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Sgarbi furioso! Il DDL Zan è liberticida

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Perché nel DDL Zan è necessario specificare che l’espressione delle opinioni sul tema Gender è libera? Perché è evidente che la sua finalità è quella d’imporre un pensiero unico.  Ma è dalla periferia che segue, che nasce la perplessità sul #DdlZan: sono consentite le opinioni “purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti”. Una condizionale giudicata banale dagli oppositori della legge, e che rischierebbe di mettere tutto nelle mani dei giudici, chiamati a decidere cosa sia o non sia “discriminatorio”.

Ma non è il solo punto che Vittorio Sgarbi e Maurizio Scandurra contestano in diretta al discusso Ddl Zan, sul quale non è escluso vi possono essere modifiche in Senato e contro cui il centrodestra ha presentato una legge alternativa a firma della senatrice Ronzulli: sarebbe anche il particolare sull’introduzione dell’identità del genere come argomento d’insegnamento nelle scuole a lasciare perplesso il deputato e critico d’arte. Il sospetto che ciò confluisca nell’educazione di genere per gli alunni – anche più piccoli – si è accentuato quando la regione Lazio ha diffuso in tutte le scuole regionali – dall’infanzia alle superiori – le linee guida bambini e degli adolescenti con varianza di genere ”; linee guida poi ritirate in seguito alle proteste accese dei genitori. Siamo sicuri che questa educazione per i nostri figli sia giusta, che veramente sia utile per loro, o siamo di fronte ad un nuovo sopruso di élite che pensano solo a se stesse ed ai propri vizi ?

Buon ascolto


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