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Difesa

RapidDestroyer: L’arma a microonde UK che sfida i droni low-cost e li distrugge con pochi centesimi

Thales resenta un sistema di difesa contro droni che agisce a microonde, cuocendo letteralmente i circuiti delle minacce aeree. Uno strumento contro i droni FPV, ma la sua utilità pratica sarà da analizzare sul campo di battaglia

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Il Regno Unito ha testato con successo RapidDestroyer, un’arma mobile a microonde ad alta potenza progettata per neutralizzare la crescente minaccia dei droni, specialmente gli sciami. Sviluppato da un consorzio guidato dalla francese Thales, il sistema utilizza radiofrequenze per disabilitare o distruggere l’elettronica dei sistemi aerei senza pilota (UAS).

I test, condotti dal Ministero della Difesa britannico nel Galles occidentale, hanno dimostrato la capacità di RapidDestroyer di tracciare e abbattere oltre 100 droni, inclusi due sciami da otto, fino a una distanza di circa un chilometro. Questo successo segna un passo importante nello sviluppo globale delle armi a energia diretta (DEW), una risposta alla proliferazione di droni a basso costo che stanno trasformando i conflitti moderni, come dimostrato ampiamente in Ucraina.

 

Vantaggio economico e tattico

A differenza dei sistemi missilistici tradizionali (un missile può costare oltre $100.000), RapidDestroyer offre un costo per ingaggio stimato in soli 10 pence (circa 12 centesimi di Euro). Q

uesto affronta l’asimmetria economica creata dai droni commerciali, che possono costare poche centinaia di dollari. L’arma utilizza un approccio “hard-kill”, danneggiando fisicamente i circuiti del drone, distinguendosi dalle tecniche di guerra elettronica (jamming). Montato su un camion e ampiamente automatizzato, il sistema è pensato per la mobilità e può essere gestito da un singolo operatore.

Il sistema di emissione di micro-onde RapidDestroyer

La sua capacità di ingaggiare bersagli multipli simultaneamente è cruciale contro gli sciami di droni, che possono saturare le difese convenzionali. In Ucraina, si stima che i droni siano responsabili fino all’80% delle perdite, evidenziando l’urgenza di contromisure efficaci ed economicamente sostenibili.

Limiti e contesto globale

Nonostante le sue capacità, RapidDestroyer presenta limiti. L’efficacia delle microonde può essere influenzata da fattori ambientali e ostacoli fisici. L‘attuale raggio d’azione è di circa 1 km e il sistema richiede una notevole fonte di energia. Inoltre, l’uso in aree urbane è problematico per il rischio di danni collaterali a dispositivi elettronici civili.

Lo sviluppo si inserisce in una corsa globale alle DEW. Gli Stati Uniti hanno il sistema THOR (US Air Force) e Leonidas (US Navy, sviluppato da Epirus). La Cina ha presentato l’Hurricane-3000 (NORINCO), con un raggio dichiarato di 3 km. La Russia si concentra maggiormente sulla guerra elettronica, con capacità DEW meno avanzate.

Il Regno Unito ha accelerato gli investimenti in questo settore, stanziando £130 milioni nel 2019 per dimostratori laser e a radiofrequenza. Il consorzio di RapidDestroyer (che include QinetiQ, Teledyne e2v, Horiba Mira) sostiene l’industria della difesa nazionale. Sebbene questo prototipo non entrerà direttamente in servizio, i dati raccolti informeranno le future versioni, con un’integrazione prevista nelle forze armate britanniche entro il 2027.

Implicazioni strategiche e future

RapidDestroyer rafforza le capacità di difesa aerea stratificata del Regno Unito e della NATO, offrendo un’opzione a basso costo contro minacce numerose, preservando i missili per bersagli di maggior valore. Tuttavia, introduce anche rischi legati alla proliferazione di tali tecnologie e sfide etiche riguardanti il loro impiego.

Il successo di sistemi come RapidDestroyer stimolerà probabilmente contromisure, come droni con schermature elettromagnetiche migliorate, alimentando una continua corsa tecnologica. La capacità di neutralizzare sciami di droni a basso costo potrebbe alterare il calcolo costi-benefici della guerra asimmetrica, ma resta da vedere se queste armi ridefiniranno permanentemente il campo di battaglia o se l’adattamento degli avversari ne limiterà l’impatto strategico a lungo termine. Infatti è anche possibile che vengano sviluppate modalità di adattamento e difesa dei droni a basso costo, che renda questo sistema di difesa poco efficace. 

 

 


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