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Sanzioni USA? Il GNL Russo Artico continua a fluire indisturbato verso la Cina
Il GNL russo continua a fluire verso la Cina nonostante le nuove sanzioni USA. Washington colpisce petrolio e banche, ma “dimentica” Novatek e l’Arctic LNG 2. Le navi cisterna sbarcano indisturbate a Beihai: ecco perché le misure (per ora) non funzionano.

L’impianto russo di esportazione di GNL artico, Artic LNG, oggetto di sanzioni, continua a spedire carichi verso la Cina, senza soluzione di continuità. Questo perché il pacchetto statunitense imposto mercoledì “a causa della mancanza di un serio impegno da parte della Russia in un processo di pace per porre fine alla guerra in Ucraina” pare si sia dimenticato di sanzionarlo direttamente, lasciandolo sotto l’effetto solo delle sanzioni generali di fornitura di componenti che ne rallenta la produzione.
Sebbene gli Stati Uniti abbiano imposto sanzioni alle due maggiori compagnie petrolifere russe, Rosneft e Lukoil, e a diverse loro controllate, non hanno imposto ulteriori sanzioni all’Arctic LNG, sviluppato e gestito dalla società energetica russa Novatek.
Gli Stati Uniti, l’UE e il Regno Unito hanno sanzionato l’Arctic LNG nel 2024, costringendo il progetto a cercare acquirenti con navi cisterna piene di GNL che hanno viaggiato per mesi attraverso i mari.
Dopo oltre un anno di tentativi di vendere i carichi, Arctic LNG ha trovato il suo cliente abituale: un terminale di importazione di GNL in Cina, che da agosto riceve i carichi sanzionati su navi inserite nella lista nera.
La nave cisterna Iris è arrivata giovedì al terminale di importazione di GNL di Beihai, in Cina, segnando l’undicesima spedizione di Arctic LNG in soli due mesi, secondo i dati di tracciamento delle navi raccolti da Bloomberg.
Le sanzioni statunitensi di mercoledì non hanno preso di mira gli acquirenti o le entità che aiutano la Russia a eludere le sanzioni sul suo progetto GNL.
La scorsa settimana, il Regno Unito ha sanzionato sette navi cisterna specializzate nel GNL e il terminale cinese di Beihai LNG, senza nessun effetto pratico sull’import cinese, anche perché non colpito né da USA né da UE.
Il proseguimento degli scambi commerciali tra Russia e Cina dall’Arctic LNG 2 suggerisce che Mosca e Pechino non sembrano turbate dalle sanzioni del Regno Unito sul progetto o sul terminale di importazione cinese. Sembrano avere un ulteriore margine di manovra grazie all’assenza di azioni mirate al GNL nelle ultime sanzioni statunitensi.
Il progetto Arctic LNG 2 è tornato in auge ad agosto, segno che la Russia potrebbe stare mettendo alla prova la volontà dell’amministrazione Trump di sanzionare i clienti russi di GNL in Cina. L’avvio del commercio russo-cinese dal progetto sanzionato dagli Stati Uniti ha coinciso con la visita di Vladimir Putin in Cina tra la fine di agosto e l’inizio di settembre.
Se in questa tornata gli USA non hanno colpito ancora Novatek, non è detto che questo non avvenga in futuro. Tutto dipenderà da quale sarà la reazione di Cina e India alle sanzioni a Rosfnet e Lukoil, e l’efficacia di queste misure. Novatek potrebbe essere la prossima vittima collaterale della guerra.
Domande e Risposte sul Testo.
1. Ma allora le sanzioni sull’Arctic LNG 2 non esistono? Si, esistono. L’impianto è stato sanzionato da USA, UE e UK nel 2024. Tuttavia, quelle sanzioni miravano principalmente a bloccare la fornitura di componentistica occidentale, rallentandone lo sviluppo e la produzione. Il nuovo pacchetto USA di mercoledì, pur colpendo altri colossi (Rosneft, Lukoil), non ha aggiunto misure specifiche contro l’esportazione del GNL già prodotto da quell’impianto. Questa è la “falla” che permette alle navi di continuare a partire.
2. Perché le sanzioni del Regno Unito sul terminale cinese non funzionano? Le sanzioni economiche funzionano meglio se applicate da un blocco coeso e potente. Il Regno Unito ha agito da solo nel sanzionare il terminale di Beihai. Né gli Stati Uniti né l’Unione Europea si sono accodati a questa specifica misura. Di conseguenza, Pechino e Mosca possono permettersi di ignorare la mossa di Londra, che non ha abbastanza leva economica da sola per bloccare un commercio bilaterale di questa portata.
3. Perché gli USA non hanno sanzionato Novatek (Arctic LNG 2) anche in questo ultimo pacchetto? Il testo non lo dice, ma si può ipotizzare. Washington potrebbe temere un’eccessiva reazione dei mercati energetici globali (il GNL è cruciale) o voler colpire prima i giganti del petrolio (Rosneft/Lukoil) per vedere la reazione di Cina e India. Potrebbe essere una mossa tattica, tenendo Novatek come “prossima vittima” se le misure attuali non si rivelassero efficaci, o una semplice “dimenticanza” in un pacchetto molto complesso.








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