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Rubio incontra il Presidente panamense: limitate l’influenza cinese o pagatene le conseguenze

Il ministro degli esteri Robio incontro il preisdente di Panama Mulino. Il problema focale è la presenza cinese nell’area del canale e nella sua gestione. Nonostante le premesse molto dure di Trump, c’è spazio per un accordo

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l Segretario di Stato americano Marco Rubio ha lanciato un severo monito al Presidente panamense José Raúl Mulino, esortandolo a limitare l’influenza cinese sul Canale di Panama o a prepararsi a immediate ripercussioni.

Durante un incontro a Panama City, Rubio ha espresso le preoccupazioni dell’amministrazione Trump, secondo cui la crescente presenza cinese nel Canale rappresenta “una minaccia” e viola il trattato che ne sancisce la neutralità, come riferito dalla portavoce del Dipartimento di Stato Tammy Bruce.

In assenza di un cambio di rotta, gli Stati Uniti “intraprenderanno le azioni necessarie per tutelare i propri diritti sanciti dal trattato”, ha scritto Bruce. Rubio stesso ha ribadito su X: “Gli Stati Uniti non possono tollerare e non tollereranno che il Partito Comunista Cinese continui a esercitare un controllo di fatto e crescente sull’area del Canale di Panama“.

Mulino, presidente conservatore e favorevole alle imprese, ha respinto come “assurde” le precedenti dichiarazioni di Trump sulla presenza di militari cinesi nell’area del canale, riaffermando con fermezza che la via d’acqua “è e sarà sempre panamense“.

Gli Stati Uniti hanno costruito il canale di 82 km, che collega l’Oceano Pacifico al Mar dei Caraibi, più di un secolo fa e lo hanno amministrato, insieme a una fascia di territorio adiacente, fino alla firma, nel 1977, di un trattato che ne prevedeva il graduale trasferimento a Panama, completato nel 1999. Il trattato garantisce la neutralità permanente del canale e autorizza gli Stati Uniti a intervenire in caso di violazione.

Secretary Marco Rubio meets with Panamanian President José Raúl Mulino in Panama City, Panama, February 2, 2025. (Official State Department photo by Freddie Everett)

Le critiche statunitensi si sono concentrate in particolare su due porti situati alle estremità del canale, gestiti da Hutchison Ports, una divisione del conglomerato CK Hutchison Holdings, quotato alla borsa di Hong Kong, in virtù di concessioni a lungo termine, rinnovate senza gara d’appalto nel 2021 per altri 25 anni.

Riconoscendo le preoccupazioni statunitensi, Mulino ha annunciato l’avvio di un audit sulle concessioni portuali, che detengono una quota di mercato di quasi il 40%, a seguito delle speculazioni panamensi su una loro possibile revoca.

Tuttavia, non è chiaro se la cancellazione delle concessioni cinesi sarebbe sufficiente a soddisfare Trump, che ha definito le tariffe del canale “una completa fregatura” e ha auspicato un ritorno del controllo statunitense sulla via d’acqua.

Durante l’incontro con il Segretario di Stato americano, circa 200 persone hanno manifestato nella capitale panamense, sventolando bandiere nazionali e gridando “Marco Rubio fuori da Panama”, come riportato dall’Associated Press. Alcuni manifestanti hanno bruciato uno striscione con le immagini di Trump e Rubio.

In un ulteriore gesto distensivo verso gli Stati Uniti, Mulino ha dichiarato che la partecipazione di Panama all’iniziativa infrastrutturale cinese Belt and Road non sarà rinnovata, senza però specificare una data di scadenza. Panama aveva aderito alla Belt and Road nel 2017, in concomitanza con il cambio di riconoscimento diplomatico da Taiwan alla Cina.

Negli ultimi anni, aziende cinesi controllate dallo Stato hanno realizzato un imponente centro congressi nei pressi dell’imboccatura del canale e stanno costruendo un nuovo ponte sulla via d’acqua, oltre a un porto per navi da crociera, tutti progetti ottenuti tramite gare d’appalto. Pechino aveva inoltre in programma di costruire una nuova grande ambasciata su un terreno vicino al canale, progetto poi bloccato dalle obiezioni statunitensi.

Secondo quanto riferito da Bruce, durante l’incontro con Mulino e il Ministro degli Esteri panamense Javier Martínez-Acha, Rubio ha anche lodato gli sforzi di Panama per contrastare l’immigrazione clandestina e “ha sottolineato il desiderio di migliorare il clima degli investimenti e di garantire condizioni di parità per una concorrenza leale da parte delle imprese statunitensi”. Quindi ci sono le basi per un accordo fra le due parti che, magari, affronti anche la necessità di effettuare dei lavori che migliorino l’utilizzabilità del Canale, limitata da recenti siccità.

Il numero di migranti che attraversano illegalmente la giungla del Darién tra Panama e la Colombia – una delle principali rotte migratorie verso gli Stati Uniti negli ultimi anni – è drasticamente diminuito dall’insediamento di Trump. Secondo l’autorità nazionale per la migrazione di Panama, il mese scorso si è registrato un calo del 94% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.


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