Difesa
Shahid Bagheri, la prima, strana, portaerei iraniana
L’Iran sta completando la sua prima portaerei , derivata dalla conversione di una portacontainer. Una nave veramente particalre, probabilmente destinata all’operatività dei droni iraniani
Un’immagine recentemente rivelata offre uno scorcio di quella che dovrebbe essere la “prima portaerei iraniana”, la Shahid Bagheri dell’IRGC, evidenziandone il design unico e gli attuali progressi nella sua costruzione.
La nave, definita “forward base ship”, rappresenta un significativo progresso nelle aspirazioni navali dell’Iran. La nave si distingue soprattutto per il suo ponte di volo angolato e per la sua rampa di lancio per gli aerei, che sono ben visibili nell’ultima immagine.
La Shahid Bagheri non è una nave completamente nuova, ma una conversione della Perarin, una nave container di 24 anni. L’imbarcazione è stata riutilizzata per il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane (IRGC), la forza paramilitare che supervisiona le attività navali nell’interno del Golfo Persico.
Il progetto della Shahid Bagheri, che utilizza i 790 piedi di lunghezza della nave container per ospitare un ponte di volo, ha portato alcuni a definirla “la prima portaerei iraniana”, ma una portaerei molto, molto strana.
Tuttavia, questa affermazione è stata accolta con scetticismo, con i critici che hanno sottolineato che le capacità e il design della nave differiscono in modo significativo dalle portaerei tradizionali. Voi realizzereste una portaerei con il comando in un’isola centrale che interrompe il campo di volo potenziale, diventando un ostacolo contro cui possono schiantarsi gli aerei?
La conversione è stata effettuata dall’Iran Shipbuilding & Offshore Industries Complex Company (ISOICO) vicino a Bandar Abbas. I lavori sarebbero iniziati nel maggio 2022, quando la nave è stata osservata per la prima volta in un bacino di carenaggio.
Il progetto si allinea a una tendenza più ampia della strategia navale iraniana, secondo la quale le navi commerciali divenute inadatte al commercio – principalmente a causa delle sanzioni internazionali – vengono riconvertite in mezzi militari.
ISOICO ha una precedente esperienza in questo tipo di conversioni. In precedenza, l’azienda aveva trasformato una petroliera nella Makran della Marina iraniana, un’altra nave da base avanzata con un ponte di volo più piccolo progettato per le operazioni con elicotteri e droni.
IRIS Makran – Wikipedia IRIS Makran – Wikipedia Un altro esempio notevole di questa tendenza è la Shahid Roudaki dell’IRGC, un’ex nave commerciale convertita in una “nave da guerra oceanica in grado di trasportare aerei”.
La tempistica esatta per l’entrata in servizio della Shahid Bagheri rimane incerta. Il continuo sviluppo di queste navi in grado di trasportare aerei evidenzia l’evoluzione delle capacità navali dell’Iran e i suoi continui sforzi per proiettare potenza nelle acque regionali e globali.
Un passo simbolico nell’innovazione navale, o un ritorno al passato
Mentre l’esercito iraniano è alle prese con decenni di sanzioni e risorse limitate, la Shahid Bagheri si distingue come simbolo di innovazione e ambizione, nonostante la sua natura non convenzionale e le incertezze sulle sue capacità.
Sebbene la nave sia talvolta etichettata come portaerei, la sua funzione primaria è più accuratamente descritta come nave porta droni. Può trasportare alcuni velivoli con equipaggio, come gli elicotteri.
Il suo design e il suo scopo sono specificamente concepiti per supportare e dispiegare una serie di droni, rendendo il suo ruolo principale diverso da quello di una portaerei tradizionale.
La nave ha lo scopo di supportare il crescente arsenale iraniano di droni prodotti localmente e di elicotteri obsoleti, molti dei quali risalgono agli anni ’70, quando l’Iran era sotto il governo dello Scià.
La nave, lunga circa 790 piedi, cioè 240 metri, offre spazio per questi mezzi, anche se il suo vero ruolo operativo rimane poco chiaro. Anche se è improbabile che la Shahid Bagheri rappresenti una minaccia diretta per la Marina statunitense o per i suoi alleati, ha un valore simbolico significativo.
Una foto recente dello Shahid Bagheri, apparsa sui social media nel maggio 2024. via X La possibilità di lanciare e far funzionare la variegata flotta di droni iraniani – tra cui droni a media altitudine, a lunga resistenza e modelli VTOL (Vertical Take-Off and Landing) – potrebbe estendere la portata e l’influenza dell’Iran, in particolare nei confronti dei suoi avversari regionali.
La possibilità di integrare droni a reazione ad alte prestazioni complica ulteriormente il ruolo della nave. Questi droni potrebbero migliorare la funzionalità della portaerei consentendole di schierare droni più pesanti e a più lungo raggio, comprese le varianti di attacco a senso unico, offrendo così un vantaggio strategico.
L’influenza dell’Iran nel settore dei droni armati sta crescendo, con modelli come il Mohajer-6, lo Shahed-129, lo Shahed-131 e lo Shahed-136, droni kamikaze. Questi droni hanno già dimostrato la loro efficacia nei conflitti, tra cui la guerra tra Russia e Ucraina, dove sono stati utilizzati per colpire le infrastrutture ucraine.
Nel frattempo, rimangono diversi interrogativi sull’utilità pratica della Shahid Bagheri. La nave conserva la sua sovrastruttura originale, che si estende per tutta la larghezza del ponte, complicando l’uso di una configurazione convenzionale del ponte di volo.
La trasformazione ricorda quella delle prime portaerei di inizio novevento, quando nel Regno Unito si convertivano gli incrociatori da battaglia in portaerei provvisorie
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