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Shock in Africa Occidentale: Trump e il Natale di fuoco del USS Paul Ignatius. Tomahawk sulla Nigeria
Raid USA in Nigeria: missili Tomahawk dal cacciatorpediniere Paul Ignatius. Gaffe di AFRICOM su “Soboto” e l’imbarazzo di Abuja.

Donald Trump lo aveva promesso: “Se non smettete di massacrare i cristiani, la pagherete cara”. La notte di Natale, il conto è stato presentato sotto forma di missili Tomahawk.
In quella che fonti della difesa descrivono come una delle operazioni militari straniere più drammatiche sul suolo nigeriano da decenni, gli Stati Uniti hanno lanciato un attacco devastante contro obiettivi ISIS nello Stato di Sokoto (o “Soboto”, come vedremo tra poco). Non si è trattato di un drone solitario o di forze speciali a terra, ma di una proiezione di potenza navale pura, degna dei tempi della Guerra Fredda, ma applicata alla lotta al terrorismo nel Sahel.
La dinamica: Il ritorno della “Diplomazia del Tomahawk”
Mentre il governo nigeriano di Bola Ahmed Tinubu tenta di minimizzare parlando genericamente di “cooperazione di intelligence” e “sicurezza condivisa” – evitando accuratamente parole come missili o navi – la realtà operativa è ben più “cinetica”.
Secondo fonti navali e della difesa, l’attacco è partito dal Golfo di Guinea, in acque internazionali. Il protagonista è il USS Paul Ignatius (DDG-117), un cacciatorpediniere classe Arleigh Burke.1 La nave fa parte della Task Force 65 (CTF-65), una formazione d’attacco solitamente associata al teatro europeo e mediterraneo (con navi come il USS Roosevelt e il USS Oscar Austin), schierata per contenere la Russia.2 Vederla operare così a sud, con capacità di attacco terrestre a lungo raggio, segna un cambio di paradigma totale nella strategia USA in Africa Occidentale.
La gaffe di AFRICOM: Benvenuti a “Soboto”
Se l’esecuzione militare è stata definita da Trump “perfetta”, la comunicazione militare è stata, come dire, “governativa”. Il comando USA per l’Africa (AFRICOM) ha rilasciato una dichiarazione confermando che l’attacco è stato condotto “su richiesta delle autorità nigeriane”. Tuttavia, un errore imbarazzante nel comunicato ha localizzato il raid a “Soboto” invece che a Sokoto.
Subito dopo, il sito di AFRICOM è andato offline per un breve periodo. Un dettaglio che ha scatenato l’ironia della rete e alimentato i sospetti dei critici sulla reale precisione dell’intelligence: se non sanno come si scrive il nome della città, siamo sicuri che sappiano dove stanno mirando?
Reazioni: Il silenzio imbarazzato di Abuja e l’ira degli Islamisti
Mentre il Dipartimento della Guerra (l’amministrazione Trump sembra amare questo ritorno alla terminologia pre-1947) esulta, ad Abuja si respira imbarazzo. Il Ministero degli Esteri nigeriano deve gestire un equilibrio precario:
Ringraziare gli USA per aver eliminato i terroristi che massacrano i cristiani.
Non apparire come un vassallo che permette a potenze straniere di lanciare missili da crociera sul proprio territorio come se fosse un poligono di tiro.
U.S. Launches Airstrike on Nigeria Likely Using Tomahawk Missile from Arleigh Burke-Class Destroyer pic.twitter.com/QXLsbVuet5
— Army Recognition (@ArmyRecognition) December 26, 2025
Dall’altra parte della barricata, lo sceicco Ahmad Gumi e i leader conservatori islamici sono furiosi. Vedono i Tomahawk americani non come una liberazione, ma come un’invasione neo-coloniale, e tornano a invocare l’aiuto di potenze “amiche” come Turchia o Pakistan.
