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Difesa

Oreshnik, la Russia dà il via alla produzione di massa: l’arma ipersonica che ridisegna la mappa del rischio in Europa

Putin annuncia la produzione in serie del missile Oreshnik. Ipersonico, nucleare e inarrestabile: ecco come la nuova arma russa cambia gli equilibri con la NATO e quali sono i rischi concreti per l’Europa.

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Il 23 giugno 2025, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato l’avvio della produzione di serie del missile balistico a raggio intermedio Oreshnik, un’arma che ha suscitato intense discussioni dopo il suo debutto in combattimento in Ucraina. Questa mossa riflette l’intento della Russia di rafforzare le proprie capacità militari in un contesto di crescenti tensioni con l’Occidente e del conflitto in corso in Ucraina.

Con la sua velocità ipersonica e la capacità di trasportare testate nucleari, l’Oreshnik rappresenta un passo significativo nella modernizzazione militare russa.

Principali Caratteristiche del Missile Oreshnik

  • Portata e Classificazione: Classificato come missile balistico a raggio intermedio (IRBM), ha una portata di 1.000 a 5.500 chilometri, permettendogli di colpire obiettivi in Europa e parti dell’Asia.
  • Velocità e Manovrabilità: Viaggia a Mach 10 (raggiungendo Mach 11 nel suo primo attacco), con capacità di manovra a mezz’aria, rendendolo difficile da intercettare per le difese aeree.
  • Capacità della Testata: È dotato di più veicoli di rientro indipendentemente manovrabili (MIRV), capaci di colpire più bersagli con testate convenzionali o nucleari. Nel suo primo uso, il 21 novembre 2024, ha sganciato 36 submunizioni inerti sullo stabilimento di difesa Pivdenmash a Dnipro, dimostrando precisione notevole.
  • Design e Origine: Deriva dal missile RS-26 Rubezh e integra tecnologie del missile sottomarino Bulava, utilizzando un design a propellente solido per maggiore affidabilità e prontezza di lancio.
  • Piattaforma di Lancio: Viene lanciato da piattaforme mobili MZKT-7930 Astrolog, prodotte in Bielorussia, che ne aumentano la sopravvivenza grazie alla possibilità di riposizionamento rapido.

    Chassis del mezzo Astralog

  • Efficacia in Combattimento: L’attacco a Dnipro ha evidenziato la sua capacità di colpire obiettivi ad alto valore come centri di comando o infrastrutture, eludendo le difese moderne.

Dati sulla Produzione

Putin ha confermato l’avvio della produzione di massa il 23 giugno 2025, lodandone l’efficacia in combattimento. Non sono stati rivelati numeri precisi sulla produzione, ma le sanzioni occidentali e la dipendenza da componenti tedeschi e giapponesi potrebbero limitarne l’output. Analisti, inclusi ex ingegneri russi, dubitano della capacità industriale russa di scalare la produzione a causa di ostacoli burocratici e tecnologici.

La Bielorussia ospiterà sistemi Oreshnik entro fine 2025, estendendo la portata strategica russa vicino ai confini NATO. Le sanzioni limitano l’accesso a componenti cruciali, potenzialmente riducendo la produzione nonostante le ambizioni di Putin, ma la fine del confronto in Ucraina potrebbe portare al superamento di questi limiti.

Oreshnik pronto al lancio Da BBC

Contesto Strategico e Razionale

La produzione di massa risponde all’uso da parte dell’Ucraina di armi a lungo raggio fornite dall’Occidente (come ATACMS e Storm Shadow), autorizzato come rappresaglia nel novembre 2024. Rafforza la postura di deterrenza russa e contrasta i sistemi di difesa missilistica NATO come Aegis Ashore che è stato recentemente installato in Polonia. Si inserisce in un più ampio programma di modernizzazione, che include aggiornamenti ai bombardieri Tu-160M e ai sistemi Yars, per mantenere un vantaggio tecnologico sui programmi ipersonici di USA e Cina.

Implicazioni Geopolitiche e Militari

Con una portata che copre gran parte dell’Europa, l’Oreshnik aumenta i rischi di escalation in Ucraina e oltre, specialmente con il dispiegamento pianificato in Bielorussia. Questo richiama le tensioni della Guerra Fredda dopo il collasso del Trattato INF nel 2019, scatenando una nuova corsa agli armamenti. NATO e USA stanno potenziando le difese (es. SM-6, Tomahawk entro il 2026) e la ricerca ipersonica, mentre il suo design nucleare-capace alza il rischio di errori di calcolo. Costi elevati e limiti produttivi potrebbero ridurne l’utilità sul campo, ma funge da deterrente psicologico.

Analisti come Jeffrey Lewis ne sottolineano il costo elevato e la produzione limitata, suggerendo un uso più psicologico che militare.

Rimane il fatto che non c’è nulla di simile offerto in amibito europeo, se non i missili nucleari francesi che, però sono strategici e, appunto, nucleari. Nessun paese europeo, pur avendone le possibilità, ha sviluppato un missile simile.

Prospettive Future

La Russia prevede ulteriori test e integrazione con piattaforme navali/aeree come il Tu-160M. Potrebbe esportarlo ad alleati come la Bielorussia, ma i rischi di proliferazione sono alti. Ostacoli produttivi potrebbero imporre un focus sulla qualità, con le contromisure NATO che ne plasmeranno l’impatto. L’Institute for the Study of War nota che il dispiegamento in Bielorussia rafforza la leva psicologica, ma non il pericolo immediato, sottolineando la necessità di dialogo per evitare escalation.

In sintesi, l’Oreshnik, con il suo design avanzato e dispiegamento strategico, potenzia la postura militare russa, ma vincoli economici e tecnologici potrebbero limitarne l’influenza, rendendolo un simbolo di deterrenza in un contesto geopolitico instabile. neanche la germania, con il suo budget 2025 da 65 miliardi di Euro, ha in piedi un progetto vagamente simile.


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