello che ha detto, dalla sua stessa voce:

“Nel 1995 dopo la conferenza di Madrid, quando l’euro era stato deciso e l’Euro ed i tassi di interesse hanno iniziato a convergere abbiamo controllato i deflattori del PIL tedeschi ed Italiani, (deflattore del PIL italiano rispetto al deflattore del PIL tedesco) e questo è aumentato del 38%  e questo è un numero forte. Ditemi se c’è alcuna economia che possa sopravvivere ad un tal genere di apprezzamento rispetto al suo principale partner commerciale. E’ Impossibile, Impossibile , nulla di quanto abbiamo discusso può essere la soluzione, possiamo redistribuire fondi, ma nulla di questo è la soluzione. Quando pensate a questo (alla soluzione) dovete pensare a Paolo Savona. Quando parlate di come aiutare gli italiani, dovete pensare di come fare, dovete pensare a Paolo Savona ed a come rendere l’Eurozona più flessibile. Bisogna permettere l’uscita dall’Euro, naturalmente la decisione è degli italiani, ma la soluzione non può esservi all’interno dell’area euro. Sono passati 10 anni e la svalutazione necessaria non ha avuto luogo all’interno dell’area euro e questo non solo verso la Germania, ma verso nessuno dei paesi dell’Eurozona. Abbiamo aspettato dieci anni, dobbiamo aspettare altri 10 anni? Ed a quel punto sarà la Lega che è già il partito più forte”.

Sinn, purtroppo , ha perfettamente ragione. C’è un problema di mancata deflazione, ma ci rendiamo conto cosa potrebbe essere una deflazione del 38%? Dire un numero è semplice , ma la deflazione del 38% , considerando che il costo delle materie prime e dell’energia è fisso, significa un calo delle remunerazioni del lavoro dipendente dell’ordine del 30%. Esiste un problema di diversa struttura economica che non può essere eliminato senza enormi sacrifici che , probabilmente non valgono la candela e che nessuno vuole fare.  Quindi l’operaio che già non sopravvive con 1000 euro nette al mese dovrebbe adattarsi a NON sopravvivere ulteriormente con 700 euro al mese, anche in 10 anni, ma comunque questo è l’effetto. Un obiettivo del genere richiede una disoccupazione reale al 20 -25 %, e questo sappiamo cosa può portare dal punto di vista sociale ed politico ad una società arrabbiata e confusa.  Si vuole proprio portare ad una rivoluzione attraverso una forte spinta alla miseria ed alla disperazione? Chiaro che i poteri forti spingono in questa direzione, ma anche loro sono pronti a pagarne il prezzo politico che ne deriverebbe? Capisco che a personaggi come i vari Cottarelli, Visco  e Bonino degli italiani non importi un fico secco, ma sarebbero pronti a dare una spinta ulteriore alla miseria del paese?

Sinn, economista secco e duro, dice una verità scomoda, ma oggettiva. Tutti i vari bilanci, il 2,4% il 2,04 le procedure di infrazione , gli ESM, sono solo passaggi intermedi inutili su una strada che è fissata e devastante. Cosa veramente gli italiani vogliono fare? questa è la vera domanda. 

 


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