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Rinaldi alla Commissione: solo ora la vedete i danni dell’Austerità! Lasciate spazio alla crescita ed alla discussione democratica

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Vi presentiamo l’intervento dell’on Antonio Maria Rinaldi in commissione AFCO. Solo ora a Bruxelles capiscono i danni dell’austerità anche alle strutture dell’Unione. Bisogna ripartire da politiche di carattere espansivo e da una sana discussione politica per definire i migliori percorsi di crescita. Eccovi il testo dell’intervento:

Grazie Presidente,

 Mi rincresce constatare che vengano prese in considerazione solo le istanze presentate da alcuni gruppi. Il Parlamento è il luogo di rappresentanza della democrazia e ritengo che non considerare a priori le proposte di tutti non sia il miglior modo di interpretare tale ruolo.

 Il mio partito, la Lega, sostiene da anni la revisione dell’intera governance europea come il Patto di Stabilità, il SixPack, il Two Pack, il Fiscal Compact e i meccanismi che li regolano nella totale indifferenza delle Istituzioni e della gran parte dei gruppi politici rappresentati in questo Parlamento.

Spiace solo che molti si siano accorti solo ora della necessaria revisione di queste regole a causa della pandemia.Infatti, in momenti di forte crisi, misure anticicliche ed espansive sono essenziali. Sono necessarie oggi, per far fronte all’emergenza economica da Covid-19; lo erano ieri e lo saranno domani, affinché l’economia dell’Eurozona non imploda e cresca.

 Proprio questa è la ratio sottesa agli emendamenti da me presentati, ma totalmente ignorati; incrementare il dialogo inter-istituzionale per tenere in debita considerazione le necessità dei singoli Stati membri per concedere loro maggiore autonomia nelle decisioni sulle politiche macroeconomiche rivedendo profondamente la gabbia dei criteri di convergenza.

Questi criteri, anche se sospesi, sono stati concepiti in un periodo storico-economico lontano anni luce ed oggi è necessario rivederli in relazione a ciò che stiamo vivendo a causa della pandemia e della già pre-esistente crisi economica iniziata nel 2008 e ancora irrisolta.

 Per troppo tempo abbiamo assistito al fallimento delle politiche economiche dell’Unione sull’altare dell’austerità nella generale indifferenza, costringendo molti Stati membri a rincorrere obiettivi macroeconomici impossibili da raggiungere se non a costo di immani sacrifici a spese della propria popolazione e delle proprie imprese.

 È arrivato il tempo di aprire una nuova stagione di politiche fiscali espansive in antitesi alle attuali avvalendosi anche di una banca centrale che, pur rimanendo nella sua indipendenza, si uniformi agli statuti di tutte le altre perseguendo non solo target inflattivi, ma anche occupazionali. Politica se ci sei batti un colpo!

Solo in questo modo l’Unione avrà un futuro. Grazie.

 

 

 


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