Attualità
Secondo Bloomberg 2024 le big del solare cinese forniranno più energia delle big del petrolio. Sarà vero ?
Le affermazioni di Bloomberg sono legate più al calo dei costi del solare, che a un aumento della produttività, ma sono impressionanti, perché vanno tutte a vantaggio della Cina
Alcune delle più grandi e antiche compagnie petrolifere e del gas del mondo, cioè le cosiddette Big Oil, sono accreditate per aver alimentato la Seconda Rivoluzione Industriale, che ha preso il via alla fine del XIX secolo e ha inaugurato l’era tecnologica moderna come la conosciamo.
Ora una nuova rivoluazione tecnologica sta avendo luogo sotto i nostri occhi, ma è solo a vantaggio di un paese, la Cina: infatti, Bloomberg ha rivelato che le sette maggiori aziende solari – tutte situate in Cina – stanno già fornendo più energia al mondo rispetto ai sette maggiori produttori di combustibili fossili.
Secondo Bloomberg, i maggiori produttori di pannelli solari, costituiti da Tongwei, GCL Technology Holdings, Xinte Energy, Longi Green Energy Technology, Trina Solar, JA Solar Technology e Jinko Solar, producono pannelli sufficienti a generare 5 exajoule di elettricità ogni anno. In confronto, i sette giganti del petrolio, tra cui Exxon Mobil Corp., Chevron Corp. , Shell Plc , TotalEnergies, BP Plc, ConocoPhillips ed Eni S.p.A , estraggono dal suolo circa 40 exajoule di energia petrolifera all’anno, ovvero poco meno di 18 milioni di barili al giorno.
A prima vista, sembra che Big Oil abbia battuto facilmente Big Solar; tuttavia, questa conclusione non tiene conto di diversi fattori importanti.
- Innanzitutto, solo circa un quarto dell’energia che esce dai pozzi di una compagnia petrolifera viene trasformata in energia utile, mentre la maggior parte viene persa come calore. I motori elettrici convertono oltre l’85% dell’energia elettrica in energia meccanica, rispetto a meno del 40% di un motore a combustione di gas. Secondo l’EPA, l’auto elettrica media è da due a tre volte più efficiente dell’auto convenzionale media con motore a combustione interna.
- In secondo luogo, la maggior parte dei pannelli solari ha una garanzia di 25 anni, mentre i combustibili fossili si esauriscono in pochi mesi. Se si considera il flusso di energia a lungo termine nell’economia globale per ogni cella solare prodotta, le aziende del solare ne escono molto avvantaggiate, se si considerano le riserve di petrolio possedute da queste aziende e se si tiene conto di ciò che ogni settore può produrre senza grandi investimenti aggiuntivi.
A livello aziendale, Bloomberg stima che Tongwei – il più grande produttore di pannelli solari al mondo – fornirà presto più di 9 exajoule di energia all’anno quando il suo impianto di polisilicio da 400.000 tonnellate nella Mongolia interna entrerà in funzione, superando gli 8,3 exajoule di Exxon.
Ovviamente questo record verrebbe solo ad esaltare la totale superiorità energetica della Cina, che ha un quasi monopolio sul settore ed effettua un legittimo dumping industriale impedendo la nascita di ogni concorrenza.
Più economico del petrolio e del gas
L’anno scorso, l’Associazione Internazionale dell’Energia ha previsto che la quantità di investimenti di capitale che confluirà nel settore solare supererà la quantità di investimenti destinati alla produzione di petrolio per la prima volta in assoluto nel 2023. Parlando alla CNBC, il direttore esecutivo dell’AIE, Faith Birol, ha detto che c’è un “divario crescente tra gli investimenti nell’energia fossile e gli investimenti [nell’energia pulita]. L’energia pulita si sta muovendo velocemente, più velocemente di quanto molti si rendano conto. Questo è evidente nei trend di investimento, dove le tecnologie pulite si stanno allontanando dai combustibili fossili. Per ogni dollaro investito nei combustibili fossili, circa 1,7 dollari sono ora destinati all’energia pulita”.
Un motivo importante per la rapida crescita del settore solare è il drastico calo dei costi. L’anno scorso, un rapporto di Ernst & Young (EY) ha dimostrato che il solare rimane la fonte più economica di elettricità di nuova costruzione, nonostante le persistenti pressioni inflazionistiche. Secondo il rapporto, il costo medio globale ponderato dell’elettricità (LCOE) per il fotovoltaico è ora inferiore del 29% rispetto all’alternativa più economica dei combustibili fossili. Il LCOE del solare è sceso rapidamente in media a livello globale, da oltre 400 dollari/MWh nei primi anni 2010 a circa 49 dollari/MWh nel 2022, con un enorme calo dell’88%. Il LCOE dell’energia eolica è diminuito di circa il 60% nello stesso periodo.
Sarà interessante vedere come si svilupperanno queste previsioni, considerando che attualmente il petrolio e il gas forniscono quasi il 70% dell’energia primaria degli Stati Uniti, mentre le energie rinnovabili, tra cui il solare, l’eolico, la biomassa, i biocarburanti, il legno e l’idroelettrico forniscono solo il 13%.
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