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Analisi e studi

Romanzo spagnolo: elezioni del 26 J

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Ci risiamo: la Spagna è di nuovo al voto. Le elezioni del 22 – D 2015 hanno lasciato un parlamento molto frammentato ed in questi mesi si son rincorsi tutti i leader dei vari partiti per poter abbozzare quantomeno un governo di unità nazionale, col Re Felipe VI sugli spalti a guardare senza poter fare molto e concedendo soltanto giornate di incontri, discussioni ed accordi fra le parti (senza contare lo scandalo fiscale della Infanta Cristina). Tutto ciò è sfociata in una nuova tornata elettorale nella data del 26 giugno (o 26 J).

Lo scenario politico

La Spagna è divisa in quattro blocchi elettorali: i tradizionali partiti (Popolari e Socialisti, PP e PSOE rispettivamente) contro le nuove forze Podemos e Ciudadanos. Quello che ha più problemi pare il PSOE che, secondo il grafico seguente, rincorre a tutta forza la coalizione Unidos Podemos per sperare in un governo di coalizione di sinistra. Questa coalizione, tra l’altro, è formata da Izquierda Unida (sinistra radicale) di Garzon ed altre sigle minori. Il PP comunque sia è in vantaggio, senza però le giuste percentuali per poter governare da solo.

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Il problema è che nemmeno una coalizione PPCiudadanos potrebbe garantire la maggioranza assoluta dei seggi, mentre quella tra Unidos PodemosPSOE la garantirebbe (172 seggi anziché 176 per la m.a.). Secondo il politologo del CCHS (centro di ricerche politiche) Jose Fernandez Albertos, il PSOE pur di non vedere Iglesias come primero ministro appoggerà un governo minoritario con Rajoy alla sua guida.
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È anche molto probabile che Pedro Sanchez possa dimettersi dalla guida dei socialisti data la loro disfatta a fronte dell’ascesa di Podemos. Quello che è (quasi) certo è che si escluderà una terza tornata elettorale.

Lo scenario economico

L’economia spagnola resta in un limbo (per dirla alla Craxi) col PIL che aumenta nel primo trimestre del 2016 dello 0,8%, a fronte di un aumento del debito pubblico (1069 mln EUR nel 2015 contro i 1033 mln EUR nel 2014). La disoccupazione resta alta (22%) nonostante la riforma della ley de empleo

Fonti

http://elpais.com/tag/metroscopia/a

http://www.elmundo.es/

http://www.wallstreetitalia.com/

http://ecodata.eleconomista.es/


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