Attualità
RENZI: UNA NOTTE DEI LUNGHI COLTELLI PER RIPULIRE IL PARTITO, IN ATTESA DEL GOVERNO TECNICO.
Ieri, fra il 26 ed il 27 gennaio, si è svolta la fase finale dello psicodramma elettorale del PD. In una notte dei lunghi coltelli si sono definite le liste elettorali.
L’Huffington Post, che sicuramente aveva degli insider, ne ha fatto una succosa cronaca che vi invito a leggere, e da cui estraiamo questo breve brano :
A un certo punto si sentono le urla di Renzi: “Adesso non mi rompete i …, uscite tutti dalla mia stanza. Poco dopo si vedono varcare la testa Fassino, Franceschini, Lotti. Maria Elena Boschi, sempre presente, è in cabina di regia col Capo. Racconta più di un presente: “C’era un’aria fa funerale. Quando Minniti è arrivato a Mezzanotte, ha stretto qualche mano, sembrava consolasse chi poi effettivamente non ce l’ha fatta. È la fotografia di un partito che si prepara alla sconfitta, col leader che si fa i gruppi a sua immagine”.
Abbiamo trovato un’interpretazione della scena flash, fatta da un gruppo amatoriale tedesco che vi postiamo con una breve traduzione delle parte più drammatica.
SERRACCHIANI:” Poi in Friuli abbiamo un certo Stenier… Non viene se non ha un seggio sicuro”
RENZI: “Fuori tutti, tranne Boschi, Fassino, Lotti , Keitel e Jodl”
RENZI: ” ROMPICO…, ROMPICO…. Tutti a chiedere collegi eh , am dove eravate il giorno del referendum, a mangiare la trippa, E STEINER? DOVE SI PRESENTA STEINER!, LO MANDIAMO IN LUCCHESIA?”
Scherzi a parte per i piddini deve essere stata una giornata drammatica. Persone che hanno puntato tutta la propria vita nell’essere dentro o fuori una lista hanno visto il proprio fato deciso da un tratto. Perchè, parliamoci chiaro, nonostante le difese di ufficio di un Calenda di passaggio, già pronto ad arruolare volontari per il prossimo golpe governo tecnico che si sta preparando:
Quale è il senso di non candidare gente seria e preparata, protagonista di tante battaglie importanti come De Vincenti, Nesi, Rughetti, Tinagli, Realacci, Manconi. Spero che nelle prossime ore ci sia un ravvedimento operoso. Farsi del male da soli sarebbe incomprensibile
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) January 27, 2018
Comunque la mossa di Renzi è logica e comprensibile: dato che non vi sarà, presumibilmente, una parte vincente dopo il quattro marzo preferisce comandare una compagine politica ridotta, ma compatta attorno al propri nome, che una compagine sfilacciata la cui fedeltà è dubbia e , soprattutto, condivisa fra diversi leader. Vuole assolutamente evitare di trovarsi nella stessa situazione in cui si trovò Bersani, con mezzo partito che è disponibile ad entrare in qualsiasi governo e mezzo no. Se vuole essere protagonista deve controllare una forza compatta, indispensabile nella sua centralità, disponibile a votare qualsiasi cosa, senza remore , pur di essere dentro il potere.
L’opposizione interna finalmente si è resa conto del proprio peso politico: zero. Del resto Renzi ha una posizione evidente, perfino con gli alleati: o sei con lui al 100%, o non esisti. Solo degli ingenui come Emiliano , Orlando e Franceschini potevano pensare di ammorbidirlo . Lui vuole solo Yesman, e vista la qualità media politica ha ragione. Questi signori scopriranno che , senz potere, si scompare da radio, tv e giornali.
Strano, ma devo dire : Bravo Renzi, sei l’unico nel PD con gli attributi.
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