Analisi e studi
Si arrende la Lagarde e la BCE taglia, un pochino, i tassi
La BCE riduce di poco i tassi di interesse, ma vedremo tagli ulteriori

Alla fine anche la signora Lagarde ha dovuto arrendersi all’evidenza della realtà dei fatti di un’infrazione ormai inesistente a fronte di una crescita asfittica, e ha preso la decisione che tutti si aspettavano da mesi.
La BCE ha abbassato i tre principali tassi di interesse di 25 punti base a giugno, in linea con le aspettative, segnando un passaggio da nove mesi di tassi stabili dopo che l’inflazione è scesa di oltre 2,5 punti percentuali da settembre 2023. Una mossa limitata, ma almeno un cambio di tendenza.
Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali è stato abbassato al 4,25%, quello sui depositi al 3,75% e quello sui prestiti marginali al 4,5%. Ecco il grafico relativo che mostra l’evoluzione dei tassi nel tempo:
Tuttavia, le pressioni sui prezzi interni rimangono elevate, indicando il persistere di sfide inflazionistiche, anche se qualcuno inizia a pensare che siano proprio i tassi elevati a spingere in su l’inflazione.
Per far fronte a questa situazione, il Consiglio intende mantenere i tassi di policy sufficientemente restrittivi, mantenendo un approccio dipendente dai dati. Quindi non attendetevi sbancamenti nella politica monetaria.
Le ultime proiezioni dello staff dell’Eurosistema per l’inflazione complessiva e di fondo sono state riviste al rialzo per il 2024 e il 2025. Lo staff vede ora l’inflazione complessiva in media al 2,5% nel 2024, al 2,2% nel 2025 e all’1,9% nel 2026, al di sotto del 2% obiettivo.
Per quanto riguarda l’inflazione al netto dell’energia e degli alimenti, lo staff prevede una media del 2,8% nel 2024, del 2,2% nel 2025 e del 2,0% nel 2026. La crescita economica dovrebbe salire allo 0,9% nel 2024, all’1,4% nel 2025 e all’1,6% nel 2026.
Ovviamente sono previsioni che non sempre si sono rivelate corrette in passato.
Intanto, comunque, i tassi reali rimangono elevati e positivi, mostrando la necessità di eventuali consistenti tagli futuri agli interessi. Se non vi sarà una vera ripresa economica questa mossa monetaria diventerà ancora più necessaria.

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