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Shell distribuisce il 15% e punta su gas e petrolio, alla faccia degli obiettivi climatici….
Il petrolio, alla fine, non fa così male agli utili. Shell prevede di aumentare il suo dividendo del 15%, a partire dall’acconto del secondo trimestre 2023, poiché la multinazionale britannica del petrolio e del gas si è impegnata mercoledì a far crescere il suo business del gas e ad ampliare la sua posizione nell’upstream.
Nel 2021, Shell aveva dichiarato che la sua produzione di petrolio ha raggiunto il picco nel 2019 ed era destinata a un continuo declino nei successivi tre decenni, mentre si rivolge al settore delle energie rinnovabili. Però poi le cose sono andare diversamente.
La ripresa della domanda di petrolio e di gas dopo la crisi di Covid e l’invasione russa dell’Ucraina, con la conseguente grave dislocazione del commercio energetico, hanno mostrato chiaramente “la fragilità del sistema energetico quando lo priviamo dell’offerta necessaria”, ha dichiarato il CEO Wael Sawan al Times all’inizio di quest’anno. A marzo Sawan ha dichiarato che il piano di Shell di ridurre la produzione di petrolio fino al 2% all’anno per questo decennio è attualmente in fase di revisione, quindi niente taglio dei consumi.
Oggi, in occasione del Capital Markets Day 2023 di Shell, Sawan ha dichiarato,
“Stiamo investendo per fornire ai clienti l’energia sicura di cui hanno bisogno oggi e per molto tempo a venire, trasformando al contempo Shell per vincere in un futuro a basse emissioni di carbonio. Performance, disciplina e semplificazione saranno i nostri principi guida nell’allocazione del capitale per migliorare le distribuzioni agli azionisti, consentendo al contempo la transizione energetica.”
Shell si concentrerà sulla crescita del suo business integrato del gas e sul mantenimento della leadership nel mercato globale del gas naturale liquefatto (LNG), oltre a “estendere la sua posizione di vantaggio nell’Upstream per ottenere una longevità del flusso di cassa stabilizzando la produzione di liquidi fino al 2030″.
La società ha ribadito il suo impegno verso gli obiettivi climatici, tra cui l’azzeramento delle emissioni entro il 2050, ma ha spostato l’attenzione sulla disciplina del capitale e dei costi, che consentirà di aumentare le distribuzioni agli azionisti del 30-40% del CFFO nel corso del ciclo, rispetto al 20-30% precedente, attraverso una combinazione di dividendi e riacquisti di azioni.
Shell prevede di lanciare riacquisti di azioni per almeno 5 miliardi di dollari nella seconda metà del 2023, previa approvazione del consiglio di amministrazione.
A febbraio, l’altra grande azienda petrolifera britannica, BP, ha dichiarato nel suo ultimo aggiornamento strategico che il suo obiettivo è produrre più petrolio e gas nel breve termine, in un’azione accolta con favore dal mercato.
Separatamente, la Shell è destinata a uscire dal Pakistan, dopo le perdite accumulate nel 2022, a causa della svalutazione della rupia pakistana e dei crediti scaduti in seguito alla crisi economica del Paese.
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