Cultura
Rilevati per la prima volta dei neutrini ad alta energia
I neutrin ad alta energiai, particelle fantasma, sono stati rilevati per la prima volta grazie al LHC del CERN, Quindi finalmente viene rilevata l’esistenza di una particella poco interattiva che fino a ieri esisteva solo in teoria
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I ricercatori del CERN hanno osservato per la prima volta direttamente le interazioni di neutrini ad alta energia di elettroni e muoni nell’intervallo di energia dei teraelettronvolt (TeV). I dettagli della ricerca del team sono stati pubblicati su Physical Review Letters l’11 luglio 2024.
Questa pietra miliare è stata raggiunta presso il Large Hadron Collider (LHC) del CERN utilizzando il Forward Search Experiment (FASER).
I neutrini sono particelle fondamentali con masse estremamente piccole e interazioni deboli con la materia. Queste “particelle fantasma” hanno affascinato a lungo i fisici. Nonostante la loro abbondanza – innumerevoli neutrini attraversano la Terra e i nostri corpi ogni secondo – la loro rilevazione si è rivelata difficile.
“Questo segna il primo risultato fisico sul neutrino proveniente da un collisore di particelle“, ha dichiarato Akitaka Ariga, professore associato dell’Università di Chiba e uno dei responsabili della ricerca, descrivendo gli sforzi del team come “una svolta nella fisica delle particelle che potrebbe rivoluzionare la strategia della ricerca sperimentale su larga scala nel campo“.
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Un neutrino elettronico rilevato dal rivelatore FASERν presso l’LHC, il più energetico mai osservato da una fonte umana. (Fonte: collaborazione FASER)
Un nuovo occhio sull’invisibile
Esistono tre “sapori” di neutrini: i neutrini elettronici (ve), i neutrini muonici (νμ) e i neutrini tau (ντ). Finora non erano state misurate sezioni d’urto di interazione di neutrini a energie superiori a 300 gigaelettronvolt (GeV) per i neutrini elettronici e tra 400 GeV e sei teraelettronvolt (6000 GeV) per i neutrini muonici.
Il cuore della nuova scoperta è il rivelatore FASERν, un componente specializzato dell’esperimento FASER al CERN. Questo rivelatore comprende 730 strati di piastre di tungsteno e film di emulsione, con una massa totale di 1,1 tonnellate. Inoltre, il FASERν ha un design che consente di ricostruire le tracce di particelle cariche risultanti dalle interazioni con i neutrini con una precisione inferiore al micron.
Il team ha analizzato un sottoinsieme del volume esposto del rivelatore, equivalente a 128,6 kg, concentrandosi sui neutrini ad alta energia prodotti dalle collisioni protone-protone di LHC.
Attraverso una rigorosa selezione, ha identificato quattro candidati all’interazione con neutrini elettronici e otto con neutrini muonici, tutti con energie superiori a 200 GeV.
In un comunicato, il team ha sottolineato l’elevata significatività statistica di queste osservazioni: 5,2σ per i neutrini elettronici e 5,7σ per i neutrini muonici. Ciò indica che è altamente improbabile che si tratti di fluttuazioni di fondo e che, quindi, rappresentino neutrini reali.
“Questi risultati dimostrano la capacità di studiare le interazioni di neutrini flavor-tagged alle energie TeV con il rivelatore FASERν basato sull’emulsione a LHC”, ha sottolineato il dottor Ariga.
Spingendo a livelli energetici più alti
I neutrini rilevati sono i neutrini a più alta energia mai osservati da una sorgente artificiale, con energie dell’ordine dei teraelettronvolt.
In particolare, lo studio fornisce le prime misure delle sezioni d’urto dei neutrini – la probabilità che i neutrini interagiscano con le particelle bersaglio – negli intervalli di energia 560-1740 GeV per i neutrini elettronici e 520-1760 GeV per i neutrini muonici.
Queste misure colmano una lacuna cruciale, poiché gli studi precedenti non si erano estesi oltre i 300 GeV per i neutrini di elettroni e tra i 400 GeV e i 6 TeV per i neutrini di muoni. Inoltre, queste misure sono coerenti con le previsioni del Modello Standard.
La possibilità di studiare i neutrini a queste energie estreme potrebbe far luce su questioni fondamentali della fisica, come il motivo per cui le particelle hanno massa e perché nell’universo c’è più materia che antimateria.
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