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Russia: ora c’è troppo petrolio, ma spera di spedirne record a Aprile e Maggio. Aiuterà la politica?
La russa Transneft, operatore della più grande rete di oleodotti del mondo, ha intrapreso il passo senza precedenti di imporre limiti al petrolio ricevuto dai pozzi, mentre lo stoccaggio si riempiva al limite a causa della debole domanda occidentale di petrolio russo, secondo quanto riferisce Reuters
Mentre le esportazioni di petrolio russe continuano a fluire, soprattutto in direzione di India e Cina, nonostante le sanzioni autoimposte dagli acquirenti di energia occidentali, le difficoltà con i pagamenti, l’assicurazione e la spedizione, nonché i limiti ai rapporti con diversi fornitori di petrolio russi hanno costretto molti acquirenti regolari a evita il mercato, lasciando botti invendute.
Ormai gli impianti di raccolta e stoccaggio del petrolio sono letteralmente intasato, Transneft ha comunicato a diverse compagnie petrolifere russe che avrebbe limitato le immissioni al suo sistema di stoccaggio.
I depositi di Transfnet non accettano più il petrolio che deve ancora trovare acquirenti, mentre le società che non hanno difficoltà a vendere carichi sarebbero autorizzate a fornire tutto il loro petrolio al sistema, hanno affermato due fonti di Reuters.
Secondo quanto riferito da dealer del settore una dozzina di carichi del petrolio proveniente dall’area degli Urali sono stati cancellati per mancanza di acquirenti. Inoltre, i giganti petroliferi russi Surgutneftegaz e Zarubezhneft non hanno aggiudicato gare spot questo mese.
Bisogna dire che questa situazione, nei piani dei produttori russi, è solo temporanea. Bloomberg che riporta che, secondo il programma di carico, 33 carichi dovrebbero partire dal porto di Kozmino nel mese di maggio, per un totale di 3,3 milioni di tonnellate (tutti i carichi nel programma di maggio sono da 100.000 tonnellate) . Ciò equivale a 780.000 barili al giorno, un record, rispetto a 3,1 milioni di tonnellate o 757.000 barili al giorno previsti per aprile.
La scorsa settimana, la Russia ha indicato che mira a spedire la più grande quantità del suo greggio Urals di punta in quasi tre anni ad aprile. Il problema è se questi programmi potranno essere rispettati nel mezzo di una riluttanza occidentale ad acquistare il greggio russo, se non totale rifiuto. Bisogna dire che le trattative a Istanbul sembrano indicare una normalizzazione della situazione in arrivo, coerente con le previsioni di Mosca.
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