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Regno Unito: bocciata dalla Corte Suprema la soluzione del Ruanda all’immigrazione clandestina. Sunak in grossi guai

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La sentenza della Corte Suprema britannica, che ha dichiarato oggi  illegale l’invio di migliaia di migranti in Ruanda perché fossero processate la le domande di asilo, ha provocato reazioni da diverse figure politiche e avrà una ricaduta sulla robustezza del governo Sunak. Ricordiamo che il piano prevedeva che devcine di migliaia di migranti irregolari fossero inviati in alberghi ad hoc creti in rwuanda, dopo un accordo con il governo locale, e che avrebbero atteso là l’accoglimento o meno della loro domanda. Il governo era già stato sconfitto in primo grado su questa legge e questa era una decisione definitiva sul suo ricorso. 

Il governo era già stato avvisato di preparare un “Piano B” sul problema, perché il risultato era molto incerto. Invece Sunak non ha fatto nulla, a parte silurare Suella Braveman, il segretario agli Interni che aveva creato il piano, per cui adesso tutto deve essere ripreso da zero, dopo aver speso 140 milioni di Sterline per costruire strutture in Africa che adesso sono inutili.

Diverse figure tecniche e politiche hanno  reagito a questa sentenza, tra cui Marley Morris dell’Institute for Public Policy Research. Morris ha previsto che la sentenza rimanderà il governo al tavolo da disegno, evidenziando la difficoltà nel trovare paesi disposti ad accogliere richiedenti asilo dal Regno Unito.

La sconfitta del piano di Rishi Sunak per il Ruanda ha scatenato una guerra civile tra i conservatori e sonno, pare, già arrivate sei lettere di deputati che tolgono la fiducia al Primo Ministro, rendendo la sua posizioni ancora più fragile.

Suella Braverman, ex ministro degli interni, dimissionata l’altro ieri, ha creato scompiglio nel Partito Conservatore con una lettera straordinaria, in cui ha criticato il “pensiero magico” di Sunak sulla politica di deportazione per affrontare l’immigrazione clandestina. Nella stessa lettera, ha fatto riferimento a un documento concordato nell’ottobre 2022 durante la seconda campagna di leadership di Sunak, nella quale la responsabilità della scelta cadrebbe sul Primo Ministro e ha detto di essere pronta a rendere pubblico il documento.

L’IPPR ha proposto un piano alternativo in tre punti, enfatizzando percorsi sicuri per evitare attraversamenti pericolosi della Manica, nuovi accordi sull’asilo con la Francia e l’UE, e riforme del sistema di asilo per gestire l’arretrato.

Il deputato Marco Longhi, conservatore,  ha sottolineato l’importanza di un’azione decisa da parte del governo in risposta alla sentenza. Ha evidenziato la necessità di un’azione immediata per ristabilire la fiducia nel Partito Conservatore e ha menzionato una modifica di legge, firmata con alcuni colleghi, che avrebbe evitato la situazione attuale introducendo una clausola di deroga. Questa clausola avrebbe eliminato l’impatto delle leggi sull’uguaglianza e sui diritti umani introdotte da Tony Blair.

In conclusione, Longhi ha sottolineato la necessità di un’azione chiara e intransigente, evitando interpretazioni che potrebbero essere sfruttate da giudici e trattati internazionali. La sua preoccupazione evidenzia l’importanza di un’azione tempestiva e risoluta da parte del governo in questo momento cruciale per il Partito Conservatore e per il Paese.

Il pericolo è ora quello dell’implosione della maggioranza conservatriche con dellle elezioni anticipate che sarebbero devastanti per il partito e per il primo ministro e che lo spedirebbero diritto all’opposizione, e per lungo tempo. 


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