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Quanto Gas c’è veramente ancora nelle riserve dei paesi europei? Quando resterete al freddo

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Abbiamo scritto qualche giorno fa che Gazprom ha deciso di non acquistare spazio sul gasdotto Yamal per il mese di febbraio. La quantità di gas in arrivo dai gasdotti che giungono attraverso l’Ucraina  è ai minimi. Come stanno andando le riserve di gas per quei paesi europei che ne hanno? Quando si rischia di esaurire ? Insomma quando saremo in una posizione veramente critica?

Iniziamo dicendo che le comunicazioni ufficiali tendono a tranquillizzare, parlando di un “Dimezzamento dei prelievi” nei primi 15 giorni dell’anno. Ora con capodanno appena passato e quindi l’attività industriale al minimo il “Risparmio” è legato ai prezzi enormi del gas al dettaglio e al fatto che, per fortuna, non fa troppo freddo. Il Generale Inverno è stato un po’ più amico dei tedeschi, e comunque metà uso significa anche metà produzione industriale, o perfino meno…

Però quanto gas c’è veramente. Il sito AGSI+  mostra  paese per paese i consumi quotidiani di ogni paese , le scorte presenti, quelle teoriche, quelle effettive e i consumi quotidiani, permettendo di valutarne la durata.

Ecco la vera situazione delle riserve di gas naturale europee:

L’Italia ha le riserve maggiori d’Europa, in senso assoluto, non come percentuale della capacità totale. Quest’ultimo valore è secondario: posso avere 80% di riserve piene, ma queste essere minime, come, ad esempio, succede per la Spagna. La Germania, in senso assoluto, è la seconda, ma il suo semaforo delle riserve è già sul “Giallo”, perché  gli utilizzi quotidiani sono elevati, ancorché inferiori al periodo precedente. La Francia è messa anche peggio: le riserve sono le più basse fra i grandi paesi europei, e la percentuale di decrescita è la maggiore.

Passiamo ad analizzare, paese per paese, l’andamento delle stesse a un mese e a sei mesi.

Germania:

Ed ecco la situazione a sei mesi:

Le riserve della Germania, a metà gennaio, sono quasi ai livelli minimi di metà giugno. Come arriverà la Germania a giugno?

Vediamo ora l’Italia, con la situazione a un mese e a sei mesi

a un mese :

Ed a sei mesi

Anche qui siamo ai livelli minimi, ma, evidentemente, il clima ci aiuta perchè il nostro cumulo avviene nella primavera, quindi potremmo anche iniziale ad aumentare le riserve prima che la Germania.

Ora la Francia

A un mese :

E a sei mesi

L’andamento delle riserve francesi è anche più ripido rispetto a quello tedesco, pur rispettandone il profilo generale.

Le riserve quindi sono molto basse, e a fine febbraio, senza inversione di tendenza, queste potrebbero essere drammaticamente scarse. per alcuni paesi, come quelli nordici, in cui la primavera è tarda, la situazione potrebbe farsi drammatica.

Per ora l’inverno è stato mite, ma questa situazione potrebbe cambiare. Gli errori di politica energetica dei vari paesi europei metteranno l’Europa occidentale in balia di maltempo e Russia, e metteranno al freddo i suoi cittadini.

 

 

 

 

 

 


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