Tabella: La Forza d’Urto della CTF-65
| Asset Navale | Tipologia | Ruolo nel Raid |
| USS Paul Ignatius (DDG-117) | Cacciatorpediniere (Arleigh Burke) | Piattaforma di lancio (VLS) per i Tomahawk. |
| Missile Tomahawk | Missile da crociera | Attacco di precisione a lungo raggio dal mare. |
| Task Force 65 | Gruppo Navale | Comando e Controllo (solitamente focus Europa/Russia). |
L’Analisi Tecnica: Perché serve un Cacciatorpediniere (e perché le Fregate sono un problema)
Questo raid conferma una nostra vecchia analisi critica sulle scelte della US Navy. Per colpire in profondità la Nigeria dal Golfo di Guinea, servono missili con una gittata importante e navi capaci di portarne tanti.
Il DDG-117 è un cacciatorpediniere massiccio, dotato di 96 celle di lancio verticale (VLS). Può permettersi di “sprecare” spazio per i Tomahawk.
Le future fregate classe Constellation, tanto attese, avranno solo 32 celle. In uno scenario simile, una fregata sarebbe quasi inutile: o si difende dagli aerei nemici, o attacca terra. Non può fare bene entrambe le cose. Gli USA sono costretti a usare navi da 2 miliardi di dollari (i cacciatorpediniere) per missioni di controterrorismo perché hanno sbagliato la pianificazione della flotta futura.
Ed ora?
L’Africa Occidentale si è svegliata con il boato dei missili americani. La sovranità nigeriana è salva (formalmente) grazie alla “richiesta di aiuto”, ma la sostanza è che Washington ha deciso di fare pulizia. Anche il mmembro del Congresso Riley Moore parla del primo passo per la tutela dei cristiani in Nigeria.
Resta da vedere se “Soboto” sarà l’inizio di una campagna o un singolo avvertimento natalizio. Difficilmente però gli USa metteranno gli stivali sul campo, lasciando le operazioni alle forze governative in Nigeria.
The United States used its naval base, USS Paul Ignatius,located in Rota, Spain, to launch a supersonic Tomahawk missile toward Sokoto State last night.The killings in Nigeria are not religious.Muslims and Christians are both victims.The U.S.should stop pushing a false narrative. pic.twitter.com/SH88M1NPIp
— Abdul 🍡 (@ABMF01) December 26, 2025
Domande e risposte
Che cos’è la Task Force 65 e perché la sua presenza è anomala?
La Task Force 65 è una componente d’élite della US Navy, composta da cacciatorpediniere lanciamissili avanzati dislocati in Spagna (Rota).3 La loro missione primaria è la difesa antimissile dell’Europa e il deterrente contro la Russia nel Mediterraneo e nell’Atlantico del Nord. Il loro impiego operativo nel Golfo di Guinea per colpire obiettivi a terra in Africa profonda segnala che l’amministrazione Trump sta spostando asset strategici di alto livello (“Blue Water Navy”) per compiti di controterrorismo, elevando drasticamente il livello dello scontro.
Perché c’è stata polemica sull’errore “Soboto”?
In operazioni di questa magnitudo, la precisione è tutto. Il fatto che il comunicato ufficiale di AFRICOM abbia storpiato il nome della regione bersaglio (“Soboto” invece di “Sokoto”) è stato percepito come un segnale di approssimazione e scarsa conoscenza del teatro operativo. Per i critici locali e gli oppositori dell’intervento USA, questo errore di battitura è diventato la prova che per Washington la Nigeria è solo un bersaglio generico sulla mappa, alimentando la narrativa “imperialista” contro l’accuratezza chirurgica vantata da Trump.
Il governo nigeriano ha autorizzato esplicitamente il lancio di missili?
La questione è sottile. Ufficialmente, il governo nigeriano parla di “cooperazione” e AFRICOM afferma di aver agito “su richiesta”. Tuttavia, i comunicati di Abuja evitano accuratamente termini come “missili da crociera” o “navi da guerra”, preferendo un linguaggio vago. È molto probabile che la Nigeria abbia chiesto supporto di intelligence o aereo (droni), ma si sia trovata a gestire politicamente un intervento molto più pesante (missili Tomahawk lanciati dal mare), che Trump ha voluto spettacolarizzare per fini di politica interna ed estera.









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