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Rinaldi: la transizione ecologica è solo per i ricchi!

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Il Green Deal viene imposto ai cittaadini europei, ma qualcuno sta veramente facendo i conti sui costi economici e sociali di questa transizione forzata, fatta a suon di leggi  fortemente coercitive e di divienti che, fra l’altro, non vengono praticamente seguiti da nessun altro paese al mondo? Qualcuno ha fatto i conti se questa utopia imposta sia anche fisicamente raggiungibile?

Antonio Maria Rinaldi è intervenuto in Parlamento proprio su questo tema, cercando di richiamare tutti ad un minimo di realismo.  Ecco il suo intervento:

Ecco il testo dell’intervento:

Il Green Deal comporterà enormi problemi soprattutto nell’ambito dell’execution, passare infatti da un sistema energetico basato sulle fonti fossili ad uno basato sull’elettrificazione, determinerà non solo la ristrutturazione dell’intera infrastruttura energetica, ma la revisione totale delle catene dell’approvvigionamento.

La transazione energetica così come voluta dalla Commissione europea produrrà poi un aumento della domanda di metalli critici fra i quali rame, litio, nichel, manganese, cobalto, grafite, molibdeno, zinco, terre rare e silicio, la cui offerta è saldamente nelle mani della Cina.

Di contro l’Europa non ha un’adeguata capacità di estrazione e raffinazione di minerali e pertanto siamo condannati ad essere dipendenti dalle importazioni da pochi paesi leader del settore i quali potrebbero applicare restrizioni all’esportazione. Il governo di Pechino continua a stoccare materie prime detenendo ad oggi il 93% delle scorte mondiali di rame e il 74% di quelle di alluminio, esponendoci a ricatti in termini economici e geopolitici.

Inoltre la Cina stessa è anche leader indiscussa nella raffinazione di una vasta gamma di minerali che la fanno essere il principale produttore mondiale di veicoli elettrici a costi competitivi.

Ma il più grosso errore compiuto dalla Commissione è stato quello di aver affidato la transazione energetica esclusivamente all’elettrico e non aver accettato il principio della neutralità tecnologica facendo pagare ai cittadini e alle imprese i costi di questa scelta sbagliata.

Qualche membro della Commissione, non pervaso da fanatismo ideologico, è a conoscenza di quanto costa una vettura elettrica? Per una utilitaria necessitano non meno di 35.000 euro. Praticamente una transazione energetica per soli ricchi!

Vogliamo vedere veramente una transizione che renda tutti più poveri?

 


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