Spazio
Rischio “Cannibale” dal Sole: Una tempesta geomagnetica G4 minaccia le reti e può arrivare al suolo. E i protoni colpiscono già la Terra.
Allarme NOAA: una tempesta solare “Cannibale” di classe G4 sta per colpire la Terra. Rischio per le reti elettriche

Il Sole ha deciso di ricordarci la sua presenza, e non in modo discreto. Mentre il Ciclo Solare 25 raggiunge il suo picco, il NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) Space Weather Prediction Center (SWPC) ha emesso un avviso di tempesta geomagnetica che va dal “forte” (G3) al “severo” (G4) per il 12 e 13 novembre. Questo avviso è ripreso dal sito specializzato Space Weather.
La causa? Non una, ma ben tre Espulsioni di Massa Coronale (CME) sono attualmente in rotta di collisione con il nostro pianeta.
Il protagonista di questa triade è un potente CME generato da un brillamento (flare) di classe X5, una delle categorie più potenti, proveniente dalla macchia solare 4274. Questo CME viaggia così velocemente che gli esperti ritengono possa “raggiungere e spazzare via” le due espulsioni che lo precedono, unendosi in un unico, potente fronte. Come un’onda più forte che schiaccia due onde più deboli.
Here’s a close-up movie of the X5.1 flare from AR 4274, followed by a stunning post-eruption arcade formation. One of the most eruptive events of this solar cycle. pic.twitter.com/VvT6kCeCBZ
— Edward.Vijayakumar (@edwanx) November 11, 2025
Questo fenomeno, noto in gergo tecnico come “Cannibal CME” (CME Cannibale), è particolarmente preoccupante. Quando diverse tempeste solari si fondono, la loro combinazione può produrre un impatto geomagnetico molto più intenso e complesso di quanto farebbero i singoli eventi.
Il Rischio G4: Non solo Aurore
Una tempesta di classe G4 (Severa), su una scala che arriva a G5 (Estrema), non è un evento da sottovalutare. Certo, l’effetto più fotogenico sarà la probabile discesa delle aurore boreali a medie latitudini, rendendole visibili in aree dove normalmente non si osservano (negli Stati Uniti si parla di oltre metà degli stati, tecnicamente potrebbe arrivare anche a livelli mediterranei in Europa).
Ma al di là dello spettacolo celeste, il SWPC avverte di possibili “impatti dannosi su alcune delle nostre infrastrutture tecnologiche critiche”.
Una tempesta G4 può causare:
- Problemi diffusi di controllo della tensione e impatti sui sistemi di protezione della rete elettrica.
- Irregolarità nella navigazione satellitare (GPS) e problemi di orientamento per i veicoli spaziali.
- Interruzioni nelle comunicazioni radio ad alta frequenza (HF) e aurore visibili a latitudini molto basse.
In un’epoca in cui si installano a ritmo serrato infrastrutture AI e data center ad altissimo consumo energetico, la stabilità della rete elettrica è un tema non secondario. Una tempesta di classe Carrington (l’evento estremo del 1859) oggi sarebbe catastrofica; una G4 è un serio campanello d’allarme sulla nostra vulnerabilità.
Il “Ground Level Event” (GLE) già in Corso
Come se il CME cannibale non bastasse, il brillamento X5 ha già prodotto un altro effetto immediato e significativo: un “Ground Level Event” (GLE).
Il brillamento ha scagliato verso la Terra un “fucilata” di protoni energetici. Alcune di queste particelle sono così potenti da essere penetrate attraverso l’atmosfera fino al livello del suolo. “Questo è un evento molto significativo”, ha dichiarato il professor Clive Dyer dello Surrey Space Centre, sottolineando che i monitor di neutroni in tutto il mondo lo stanno rilevando.
Questi eventi sono rari, verificandosi solo una o due volte per ciclo solare. L’attuale GLE viene paragonato a quello del 13 dicembre 2006, rendendolo un evento che capita circa ogni 20 anni.
L’impatto immediato di un GLE è l’aumento della dose di radiazioni, specialmente per i passeggeri e gli equipaggi dei voli ad alta quota e su rotte polari. Durante il GLE del 2006, si stimò un aumento del 20% della dose di radiazioni effettiva totale per quei voli. Il NOAA ritiene questo bombardamento di radiazioni “Severo”, ed a un livello quattro su una scala di cinque.
Mentre l’attenzione si concentra sul CME in arrivo, la Terra sta già assorbendo un bombardamento di particelle ad alta energia, un promemoria di quanto il nostro pianeta sia esposto alle bizze della sua stella. Anche i servizi satellitari, come Starlink, potrebbero subire interruzioni.
Domande e risposte
Cos’è esattamente un “CME Cannibale”? Un CME (Espulsione di Massa Coronale) è un’enorme eruzione di plasma e campo magnetico dalla corona solare. A volte, il Sole produce più CME in rapida successione. Se un CME successivo viaggia molto più velocemente di uno precedente, può raggiungerlo e “inglobarlo”. Questa fusione crea un fronte d’urto unico, più grande, più denso e potenzialmente più complesso magneticamente. Questi eventi “cannibali” sono spesso responsabili delle tempeste geomagnetiche più forti e complesse sulla Terra, poiché colpiscono il nostro campo magnetico con una forza maggiore.
Quali sono i veri rischi di una tempesta G4 per le persone comuni? Per la maggior parte delle persone a terra, il rischio diretto è minimo. I rischi sono principalmente tecnologici. Una tempesta G4 può causare fluttuazioni nella rete elettrica, portando a possibili blackout regionali. Potrebbe anche degradare seriamente la precisione del GPS, influenzando trasporti e logistica. Le comunicazioni radio HF (usate da aviazione e radioamatori) possono interrompersi. I satelliti in orbita possono subire danni o richiedere correzioni di rotta. In sintesi, è una minaccia per le infrastrutture da cui dipende la nostra vita quotidiana.
Cosa significa che un “Ground Level Event” (GLE) sta colpendo il suolo? Normalmente, il campo magnetico e l’atmosfera terrestre ci proteggono dalle radiazioni solari. Un GLE si verifica quando un brillamento solare è così potente da accelerare i protoni a energie altissime (radiazioni). Queste particelle sono così energetiche che riescono a penetrare lo scudo magnetico e l’atmosfera, arrivando fino alla superficie terrestre, dove possono essere misurate da speciali rilevatori di neutroni. Sebbene al suolo la dose di radiazioni aggiuntiva sia trascurabile, a quote di crociera aerea (specialmente sulle rotte polari) l’aumento è significativo e reale per chi si trova a bordo.











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