Energia
Scoperte petrolifere per miliardi di barili spingono due paesi sudamericani a una stretta collaborazione
Suriname e Guyana, due paesi dalle risorse petrolifere enorme, ma non ancora sfruttate, stanno ponendo le basi per una collaborazione nello sfruttamento delle risorse energetiche
Secondo Annand Jagesar, amministratore delegato dell’azienda di Stato del Suriname Staatsolie, due dei più grandi poli petroliferi, la Guyana e il Suriname, stanno discutendo lo sviluppo congiunto delle risorse di gas naturale al largo delle coste dei vicini Paesi sudamericani.
“Non succederà domani, ma è importante che ora abbiamo la conferma reciproca di voler lavorare insieme. Potrebbero volerci anni prima di trovare un concetto di sviluppo”, ha dichiarato Jagesar all’outlet surinamese de Ware Tijd.
La Guyana e il Suriname collaboreranno alla stesura di un concetto di sviluppo per alcuni giacimenti offshore, ha aggiunto il dirigente. Questi potrebbero includere le scoperte di Makka e Kwaskwasi in Suriname, vicino al confine con la Guyana, e le scoperte di Haimara e Pluma in Guyana, anch’esse vicine al confine con il Suriname.
La Guyana e il Suriname sono stati al centro delle esplorazioni di petrolio e gas negli ultimi anni, con miliardi di barili di petrolio trovati nel loro bacino sedimentario offshore.
La ExxonMobil ha scoperto più di 11 miliardi di barili di petrolio nell’offshore della Guyana e sta dando priorità al Paese come motore di crescita della sua base di asset e produzione.
Exxon e i suoi partner nel blocco Stabroek al largo della Guyana, la statunitense Hess Corporation e la cinese CNOOC, producono attualmente tutto il petrolio del Paese sudamericano, che alla fine del 2019 è diventato la più recente nazione esportatrice di petrolio.
Exxon produce attualmente un totale di 665.000 barili di petrolio al giorno in Guyana, ma a lungo termine prevede una produzione di oltre 1 milione di barili al giorno. La produzione totale di petrolio nel Paese dovrebbe salire a oltre 1,6 milioni di bpd entro il 2030, poiché il governo cerca di massimizzare i profitti dell’industria prima del previsto picco di crescita della domanda.
In Suriname, la multinazionale francese TotalEnegies ha appena annunciato la decisione finale di investimento (FID) per il progetto GranMorgu nel blocco offshore 58, che svilupperà le scoperte petrolifere di Sapakara e Krabdagu. Il progetto, che dovrebbe pompare 220.000 bpd al picco di produzione, costerà circa 10,5 miliardi di dollari e il primo petrolio è previsto per il 2028.
La cooperazione fra i due paesi, singolarmente troppo deboli per sfruttare i giacimenti e financo per difenderli, è necessaria per poter prendere un vero controllo delle risorse energetiche importantissime per lo sviluppo di entrambe
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