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Quirinale: il Cav ha già vinto, e anche i suoi avversari

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A una settimana dall’elezione presidenziali Berlusconi ha già vinto. Quando sembrava che la sua meteora politica fosse in discesa, destinata ad un tranquillo pensionamento, ecco che torna potentemente sulle prime pagine di tutti i giornali. La sua scelta di scendere in campo ha obbligato gli alleati ad appoggiarlo, se non alto come segno di unità politica. Questa azione ha generato una reazione, che nella politica, al contrario della fisica, è in senso contrario, ma di entità superiore, o meglio nel caso specifico più rumorosa.

Una buona analisi su questo sommovimento la  fornisce OFCS.report : alla fine nulla di rilevante si oppone alla candidatura di Berlusconi, se non la sua ingombrante figura personale. Quindi bisogna attaccarlo sui giornali, alla vecchia maniera, e questo ha resuscitato dei ruderi giornalistici dimenticati, dal “popolo Viola” ridotto a quattro gatti sbiaditi, a direttori di giornale avviati all pensionamento. quindi Berlusconi ha resuscitato se stesso, ma anche i propri nemici, ancora più miracolati dal suo ritorno. Anche perchè se Berlusconi ha comunque dei meriti per essere tale, chi lo combatte non ne ha.

non parliamo dei possibili nomi alternativi, graditi ovviamente alla sinistra: Giuliano Amato ha 83 anni e ha fatto più danni lui che Attila. Casini non è una riserva della repubblica, perché, come giocatore, ha cambiato tutte le posizioni, dalla destra alla sinistra. Il Kamasutra è un libretto noioso nel confronto delle sue posizioni politiche. Chi rimane? Prodi? , ma scherziamo? Gianni Letta? Cioè eleggere Berlusconi senza la verve di Berlusconi. Per carità ci sarebbe Antonio Martino, ma Scherziamo? Un vero liberale liberista? Impossibile. Un costituzionalista serio, uno che non ripeterebbe il e mostruosità del caso Savona (che il M5S e Di Maio hanno prontamente dimenticato=? Ci sarebbero, ma è vietato eleggere qualcuno che potrebbe sapere veramente quello che fa. Altrimenti i soliti “Poteri forti”non potrebbero fare bello e cattivo tempo.

Facciamo un patto: ci lasciate Berlusconi, ma togliete la Ronzulli. L’Italia è destinata alla decadenza da trent’anni di malgoverno e da una classe di dirigente che serve questo o quel potere straniero. Attualmente è al servizio della Francia, domani potrebbe essere la Germania, dopo domani chissà. Quindi meglio andarsene come fece la repubblica di Venezia, in modo godereccio, fra Carnevali e feste. Anche il calendario è  propizio. Comunque tra una settimana avremo il primo responso, che dirà quale gruppo di potere riceverà lauti stipendi.

 


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