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Siete pronti a licenziare mezzo milione di lavoratori in tutta la UE? Se si prendete auto elettriche…

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In un momento in cui si parla, a livello UE, solo di “Transizione energetica, l’associazione europea dei produttori componenti auto(CLEPA)  ha compiuto una ricerca per fare quello che la Commissione non fa mai: valutare l’impatto sull’economia e sulle vite dei cittadini delle proprie decisioni.

CLEPA ipotizza tre scenari: una transizione “Mista”, in cui l’introduzione dell’elettrico viene a convivere con nuovi standard, rigidi, per le auto a combustione interna il cosiddetto EURO7, un secondo standard in cui si prevede che dal 2026 vi siano solo auto ibride totali o elettriche, e uno restrittivo che prevede dal 2026 l’introduzione praticamente di sole di auto elettriche con criteri EURO7 estremamente restrittivi e la completa cessazione della produzione di motori a combusione interna dal 2040.

I risultati sono molto interessanti: nel caso di applicazione del profilo più restrittivo è prevista una riduzione di quasi 500 mila posti di lavoro in tutta la UE.

Sono 450 mila lavoratori in meno a livello europeo. Perché questa riduzione dei posti di lavoro? Semplice: le auto elettriche hanno solo un terzo dei componenti di quelle a combustione interna (non hanno, ad esempio radiatori, impianti di  iniezione, accensione etc). I componenti sono pochi, ma costosi, pensiamo alle batterie. Non solo molti di questi componenti sono importanti, come, ad esempio, molte parti delle batterie.

L’Italia sarebbe uno dei paesi più colpiti, con 62 mila posti di lavoro in meno.

 

Curiosamente, o meno, la Francia è il paese che meno rischia, percentualmente dal punto di vista del numero di posti di lavoro.

Quindi quando comprate auto elettriche o vi spendete per la loro introduzione assoluta, pensate anche a quante persone perderanno il posto di lavoro per le vostre scelte. Per “Salvare l’ambiente” tramite la distruzione di ambienti naturali per estrarre litio e cobalto…

 

 

 

 


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