Attualità
Se gli Amministratori delegati vendono, come mai prima, ci sarà un motivo..
Perché i CEO e i dirigenti stanno vendendo le proprie azioni a un ritmo molto più veloce di quanto non abbiamo mai visto prima? Sanno qualcosa che il resto di noi non sa? I media mainstream, e le banche centrali, cercano sempre di quietare le paure, eppure i cosiddetti insider, coloro che sanno, stanno vendendo come se non ci fosse un domani.
I questi dati sarebbero perfetti se si pensasse che nel 2022 ci sarà una caduta del mercato. Se voi foste l’amministratore delegato o il manager finanziario di una grande società, ad esempio Microsoft, non vendereste le azioni per salvare il vostro patrimonio? E infatti lui è uno di quelli che lo ha fatto.
Come potete leggere qui sopra a novembre 2021 abbiamo raggiunto i 50 miliardi di azioni proprie vendute. Una cifra enorme, mai vista prima. Questa enormità deriva dalla combinazione di due fattori: il prezzo elevatissimo e i volumi di vendita
Secondo la CNBC, quest’anno gli amministratori delegati e gli addetti ai lavori hanno venduto azioni per un valore di 69 miliardi di dollari. Questo è un nuovo record di tutti i tempi, ed è un enorme 30% in più rispetto allo scorso anno…
Da Satya Nadella in Microsoft a Jeff Bezos ed Elon Musk, CEO, fondatori e addetti ai lavori hanno incassato le loro azioni al ritmo più alto mai registrato.
A partire da lunedì, le vendite degli addetti ai lavori sono aumentate del 30% dal 2020 a 69 miliardi di dollari e del 79% rispetto a una media di 10 anni, secondo InsiderScore/Verity, che esclude le vendite dei grandi titolari istituzionali.
È interessante notare che questa svendita è giunta a un crescendo proprio mentre l’economia degli Stati Uniti ha raggiunto un punto di svolta critico. Siamo nel mezzo della peggiore crisi della catena di approvvigionamento della nostra storia, l’inflazione ha raggiunto livelli che non vedevamo dagli anni ’70 e la crescente violenza nelle nostre strade sta deprimendo l’attività economica in molte delle nostre più grandi aree urbane.
Negli ultimi due anni, il governo federale ha preso in prestito e speso trilioni di dollari che non potevamo permetterci di spendere. Nello stesso periodo, la Federal Reserve ha pompato trilioni su trilioni di nuovi dollari nel sistema finanziario. Hanno preso queste misure nel disperato tentativo di rianimare l’economia, e per un po’ di tempo abbiamo sicuramente sperimentato un “alto livello di zucchero”.
Ma ora ci sono tutti i tipi di segnali che l’economia sta iniziando a rallentare ancora una volta. Ad esempio, le vendite del Black Friday sono diminuite del 28,3% rispetto ai livelli del 2019. Un dato impressionante che non può che segnalare una brutta tempesta in arrivo. Ora tutti sono concentrati, anche negli USA, sull’inflazione. Addirittura alcuni media parlano dell’inflazione di una cosa buona, cosa che sarebbe vera, se i redditi salissero come l’inflazione. Il problema è che questo non sembra stia accadendo, per cui si riduce la capacità di acquisto dei consumatori e si pongono le basi per una crisi economica profonda.
Chi sa leggere i numeri conosce questa situazione e vende. Se poi ha più informazioni vende prima.
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