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Referendum ATAC: fallimento dei privatizzatori ad ogni costo. Ora però bisogna cambiare strada.

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Gli Italiani, ed i Romani sono stufi. Sono stufi delle privatizzazioni dei servizi pubblici fatte da chi li distrugge per poi regalarne le spoglia ai privati, che se ne approfittano ed invece che andare a votare il referendum consultivo dei soliti radicali se ne sono rimasti a casa. Solo il 16,4% ha votato, e di questi il 75% per la privatizzazione quindi, alla fine , il 12% dei romani voleva ATAC privata, cioè, più o meno , i soliti radicali ed i piddini radical chic delle ZTL: non è un caso che il boom dei voti sia stato ai Parioli ed il minimo a Tor Bella Monaca, dove i mezzi pubblici li prendono veramente ed evidentemente temevano un taglio delle corse con la privatizzazione. Gli Italiani non si fidano dei privati che gestiscono il pubblico. Punto. 

Il discorso è più o meno sempre lo stesso: si distrugge un servizio  pubblico facendolo gestire male e tagliando i fondi poi, quando questo è ridotto ai minimi termini, o praticamente è fallito, allora arriva il radicale di turno , rapido come un avvoltoio , proponendone la privatizzazione. Incurante che i servizi in monopolio naturale, come i trasporti pubblici, per il privato sono solo una vacca da mungere a scapito della collettività, ed incurante anche del fatto che in mezzo mondo i trasporti privatizzati hanno fallito. Nel Regno Unito la ferrovia West Coast è tornata pubblica e si parla di rinazionalizzare anche le linee Virgin mentre la privatizzazione è costata al contribuente inglese 5 miliardi di sterline all’anno.

Ora al di là della politica comunque bisogna risolvere il nodo ATAC, sia sui debiti pregressi, sia sulla gestione futura. Una gestione pubblica non deve essere una scusa per l’inefficienza, la sindacalizzazione e la ladroneria. Questa dovrebbe essere l’occasione per dimostrare che esiste ancora, anche fra i dipendenti, un po’ di senso civico, e lo stesso fra i cittadini.  Controlli dei biglietti e sistemi severi, visti negli ultimi tempi, dovrebbero diventare la norma. Si prenda esempio dalla Metro di Londra dove è letteralmente impossibile saltare i tornelli e si controlla il biglietto anche all’uscita, come del resto pure a Milano. Sui Bus i controlli siano efficaci e si dia il permesso all’autista di NON viaggiare se a bordo entrano troppi portoghesi. A Parigi ho visto più volte il conducente rifiutarsi di proseguire se una persona non convalidava il biglietto. Tracciabilità degli acquisti dei pezzi e pubblicità dei prezzi , fattibile oggi che c’è la blockchain,  compartecipazione agli incassi dei biglietti degli autisti e dei controllori, modalità di valutazione delle prestazioni, sono tutti strumenti che devono essere applicati ad una realtà moderna e , sinceramente, se i dirigenti non sono in rado di conseguire i risultati, avendo gli strumenti finanziari adatti ed i relativi poteri, possono anche andarsene a casa.

Il Romani hanno confermato ATAC pubblica: ora sta ai lavoratori ATAC ed al comune dimostrare di meritare la fiducia. Capito Sindaco Raggi ?

 

 


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