Attualità
Riscaldamento Globale: l’ONU Abbassa le Stime a +2,8°C con gli USA fuori dall’accordo
L’ONU rivede le stime sul clima: riscaldamento globale scende a 2,8°C, ma l’obiettivo di 1,5°C è ormai irraggiungibile. Anzi gli USA sono perfino fuori dall’accordo di Parigi

Le Nazioni Unite, tramite il loro Programma per l’Ambiente (UNEP), hanno pubblicato il consueto rapporto sul divario delle emissioni, portando notizie che sembrano moderatamente positive. Le attuali politiche climatiche globali, secondo l’ONU, ci stanno portando verso un riscaldamento di +2,8 gradi Celsius entro la fine del secolo (rispetto ai livelli preindustriali).
Sembra un miglioramento, considerando che la previsione dell’anno scorso era di +3,1°C. Il tutto senza fare niente visto che solo l’Europa applica misure per il controllo della CO2, e il resto del mondo va sempre più a carbone.
Tuttavia, come spesso accade leggendo i rapporti tecnici, il diavolo si nasconde nei dettagli. L’UNEP spiega candidamente che parte di questo “miglioramento” è frutto di aggiustamenti, fra cui:
- Un -0,1°C è dovuto a “cambiamenti metodologici” nei calcoli.
- Un +0,1°C (in negativo) è causato dal ritiro degli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi.
Significativo che un banale cambiamento metodologico venga a pesare quanto l’uscita di tutti gli USA dall’accordo di Parigi relativo alla riduzione delle emissioni, a significare che le varie norme non hanno un grosso influsso e si riducono a una correzione statistica.
L’obiettivo di 1,5°C: un ricordo del passato
Il rapporto conferma quello che ormai era chiaro a molti: l’obiettivo feticcio di 1,5°C, concordato a Parigi, è di fatto defunto. L’ONU afferma che è “molto probabile” che venga superato già entro il prossimo decennio.
Secondo l’ONU l’anno 2024 sarebbe il più caldo mai registrato, segnando l’inutilità del limite prefissato . Gli autori del rapporto usano un linguaggio diplomatico per descrivere la sconfitta: “La sfida principale che ci attende è mantenere questo superamento temporaneo e minimo”. Un modo elegante per dire che l’obiettivo è fallito e si spera di non peggiorare troppo.
La dura realtà dei numeri
Il Segretario Generale dell’ONU, António Guterres, usa toni decisamente meno diplomatici e parla apertamente di “collasso climatico”. Il motivo è semplice:
- Obiettivo 1,5°C: Richiederebbe un taglio delle emissioni del 55% entro il 2035 (rispetto al 2019).
- Obiettivo 2,0°C: Richiederebbe un taglio del 35%.
- Realtà (Piani Nazionali): La piena attuazione di tutti i piani climatici nazionali (NDC) annunciati porterebbe a una riduzione di appena il 15%, sempre che effettivamente vi sia.
Se i Paesi rispettassero tutti gli impegni presi (scenario ottimistico), il riscaldamento si attesterebbe comunque tra i 2,3°C e i 2,5°C.
I G20: grandi emettitori, piccoli progressi
L’ONU, come di consueto, punta il dito contro i Paesi economicamente più potenti, il G20, che sono responsabili della stragrande maggioranza delle emissioni. Questi Paesi non solo non sono sulla buona strada per raggiungere i loro (già insufficienti) obiettivi al 2030, ma hanno visto le loro emissioni aumentare dello 0,7% nel 2024.
Forse l’ONU si aspetta un suicidio economico/industriale dell’Occidente a favore della Cina e dei paesi di nuova industrializzazione che hanno posto obiettivi a lunghissimo termine, 2050 o oltre, per l’abbandono dei combustibili fossili. Per cui il danno all’industria occidentale va a favore di chi non ha nessun obiettivo climatico.
Domande e risposte
Quanto si scalderà la Terra secondo le nuove previsioni dell’ONU? Secondo il recente rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), le attuali politiche globali porteranno a un riscaldamento di +2,8°C entro il 2100. Questa è una leggera riduzione rispetto ai +3,1°C previsti l’anno scorso. Tuttavia, il rapporto specifica che 0,1°C di questo miglioramento è dovuto a “cambiamenti metodologici”. Se tutti i Paesi rispettassero pienamente i loro impegni climatici nazionali (scenario ottimistico), il riscaldamento sarebbe compreso tra +2,3°C e +2,5°C.
L’obiettivo di 1,5 gradi è ancora raggiungibile? No, secondo l’ONU l’obiettivo di 1,5°C è ormai considerato “inevitabile” da superare. È “molto probabile” che questa soglia venga superata stabilmente entro il prossimo decennio. L’anno 2024 è già stato, in media, sopra 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. L’ONU afferma che la nuova sfida non è più “prevenire” il superamento, ma fare in modo che sia “temporaneo e minimo”, sperando di poter tornare sotto tale soglia in futuro.
Perché le previsioni migliorano se le emissioni dei Paesi G20 sono aumentate? È una contraddizione apparente. Le emissioni dei Paesi G20 (i maggiori responsabili) sono effettivamente aumentate dello 0,7% nel 2024. Il leggero miglioramento della previsione a lungo termine (da 3,1°C a 2,8°C) non deriva da azioni recenti, ma in parte da “cambiamenti metodologici” (cioè come l’ONU fa i calcoli) e in parte dal fatto che, su scala decennale, la diffusione di tecnologie come eolico e solare sta accelerando, riducendo i costi e migliorando l’efficienza, cosa che rende la transizione potenzialmente più rapida rispetto a quanto stimato in passato.








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