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Simion contesta le elezioni in Romania: “Interferenze straniere, abbiamo le prove!”. Avrà ragione?

George Simion contesta i risultati delle elezioni presidenziali rumene, denunciando ingerenze di Francia e Moldavia e promettendo prove inconfutabili. Riuscirà a far annullare il voto? Scopri tutti i dettagli

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Il leader sovranista rumeno George Simion ha annunciato martedì che contesterà la sua sconfitta alle elezioni presidenziali di domenica scorsa, sostenendo che ci siano state interferenze straniere. Questa mossa arriva dopo che il sindaco centrista di Bucarest, Nicușor Dan, avrebbe vinto il secondo turno delle elezioni. Il primo turno, lo scorso novembre, era stato annullato per preoccupazioni legate all’ingerenza russa, portando a questa ripetizione del voto.

“Contesteremo le elezioni davanti alla Corte costituzionale per gli stessi motivi per cui sono state annullate le elezioni di dicembre”, ha dichiarato Simion, citando “influenze esterne e compromessi istituzionali”. L’ultranazionalista ha rincarato la dose, affermando: “Ora abbiamo prove inconfutabili dell’ingerenza della Francia, della Moldavia e di altri attori, in uno sforzo orchestrato per manipolare le istituzioni, dirigere la narrazione dei media e, in ultima analisi, imporre un risultato che non riflette la volontà sovrana del popolo rumeno”.

Tra le accuse più eclatanti, Simion ha affermato che in Moldavia sarebbero stati spesi 100 milioni di euro per comprare voti e ha sostenuto che nella seconda tornata di domenica avrebbero votato persino “persone decedute”. A supporto delle sue tesi, ha fatto riferimento alle affermazioni di Pavel Durov, fondatore dell’app di messaggistica Telegram, secondo cui il governo francese avrebbe chiesto alla piattaforma di “mettere a tacere” le voci conservatrici prima delle elezioni presidenziali.

Simion ha invitato la corte a convocare Durov per testimoniare e “condividere in prima persona ciò che sa sulla disinformazione e sulle operazioni digitali che hanno interferito con le elezioni rumene” prima che il risultato sia convalidato. “Né la Francia, né la Moldavia, né nessun altro ha il diritto di interferire nelle elezioni di un altro Stato”, ha scritto Simion in un post, evidenziando la gravità delle sue accuse.

Quali possibilità ha di vedere le proprie richieste soddisfatte?

Nonostante la veemenza delle sue accuse, Simion ha dichiarato di nutrire scarse aspettative sul fatto che la Corte Suprema rumena annulli le elezioni dopo la sua denuncia, e ha invitato i rumeni a presentare anch’essi delle denunce. però si sente in obbligo, comunque, di rposeguire, e questo aaccenderà la vita politica rumena.

Oggettivamente, l’inclinazione politica della Corte Costituzionale rumena è stata ben dimostrata nel caso Georgescu, quando il turno elettorale venne annullato sui sospetti di influenze elettorali filorusse, che poi, al massimo, non erano che una manciata di post social di dubbia provenienza. Questo precedente suggerisce che, anche se Simion portasse prove certe, molto probabilmente queste sarebbero ignorate dalla somma magistratura.


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