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Si riattiva la centrale nucleare britannica di Dungeness, ma con la sorpresa dei Reattori Modulari

Il sito storico del Kent, in fase di smantellamento, è pronto a ospitare la tecnologia modulare di Rolls-Royce. Sfruttare la rete esistente e tagliare i costi: la lezione di pragmatismo che arriva da Londra.

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Il sito storico di Dungeness nel Kent, in fase di smantellamento, è stato indicato dal governo britannico come luogo ideale per la nuova generazione di reattori Rolls-Royce. Una svolta pragmatica che punta a recuperare infrastrutture e competenze.

Sembrava destinata a rimanere un monumento di archeologia industriale sulla costa del Kent, e invece la centrale di Dungeness potrebbe presto tornare a pulsare energia nella rete britannica. Il governo del Regno Unito ha infatti suggerito che il sito, attualmente in fase di defuelling (rimozione del combustibile), potrebbe ospitare una nuova generazione di impianti nucleari.

La novità sostanziale, tuttavia, non risiede tanto nel “dove”, quanto nel “cosa”. Non si parla più dei ciclopici impianti del passato, ma dei tanto discussi SMR (Small Modular Reactors), i piccoli reattori modulari che promettono di rivoluzionare il settore energetico per costi e tempi di realizzazione.

Schema reattore nucleare modulare Rolls Royce

Dal vecchio Magnox ai moduli Rolls-Royce

Per capire la portata del cambiamento, bisogna guardare al passato. La vecchia centrale di Dungeness ospitava reattori di tipo Magnox, entrati in funzione nel 1965. Erano macchine figlie della Guerra Fredda, con una potenza di soli 250 MW, progettate con un duplice scopo: produrre elettricità per la rete civile e plutonio per l’arsenale militare. Avevano la particolarità di essere raffreddati non ad acqua, ma a gas, per la precisione CO2. 

Schma reattori Magnox

Oggi, il Dipartimento per la Sicurezza Energetica e Net Zero (DESNZ) guarda avanti. I ministri hanno confermato di essere “consapevoli” del forte interesse da parte degli sviluppatori per installare SMR nel sito. Questi nuovi reattori, sviluppati principalmente da Rolls-Royce, rappresentano un cambio di paradigma tecnologico:

  • Vengono costruiti in fabbrica in moduli pre-assemblati.
  • Sono trasportati e montati in loco, riducendo drasticamente i tempi di cantiere.
  • Hanno costi inferiori rispetto alle centrali tradizionali.
  • Partono tipicamente con tre reattori, ma il sito può essere espanso fino a otto moduli.

Reattore Rolls Royce SMR

La posizione del governo e di EDF

Lord Patrick Vallance, Ministro di Stato, ha esplicitamente inserito Dungeness nella lista dei siti potenziali per il nuovo nucleare, insieme a Pioneer Park (Cumbria), Trawsfynydd (Galles del Nord) e Hartlepool. Una mossa che risponde alla necessità di raggiungere l’obiettivo Net Zero entro il 2050 garantendo al contempo la sicurezza energetica nazionale, un tema caro a chi guarda all’economia reale e non solo alla finanza.

La situazione proprietaria è interessante. Il sito è gestito dal colosso francese EDF, che attualmente sta curando lo smantellamento di Dungeness B (chiusa nel 2021 a causa di problemi tecnici che ne hanno anticipato la fine, inizialmente prevista per il 2028). Un portavoce di EDF ha dichiarato:

“EDF possiede i terreni intorno alla centrale esistente e accoglie con favore le discussioni su potenziali opportunità di sviluppo futuro che supportino la politica energetica del governo e portino posti di lavoro nell’area.”

Tuttavia, EDF per ora rimane concentrata sui suoi “mega-progetti” esistenti, Hinkley Point C e Sizewell C, lasciando intendere che lo spazio per gli SMR potrebbe essere occupato da altri attori o consorzi.

Perché Dungeness?

La scelta non è casuale ed è squisitamente pragmatica, in perfetto stile britannico. Tony Vaughan, deputato laburista locale, ha sottolineato i vantaggi competitivi dell’area:

  1. Connessione alla rete: L’infrastruttura di trasmissione (la grid) è già presente e dimensionata per grandi potenze.
  2. Competenze: Esiste una forza lavoro locale altamente qualificata, abituata a operare in ambito nucleare.
  3. Accettazione sociale: La comunità locale convive con l’atomo dal 1965 e vede nel nuovo impianto una garanzia occupazionale.

Mentre l’Europa continentale spesso si perde in dibattiti ideologici, Londra sembra aver scelto la strada del realismo: recuperare l’esistente, aggiornare la tecnologia e puntare sulla modulareità per evitare i bagni di sangue finanziari dei grandi cantieri infiniti.


Domande e risposte

Che cosa sono esattamente gli SMR e in cosa differiscono dalle vecchie centrali? Gli SMR (Small Modular Reactors) sono reattori nucleari avanzati con una capacità di potenza inferiore (generalmente fino a 300 MW per modulo) rispetto alle centrali tradizionali. La loro caratteristica principale è la modularità: i componenti vengono fabbricati in serie in stabilimenti industriali e poi assemblati sul sito, riducendo tempi di costruzione e costi iniziali. A differenza dei vecchi reattori Magnox di Dungeness, costruiti in opera e con tecnologie anni ’60, gli SMR come quelli di Rolls-Royce offrono sistemi di sicurezza passiva più evoluti e una maggiore flessibilità operativa.

Perché si vuole riaprire un sito che si sta smantellando? La logica è puramente economica e infrastrutturale. Costruire una centrale nucleare da zero richiede non solo la tecnologia, ma anche permessi complessi, accettazione da parte della popolazione e, soprattutto, costose connessioni alla rete elettrica nazionale ad alta tensione. Dungeness possiede già tutto questo: i cavi sono posati, la popolazione è abituata alla presenza dell’industria nucleare e vi è personale tecnico specializzato in loco. Riutilizzare un sito brownfield (già industrializzato) è molto più rapido ed economico che urbanizzare un sito greenfield.

Qual è il ruolo di EDF in questo progetto? Al momento il ruolo di EDF è quello di “padrone di casa” e gestore della fase di smantellamento (decommissioning) dei vecchi impianti. L’azienda francese detiene i terreni, ma il suo focus industriale attuale è sui grandi reattori EPR (come Hinkley Point C). Tuttavia, EDF si è detta aperta a discussioni per cedere spazi o collaborare con altri sviluppatori interessati agli SMR. È probabile che i nuovi reattori vengano realizzati da consorzi diversi, magari guidati da Rolls-Royce, che affitteranno o acquisteranno le aree dismesse da EDF.

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