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Se il debito rischia di andare fuori controllo è perchè siamo nell’assurda situazione di non avere una banca centrale. Risposta alle esternazioni di Visco

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Non essendoci abbastanza “moniti” da parte della burocrazia autocelebrante italiana, il Governatore della Banca d’Italia (???) Ignazio Visco, ha sentito il bisogno di far sentire la sua voce.  In un commento molto interessante Marco Palombi sul Fatto lo definisce “A capo di una nota società di fusioni ed acquisizioni”, ed effettivamente l’utilità di Banca d’Italia è attualmente proprio solo quella: organizzare dei consolidamenti nel sistema bancario, solitamente in ritardo e, eccezionalmente per un manager di M&A, sempre in perdita per gli azionisti ed in drammatico ritardo per il sistema.

Un governatore che in 10 anni non è stato in grado di prevenire nessuna delle drammatiche crisi del sistema creditizio italiano, da Banca Etruria, a Carige, a MPS, a Popolare di Vicenza a Veneto Banca, l’azione di controllo dell’Istituto di Via Nazionale è sempre stato in drammatico ritardo. Dal punto di vista della politica monetaria la sua opera è insussistente, delegata alla BCE nella quale la sua influenza è nulla, basti vedere gli schiaffoni assestati all’Italia dal Nowotny, governatore di una BC che è una frazione di quanto era Banca d’Italia.

La sua esperienza è stata talmente fallimentare, la sua figura così burocratica, la sua posizione così attualmente inutile, che normalmente non ci occuperemmo di lui, ma lui ha voluto occuparsi del bilancio e del governo. Ormai è nota la sua personale antipatia per il ministro Paolo Savona, forse derivante dall’invidia verso chi, comunque, nella propria vita ha raggiunto grandi risultati personali ed accademici ed ha una visione completa ed interventista della politica monetaria, ma questo astio personale gli deve aver giocato un brutto scherzo e lo ha spinto fuori strada, facendogli dire queste parole:

«Nelle attuali condizioni della finanza pubblica e con un basso grado di efficienza dell’amministrazione, il ricorso al disavanzo va utilizzato con cautela» … «aumento improduttivo del disavanzo che finirebbe con il peggiorare le prospettive della finanza pubblica, alimentando i dubbi degli investitori e spingendo più in alto il premio per il rischio sui titoli di Stato. Il rapporto tra debito pubblico e prodotto potrebbe rapidamente portarsi su una traiettoria insostenibile». 

Un attacco diretto e secco al Governo ed ai progetti di investimento e di spesa. Un attacco a testa bassa e ad alzo zero che dimentica le sue responsabilità istituzionali nel governo dell’economia, del debito e degli interessi, oltre ad una certa superficialità economica generale e delle conseguenze delle ultime scelte politiche economiche europee in particolare. Ci permettiamo di far notare che:

  • se il debito rischia di avvitarsi per una perdita di fiducia da parte degli investitori è anche perchè la Banca Centrale Italiana non esiste più. Non esiste nessun gestore del debito, non esiste nessun garante di ultima istanza, per cui un ente non economico, come uno Stato, viene messo in concorrenza con enti di carattere economico, quindi con una violenza fatta al diritto ed alla logica;
  • questo è coerente con la visione della BCE come “Ente esterno”, forse metafisico a questo punto, che non garantisce o gestisce nulla o nessuno, anzi raccomanda agli stato di predisporre le “Riserve” necessarie per garantire i momenti di crisi, come se uno Stato potesse potenzialmente cumulare centinaia di miliardi di surplus primario per fronteggiare la prossima, probabile, crisi finanziaria senza che questo comportasse delle folli politiche restrittive per l’economia, con risultati drammatici sul benessere, e quindi sulle vite, dei cittadini;
  • Keynes riprendeva la parabola della “Finestra Rotta” di Bastiat affermando che, in una situazione in cui vi sono risorse non utilizzate, soprattutto in cui vi è disoccupazione, nessuna spesa pubblica, anche quella per aggiustare il famoso vetro spezzato, è improduttiva. Ogni spesa ha una ricaduta sul PIL, e la ricaduta di spese pubbliche che Visco definirebbe “improduttive”, quali i contributi correnti per i poveri, sono quelle con ricaduta maggiore sul reddito nazionale, seguite dagli investimenti. In una situazione di strutture cadenti, come indica l’incidente di Genova, quali sono gli “Investimenti improduttivi”, dove gran parte del paese non è neppure coperto da un servizio internet adeguato al 21 secolo? In una situazione in cui la demografia sente fortemente della crisi economica, in cui la disoccupazione è a due cifre, il problema è la produttività degli investimenti? Perfino la BCE in un recente Paper del 5 settembre ammette di aver sottovalutato il peso dei moltiplicatori fiscali nel caso greco, ed il FMI ha fatto la stessa autocritica anni fa. Purtroppo l’ultimo ridotto dei duri ed austero sembra essere l’Italia di Visco e Cottarelli;
  • Se vi è una responsabilità del non funzionamento della macchina pubblica non deve ricadere sul colore che hanno nominato, e quindi confermato, il Governatore Visco e che hanno passato gli ultimi 20 anni nel distruggere la macchina dello Stato e nel rendere la vita dei cittadini un inferno con un mix di assurdi obblighi burocratici (ricordiamo anche il recente GDPR), di una politica fiscale demenziale (pensiamo all’inversione dell’obbligo della prova) e di una politica di decrescita infelice, anzi attualmente piuttosto turbata.

Le parole di Visco sono di impotenza assoluta: impotenza nel poter fare del bene per la Nazione, ma anche nel fermare questo bene. Non c’è obbligo monetario che il desiderio di sopravvivenza economica e personale di un popolo possa fermare. Il Governatore può scegliere se essere l’ultimo rudere di un sistema finanziario e creditizio fallimentare, oppure il primo sassolino di una frana che modificherà la morfologia del nostro futuro. Per ora ha scelto la prima strada, ma così facendo si espone all’estinzione politica ed al vituperio storico.

Qualcuno sa dire se esiste nel mondo un Governatore di Banca Centrale (vera) cui passi solo per l’anticamera del cervello di fare dichiarazioni pubbliche sulla insostenibilità o meno del debito pubblico del proprio Paese invece di fare finanche scudo con il proprio corpo per sostenerlo? Negli States basterebbe molto meno per essere accusati di cospirazione!

Guido da Landriano


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