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Risultati della cieca ideologia: il governo tedesco vuole progressivamente demolire la rete di distribuzione del gas naturale tedesca

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Secondo le informazioni riportate dal Welt, il governo federale ha in programma di liquidare completamente la rete di distribuzione del gas naturale tedesca.

Patrick Graichen, Segretario di Stato del Ministero Federale dell’Economia di Robert Habeck (Verdi), avrebbe chiesto ai rappresentanti delle società di servizio pubblico del settore di pianificare il progressivo smantellamento della rete di gasdotti tedesca durante un evento la scorsa settimana.

Nei colloqui, Graichen ha fatto riferimento al calendario per la decarbonizzazione dell’economia e della produzione energetica . “Ovviamente non ci sarà più gas nelle reti nel 2045”, ha affermato il ministro verde, che in precedenza era a capo del think tank Agora Energiewende, un’organizzazione che spinge fortemente per l’abbandono delle fonti carboniche, cercando di dimostrare quanto queste siano inutili. I rappresentati delle società si sono opposti affermando che la rete potrebbe essere utilizzata per la distribuzione di idrogeno da fonti ecologiche, ma il ministro ha risposto che questo non accadrà mai perché non è conveniente.
Se il Ministero Federale dell’Economia riuscisse a realizzare i suoi piani, si tratterebbe di un taglio radicale nell’attuale struttura dell’approvvigionamento energetico tedesco, paragonabile alla graduale eliminazione dell’energia nucleare e alla fine della produzione di energia elettrica a carbone. Finora, l’industria energetica ha presupposto che i gasdotti continueranno ad essere utilizzati e saranno gradualmente convertiti per il trasporto di combustibili climaticamente neutri come idrogeno, biogas e metano sintetico.
Il progetto incontra quindi una feroce resistenza da parte delle aziende municipalizzate, ma, dal punto di vista del principio, il ministro ha ragione: se ho energia da utilizzare per produrre idrogeno verde, tanto vale usarla direttamente, non sull’idrogeno.

Il problema generare e ideologico è che, senza nucleare, non c’è nessuna certezza che ci si riesca a liberare completamente delle fonti fossili, per lo meno nei prossimi 15 o 20 anni, per cui questa politica assoluta è l’ennesimo salto nel vuoto tedesco, il cui risultato potrebbe essere il ritorno alle stufe a legna o a carbone e la completa de- industrializzazione tedesca. Una politica francamente rischiosa e potenzialmente devastante.  Dopo averci legato mani e piedi alla Russia la Germania dice addio alla propria stabilità e economicità energetica, con il problema che obbligherà anche noi alle medesime decisioni. L’economia guidata dalla cieca ideologia conduce al disastro.


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