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Quella ignoranza matematica (di Roberto Giorgini)

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Come tutti, in questi giorni, subiamo un continuo bombardamento per quel che concerne l’aggiornamento giornaliero della situazione del trend dei contagi riferiti al corona virus.

Sono dieci giorni a questa parte che spaventa non poco l’incremento del numero dei contagiati, si badi bene in quest’ultimi rientrano: malati, portatori sani, lievemente positivi (asintomatici) e positivi per errore di rilevazione.

Come accaduto per la modifica costituzionale, cavallo di battaglia del M5S, di ridurre il numero dei parlamentari, lo stesso accade con l’incapacità di leggere i numeri che giornalmente vengono snocciolati dalla protezione civile.

Sarebbe auspicabile, per chi ricopre determinate posizioni, che sia scevro da condizionamenti esterni e dire le cose come statistica comanda e abbandonare la “prostituzione intellettuale” tanto cara a Mourinho.

Mi spiego, affermare che in Italia i politici che ci rappresentano (630+315) sono troppi lo affermano in base a cosa? Quale è il parametro di riferimento? Presto detto ogni 100.000 abitanti noi abbiamo 1,6 parlamentari che ci rappresentano quando la media Europea è pari a 4,11 (Servizio Studi del Senato); pertanto non possiamo prendere l’Europa a riferimento solo quando ci fa comodo (gli fa ndr).

Ridurre chi ci rappresenta, a parere dello scrivente, significa precludere la possibilità di far giungere le nostre esigenze al vertice, era più semplice dimezzare gli stipendi e relativi rimborsi in quanto si può campare degnamente e serenamente anche con 7.000€ al mese, visto che ci sono famiglie che lo fanno con 1.000.

Quindi preso il palo dell’incapacità di leggere i numeri relativi ai parlamentari, si persevera nel comunicare al popolo che si è passati da 200 contagi giorno a 1300.

Robert Anson Heinlein affermava che se qualcosa non può essere espressa in numeri non è scienza è pura opinione, quindi propaganda becera.

E’ sufficiente dividere il numero dei positivi per i tamponi totali giornalieri il risultato ottenuto moltiplicarlo per 100 per ottenere la % dei positivi del campione analizzato.

Esempio lampante: fa più paura nelle coscienze umane vedere un incidente aereo con 300 morti o sapere che in un anno nelle autostrade italiane muoiono mediamente 7.000 persone? Ve lo dico io, vi spaventa più un aereo che cadendo provoca 300 morti tutti in una volta che uno stillicidio di 19 morti al giorno frammentati su tutto il territorio nazionale.

Il segreto sta proprio qui, fino a quando non bareranno e la percentuale giornaliera sul totale dei tamponi fatta si attesta tra il 0,8 e 1,5% che paura può fare al cittadino? Nessuna! Ma se gli diciamo che in un giorno ci sono stati 1500 contagi facciamo piombare la popolazione nel panico.

Anche in questi casi la statistica e un po’ di medicina ci vengono in aiuto, perché abbiamo saputo che le procedure per l’effettuazione del tampone sono diverse e frammentate, io ho subito un tampone del diametro di oltre mezzo cm con dolori atroci e perdite di sangue dal naso una volta che il tampone è stato spinto oltre il setto nasale e conati di vomito per quello effettuato il gola mentre alcuni affermano di aver fatto il tampone dove gli è stato inserito solo un piccolo cotton fioc che ha stazionato nella narice e stop; pertanto vi è il ragionevole sospetto che, non essendo paritetico il sistema di rilevamento da parte degli operatori, il materiale organico da processare non sia il medesimo stesso dicasi per la validità degli strumenti dato che vengono trovati i asintomatici/lievemente positivi; inoltre, dei c.d. asintomatici, che rappresentano un buon 80% del totale, dobbiamo affermare che almeno il 5% da un falso positivo.

Reuters (dopo una intervista al Public Health England) afferma che i lievemente positivi, ottenuti con questi risultati in tempo reale (tampone), non indicano che il virus è perfettamente intatto o infettivo tale per cui da provocare trasmissione ad altre persone o scatenare malattia violenta, ma che per verificare effettivamente la “vita” del virus occorra procedere con l’isolamento dello stesso mediante analisi con metodi di coltura in luoghi di contenimento; metodi lunghi, complessi e costosi.

A voi le conclusioni.


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