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Nigeria: Trump minaccia armi spianate per difendere i Cristiani. Rischio intervento USA?

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Donald Trump, con il consueto stile che lo contraddistingue, ha lanciato un avvertimento piuttosto diretto al governo nigeriano tramite il suo social network, Truth. Il messaggio è inequivocabile: se la Nigeria non fermerà “l’uccisione dei Cristiani”, gli Stati Uniti taglieranno “immediatamente tutti gli aiuti e l’assistenza”.

Ma non è tutto. Trump evoca la possibilità che gli USA possano “molto bene entrare in quel paese ora disgraziato, ‘guns-a-blazing’ (ad armi spianate)” per “spazzare via completamente i terroristi islamici”.

L’ex (e forse futuro) presidente ha dichiarato di aver dato istruzioni al “Dipartimento della Guerra” (un termine efficace, anche se ancora ufficioso) di prepararsi a un’azione “veloce, crudele e dolce”. Un avvertimento che si chiude con un perentorio: “IL GOVERNO NIGERIANO È MEGLIO CHE SI MUOVA VELOCEMENTE!”.

La reale crisi di sicurezza nigeriana

Al di là del linguaggio colorito di Trump, la Nigeria vive un problema di sicurezza drammatico e reale. Sebbene Boko Haram sia il nome più noto, la situazione è complessa. Il paese è afflitto da molteplici crisi:

  • La ribellione di Boko Haram (e della sua fazione ISWAP) nel nord-est.
  • Gangs criminali che operano rapimenti di massa nel nord-ovest.
  • Violenza comunitaria letale, specialmente nella cosiddetta “Middle Belt”, dove comunità agricole (prevalentemente cristiane) subiscono raid notturni, incendi di villaggi e rapimenti.

I dati dall’elezione del presidente Bola Tinubu (maggio 2023) sono pesanti: oltre 10.000 morti e centinaia di rapiti, con circa 3 milioni di sfollati interni.

La pressione USA e il dibattito sul “genocidio”

Le dichiarazioni di Trump non arrivano isolate, ma si inseriscono in una crescente pressione da parte di alcuni ambienti politici americani.

  • Ted Cruz: Il senatore repubblicano accusa apertamente i funzionari nigeriani di facilitare i “massacri di cristiani”. A settembre ha introdotto il “Nigeria Religious Freedom Accountability Act of 2025”, una proposta di legge per sanzionare chi “facilita la violenza jihadista” o impone leggi sulla blasfemia, e per designare la Nigeria come “paese di particolare preoccupazione”.
  • Riley Moore: Un altro deputato repubblicano ha scritto al Segretario di Stato USA, parlando di 7.000 cristiani uccisi quest’anno (senza citare fonti) e definendo la Nigeria “il posto più letale al mondo per essere un cristiano”.
  • Bill Maher: Perfino il conduttore TV, noto per le sue posizioni tutt’altro che religiose, ha parlato di un “genocidio” di cristiani in Nigeria (100.000 morti dal 2009, 18.000 chiese bruciate) ignorato dai media perché “non ci sono ebrei coinvolti”.

La posizione nigeriana: non solo cristiani

La realtà, come spesso accade, è sfumata. La stessa “Christian Association of Nigeria” (CAN) ha precisato che le uccisioni nel paese non colpiscono solo i cristiani, suggerendo che gruppi stranieri stiano cercando di sfruttare le crisi interne.

Il governo di Lagos, da parte sua, nega ogni coinvolgimento o accusa di genocidio, mentre permangono dubbi sulla reale volontà o capacità dell’esercito di risolvere il problema alla radice.

Ora, però, la minaccia di perdere gli aiuti militari ed economici statunitensi rappresenta un problema concreto. Se non bastasse, nel dibattito si è inserito anche Eric Prince, il controverso fondatore di Blackwater, che ha chiesto a Papa Leone XIV di aiutare il finanziamento della sua compagnia di ventura per operare in Nigeria e “proteggere i cristiani”. L’opzione “privata” che si affianca a quella statale. Il governo nigeriano è avvisato.

Morti crisitiani in Nigeria Getty Images

Domande e risposte

La minaccia di Trump di un intervento militare è realistica?

È improbabile un intervento militare diretto stile “guns-a-blazing”, un linguaggio che serve più a galvanizzare la base elettorale di Trump. Tuttavia, la minaccia di sospendere “tutti gli aiuti e l’assistenza” è tecnicamente molto realistica. Gli Stati Uniti sono un partner chiave per la sicurezza nigeriana e un taglio dei fondi metterebbe il governo Tinubu in seria difficoltà nella lotta contro Boko Haram e le bande criminali.

Si tratta davvero di un genocidio contro i cristiani in Nigeria?

Il termine “genocidio” è oggetto di dibattito. È innegabile che le comunità cristiane, specialmente nella Middle Belt, siano tra le vittime principali di attacchi brutali da parte di gruppi estremisti. Tuttavia, come sottolineato dalla stessa Associazione Cristiana della Nigeria, la violenza nel paese è complessa e colpisce anche i musulmani e altri gruppi. Il governo nigeriano nega fermamente la motivazione religiosa, parlando piuttosto di scontri tra agricoltori e pastori o di semplice terrorismo.

Perché i politici americani come Ted Cruz si interessano alla Nigeria?

La difesa dei cristiani perseguitati nel mondo è un tema fondamentale per la base elettorale evangelica e conservatrice negli Stati Uniti. Politici come Ted Cruz utilizzano queste crisi per fare pressione sull’amministrazione USA affinché adotti una linea più dura in politica estera sulla libertà religiosa. La Nigeria, essendo il paese più popoloso dell’Africa e un ricevitore di aiuti USA, è un obiettivo strategico per questo tipo di pressione politica.

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